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sabato, 20 Aprile 2024

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Dispersi in guerra

In questo post c’è la storia di mio prozio Francesco Circelli, Caduto in Guerra, nativo di San Bartolomeo in Galdo, finora considerato disperso. Vi propongo il link e la storia perché ho riscontrato che negli elenchi di questo sito ci sono cinque Caduti della seconda guerra mondiale originari di san Bartolomeo in Galdo, e magari qualcuno è anche lui considerato disperso e invece ha avuto una degna sepoltura, e la famiglia ancora non lo sa.”Perché la donna non è cielo, è terracarne di terra che non vuole guerra:è questa terra, che io fui seminato,vita ho vissuto che dentro ho piantato”(E. Sanguineti) Carne di terra che non vuole guerra…

Ho accennato alcuni mesi fa nel blog alla storia di mio prozio Francesco, morto prigioniero di guerra in Germania, nel 1944, sempre disperso per la famiglia che ha di lui una sola foto, l’unica della sua intera (breve) vita, dove c’è quello di lui che ho conosciuto, un giovane alto, snello, fierissimo, fronte alta e stretta, occhi neri penetranti, bruno. Un bellissimo giovane, che ha il suo nome nel Monumento ai Caduti sulla piazza del paese, e la stessa foto fuori dalle mura del cimitero, perché non lo si può seppellire, non si sa dov’è. Disperso……. mi è sempre parsa penosa, questa condizione di non sapere dove andare a piangere.Mi sono messa in cerca. Ammetto che ho dovuto cercare pocoDopo che avevo scritto tutte le raccomandate da inviare al Ministero della Difesa, all’ente intermediario con il corrispondente tedesco che conserva memoria dei caduti prigionieri di guerra, quando già ero sulla soglia dell’ufficio postale, santo google mi ha fatto un regalo,nella pagina dei suggerimenti mi ha trovato questo sito,http://dimenticatidistato.altervista.org/index.html Un sito fatto da un privato cittadino, che ha iniziato venti anni fa a cercare un suo zio, e ha trovato 16.000 caduti della seconda guerra mondiale, identificati e seppelliti in diversi cimiteri italiani di guerra tra Germania, Austria e Polonia. Lo Stato Italiano ha sempre saputo dove sia mio prozio Francesco, che è stato traslato ad Amburgo nel 1957, e grazie al lavoro infaticabile di questo privato cittadino, Roberto Zamboni, io ho anche le coordinate della tomba,lui le ha trascritte per tutti quest 16.000 caduti. Fa impressione questa cifra, 16.000. 16.000 famiglie che “danno le messe” al parroco per quell’anima benedetta, senza sapere dove portare un fiore.Lo Stato Italiano ha sempre saputo dove sia il fratello di mio nonno, eppure a mio nonno, che ha provato due volte a cercarlo, prima nel 1966 e poi nel 1991 come da documentazione del Centro Documentale del Distretto Militare di Caserta in mio possesso, lo Stato italiano ha detto che zio Francesco è sempre stato disperso.Sì, stiamo per andare ad Amburgo. Sì, ci viene anche nonno, che sta per compiere 89 anni.Mi sa che in un colpo solo ho ricambiato le tonnellate di regali fantastici che mi portava dalla Germania quando era emigrato lì. Venti anni ha vissuto, sotto lo stesso cielo in cui suo fratello, a pochi chilometri da lui, dormiva nell’ultima culla, e mai ha potuto andare a trovarlo.

 

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Antonio Vinciguerra
Antonio Vinciguerrahttps://www.docenti.unina.it/antonio.vinciguerra
Farmacologo presso Università degli Studi di Napoli Federico II. Contro il pensiero unico. Per un nuovo umanesimo delle montagne.

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