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giovedì, 28 Marzo 2024

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Rosa canina – Da rimedio fitoterapico a motivo scultoreo

Rosa caninaLinneo 1753. Sinonimi: Rosa selvatica, rosa delle siepi, spina novella Divisione Angiospermae Famiglia: Rosacae  
Descrizione: Arbusto spinoso alto fino a 3 metri, con fusti legnosi glabri, spesso arcuati e pendenti, e radici profonde. Le spine rosse sono robuste, arcuate; le foglie, caduche, sono composte da 5-7 foglioline  di forma ovale o ellittica con denti sul margine.

I fiori, singoli o a 2-3, sono poco profumati e sono generalmente superati dalle foglie; dopo la fioritura si piegano all’indietro e cadono in breve tempo. I frutti della pianta(di 1-2 cm) carnosi e colorati di un rosso vivace (cinorroidi) raggiungono la maturazione nel tardo autunno (bacche).   Habitat: La si ritrova  ai bordi dei viottoli sterrati, con buona insolazione, anche ai bordi del bosco. Le quote sono dai 870mslm a scendere sui 840mslm, una fascia quindi  particolarmente ristretta (Bosco Montauro, San Bartolomeo in Galdo). Il terreno a cui si adatta in modo particolare è  di tipo soffice, leggero, ricco di sostanza organica e, soprattutto, con un ottimo drenaggio.
Curiosità: Questa pianta deve il nome “canina” a Plinio il vecchio, che affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia con un decotto di radici. È l’antenata delle rose coltivate.
Droga (parte della pianta che contiene sostanze a valenza fitoterapica): Bacche mature Composizione delle bacche:   1) Vitamina C (antiossidante)* e bioflavonoidi (polpa e buccia) in quantità elevate;  2) Vitamina A, B ed E ; 3) Ferro; 4) Fosforo.

*  La vitamina C favorisce la formazione dei tessuti connettivi, come il collagene, ed è indispensabile nella cura delle ferite e delle reazioni allergiche; infine è essenziale per rinforzare il sistema immunitario contro le infezioni. Periodo di raccolta dei fiori: Luglio. Alla quota del bosco Montauro la fioritura può protrarsi fino a Settembre

LA ROSA NELL’ANTICHITA’
Il fiore della rosa è celebre fin dall’antichità: per i greci era il fiore sacro a Venere, e la  poetessa greca Saffo la incoronava quale “regina dei fori”; i romani ne intessevano  ghirlande ed i suoi fiori erano utilizzati per aromatizzare vivande e per cucinare dolci  prelibati.

Proprietà della rosa canina
Immunomodulante:   regola la  risposta immunitaria dell’organismo, conferendo un’efficace azione contro  tutte le forme di allergia. In particolare la sua assunzione migliora la risposta  immunitaria a livello respiratorio nei soggetti a tendenza allergica e nei bambini.

Antinfiammatorio:  trova un importante impiego terapeutico nelle flogosi  acute che comportano alterazioni delle mucose nasali, degli occhi e delle prime vie  aeree con conseguente produzione di catarro. Per tali proprietà, la rosa canina non solo  rappresenta un ottimo rimedio nella prevenzione di allergie e nella cura di rinite,  congiuntivite e asma dovute al contatto con pollini; ma è consigliato nelle affezioni  infantili come le tonsilliti, le rinofaringiti, otiti, tosse e raffreddore di origine infettiva.

Tonico: aiuta a sconfiggere lo stress, a combattere la stanchezza; stimola l’eliminazione delle tossine (soprattutto gli acidi urici, che provocano gotta e reumatismi) attraverso la diuresi.

Astringente: Le bacche grazie alla presenza di tannini, risultano utili in caso di  diarrea e coliche intestinali.

Preparati per uso interno

 Infuso
– 10 g di rosa canina (petali);
– ½ litro d’acqua.

*  Porre a riposare i petali di rosa canina nell’acqua bollente per 10 minuti, quindi filtrare e utilizzare 1-2 tazze al giorno prima dei pasti. Indicazione: E’ un ottimo tonico contro l’affaticamento. Svolge un’ottima azione preventiva contro le influenze ed è indicata per la cura di febbre, raffreddori e affezioni correlate;  inoltre combatte la debolezza generale e aiuta la cicatrizzazione delle ferite. 

Tisana
– Frutti in quantitativo che più aggrada;
– Miele a piacere;
* Porre i frutti in infusione in acqua bollente.

L’infusione non va protratta a lungo per non modificare troppo il gusto delicato e molto piacevole. E’ sufficiente lasciare in infusione 1-2 cucchiaini per ottenere 1 tazza di delicatissima tisana. Un po’ di miele esalta ancora di più il gusto. Indicazione: le convalescenze e lo stato di debolezza. Attenzione: Questa tisana è leggermente rosata, acidula, però gradevolissima al gusto. Bere 1 tazza 3 volte al dì.

Marmellata
In grado di stimolare l’appetito i frutti della rosa canina sono usati nella preparazione di salse e dessert. Anche i petali, grazie al loro delicato sapore, si prestano ad aromatizzare confetture, torte e dolci,oltre a fornire un distillato largamente utilizzaio in cucina ed in profumeria nei paesi del Medio Oriente.  
Grappa
– 1 manciata di cinorrodi;
– 1 l di grappa.
* Pulire una manciata di cinorrodi (frutti) della rosa canina dalla pellicola che li ricopre e porre la polpa a macerare nella grappa in un contenitore a chiusura ermetica. Lasciare riposare per tre settimane in luogo caldo, agitando di tanto in tanto il recipiente, quindi filtrate e imbottigliare. Attendere poi 3 mesi prima di gustare questa grappa che oltre ad essere particolarmente buona, ha un leggero effetto lassativo.

Uso cosmeceutico
L’estratto dei semi della rosa canina è utilizzato come condizionante cutaneo/emolliente di creme per il viso.  A tale scopo, i frutti rossi della rosa canina si raccolgono nel tardo autunno dopo la prima gelata. Bisogna farli seccare rapidamente e conservarli in contenitori a chiusura ermetica
1.       Maschera di rosa canina
Frullare i cinorrodi freschi di rosa canina, precedentemente tagliati, svuotati con cura e lavati più volte per eliminare i peli aguzzi che possono conficcarsi nella pelle e applicare come maschere.Indicazioni: Trattamento schiarente, levigante e tonificante dellla pelle. 

FLORITERAPIA
In 30 ml versare:
– 2/3 di acqua;
– 2 gocce di Essenza floreale Wild Rose.
Assunzione: Dalla boccetta così ottenuta, si consiglia di prendere i Fiori di Bach 4 gocce 4 volte al giorno, direttamente in bocca. Al mattino a digiuno, e alla sera prima di coricarsi, sono i momenti indicati per influire maggiormente sulla personalità.     Indicazione:  “Per coloro che, senza una ragione apparentemente sufficiente, si rassegnano a tutto ciò che accade, e scivolano così attraverso la vita prendendo le cose come sono, senza fare alcuno sforzo per migliorare o per trovare un po’ di gioia. Si sono arresi alle avversità della vita senza lamentarsene” secondo la  scuola di medicina alternativa di Edward Bach.  Stato positivo indotto dal trattamento : accettazione, capacità di vivere la vita quotidiana con serenità, consapevolezza del tran-tran senza esserne annoiati, gioia tranquilla, interesse vivo, senso dell’umorismo per le cose quotidiane, vitalità.


 

 La rosa canina e la scuola scultorea rosetana
Scrive don Michele Marcantonio nel suo libro “Rosito” (1994):
“”Bartolomeo III di Capua (feudatario dal 1497 al 1525) per la ripresa edilizia di Roseto fece venire scultori che crearono una scuola d’artisti come i Buzzalla-Bozzelli, che nei secoli popolarono di capolavori tutti i paesi vicini, servendosi delle inesauribili cave della Pietrera, che offrivano materiali in quattro tipi diversi per grana e colore e perciò in grado di soddisfare tutte le esigenze””.

““ Le gigantesche bancate che vediamo oggi su quella serra fanno parte di un’inesauribile riserva naturale di petre da costruzione, dove i nostri scalpellini e scultori hanno lavorato per un millennio ed hanno abbellito di monumenti, portali gentilizi e chiede per tutti i paesi del subappennino.

La loro firma era la “rosa selvatica” (5 petali” variamente figurata ed era un’esclusiva perché richiamava il nostro paese””.
“”Capolavori cinquecenteschi dell’arte scultorea rosetana, caratterizzata da un’abbondante presenza di motivi floreali delicatamente espressi e firmata inconfondibilmente dalla rosa selvatica (la rosa canina dei botanici a 5 petali) quale simbolo del paese di provenienza, Roseto, sono (…)  il maestoso portale della cattedrale di S. Bartolomeo in Galdo (due grosse rose agli angoli superiori dell’ingresso), il portalino civettuolo ed elegante della chiesetta dell’Annunziata, Entrambi i portali della chiesa di S.Bartolomeo accusano la loro provenienza dalla pietrera e dalla maestranza di Roseto con la presenza delle rose, molte all’Annunziata di piccole dimensioni, due soltanto alla cattedrale negli angoli superiori dell’ingresso, piuttosto vistose.

Fotografia: Marco Monari

Antonio Vinciguerra
Antonio Vinciguerrahttps://www.docenti.unina.it/antonio.vinciguerra
Farmacologo presso Università degli Studi di Napoli Federico II. Contro il pensiero unico. Per un nuovo umanesimo delle montagne.

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