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La caduta degli dei – Conclusione

   LA CADUTA DEGLI DEI         

A cura di Paolo-Angelo Furbesco
(Leggi qui la prima parte)

 

  Tormentone estate 2016

Dopo questa lunga premessa, eccoci giunti al “tormentone” dell’estate 2016.
In piazza del Popolo – pardon, in piazza Garibaldi, cuore della vita cittadina – per tutto il mese di luglio l’argomento del giorno è stato sempre lo stesso, riassumibile in questo interrogativo e nelle relative risposte, tra il serio e il faceto: «È caduto? No, non è caduto; sì, è caduto, ma non si è fatto male; no, non è caduto, perché sembra che abbiano trovato un cavillo e tutto è rientrato; sì, è caduto perché era senza… bastone; è caduto perché gli sono mancati tre… bastoni». E via di seguito fino ai primi di agosto, quando il “patatrac”, alla fine, si è verificato.


I sintomi della crisi erano del resto evidenti, e incombevano minacciosi sul cielo di San Bartolomeo, da diversi giorni plumbeo di pioggia, tanto che negli ultimi tempi –ben tre volte in tre settimane – il Consiglio comunale era saltato per la mancanza del numero legale; chiari avvertimenti che, da un momento all’altro, la crisi sarebbe scoppiata, mettendo in risalto la debolezza dell’Amministrazione, affossata alla fine dalle dimissioni di tre franchi tiratori della maggioranza – per la gioia dei quattro consiglieri della minoranza.
Nello specifico, come racconta la stampa locale, il colpo di grazia è stato inferto dalla consigliera di maggioranza Mariateresa Cilenti, che si unita agli altri due dissidenti (Claudio Lupo, prima, e Antonio Boffa, dopo), già in disaccordo per le scelte politiche del sindaco.
Marcasciano, quindi, è costretto ad abbandonare in anticipo la poltrona di primo cittadino per la seconda volta (come già riferito, la prima fu nel 2003, ndr), in attesa del decreto di scioglimento del Consiglio comunale firmato dal Presidente della Repubblica. Una crisi, a sentire le cronache giornalistiche, che ha una lontana origine nelle elezioni provinciali svolte il 13 ottobre 2014, quando due suoi sostenitori decisero di non appoggiare la candidatura del consigliere di maggioranza Fedele Del Vecchio alla Provincia di Benevento. Presentatosi con la lista “Il Sannio cambia verso” (furono eletti Giuseppe-Antonio Ruggiero con voti 7.047 e Gianluca Aceto con voti 3.057, ndr), Del Vecchio risultò sesto con voti 1503. Successivamente arrivarono le dimissioni di Claudio Lupo come assessore e poi, in ultimo, la decisione del consigliere Antonio Boffa di abbandonare la maggioranza. 

                                  La voce dei dissidenti della maggioranza
In merito a tutta questa vicenda, ecco il pensiero del consigliere di maggioranza Antonio Boffa riportato a mezzo stampa in data 15 luglio 2016:
«Il mio è stato un atto dovuto perché già da tempo non ne condividevo l’azione amministrativa guidata dal sindaco Marcasciano. Una scelta motivata da una continua conflittualità all’interno della maggioranza dovuta a una incapacità di condivisione e di convergenza di idee nelle scelte politico-amministrativo e nel venir meno della fiducia nei rapporti e nell’operato amministrativo tra i componenti della intera maggioranza sindaco compreso».
Quindi il comunicato stampa rilasciato dal consigliere di maggioranza Claudio Lupo in data 3 agosto 2016:
«Cari cittadini, è finita dopo poco più di due anni l’esperienza amministrativa di Gianfranco Marcasciano. Si scioglie il Consiglio comunale a causa delle dimissioni contemporanee della maggioranza assoluta dei consiglieri.
Per quanto riguarda la mia posizione, più di un anno fa, rassegnai le dimissioni da Assessore spiegando di non condividere un certo modo di amministrare caratterizzato dalla assoluta mancanza di un disegno politico e da logiche amministrative rispondenti solo a scelte individuali e manie di protagonismo.
Il bilancio approvato ieri (2 agosto, ndr) in Consiglio trova i soldi (75.684,61 euro) per rifare una pavimentazione migliorabile con pochi euro e non affronta il problema drammatico della viabilità rurale che in alcuni casi non consente neanche il passaggio del pullman per il trasporto scolastico.
Questo è solo un esempio della miopia politica della ormai ex maggioranza. Per non parlare della spregiudicatezza di atti amministrativi di dubbia legittimità.
Da qui la mia convinzione di rassegnare, insieme agli altri, le dimissioni da consigliere comunale.
Come avevo promesso in campagna elettorale la mia presenza in amministrazione si giustificava fintanto che mantenessi gli impegni assunti con voi. Ciò non è stato possibile ed è mio intendimento illustrarvi in altre sedi uno ad uno i riscontri negativi avuti in amministrazione quando ero assessore.
Come promesso dunque dimissionario, fiero e sicuro di avere rappresentato al meglio le motivazioni del sostegno elettorale di tanta popolazione».
Nota Bene Per la cronaca, i quattro consiglieri di minoranza (Agostinelli, Garofalo Pepe e Russo), unitamente ai tre consiglieri della maggioranza (Lupo, Boffa e Cilenti), hanno firmato le loro dimissioni presso uno studio notarile di Lucera. L’atto è stato presentato presso il Comune di San Bartolomeo in Galdo e ivi protocollato. 

 Sospensione Consiglio comunale – Invio commissario prefettizio
Alla fine… chiarezza fu?
Per ora, la parola fine è stata scritta dal Prefetto di Benevento Paola Galeone (nata a Taranto il 5 agosto 1961), che ha sospeso il Consiglio comunale di San Bartolomeo in Galdo e avviato la procedura di scioglimento dello stesso. Martedì 9 agosto è arrivato il Commissario prefettizio Vincenzo Lubrano (nato a Sant’Agata dei Goti l’8 giugno 1960), viceprefetto in servizio presso la Prefettura di Caserta, che ha assunto i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale. (Per la cronaca, il dottor Vincenzo Lubrano è una vecchia conoscenza per il nostro paese, in quanto già Commissario prefettizio in data 19 aprile 1995, ndr).  
Ecco il comunicato della Prefettura di Benevento: «A seguito delle dimissioni rassegnate da sette consiglieri comunali di San Bartolomeo in Galdo, il Prefetto Galeone ha avviato il procedimento per lo scioglimento del Consiglio comunale del  predetto Ente. Nelle more dell’adozione del provvedimento di scioglimento, con proprio decreto il Prefetto ha sospeso il Consiglio e ha nominato Commissario prefettizio per la provvisoria gestione dell’Ente il dr. Vincenzo Lubrano, Viceprefetto in servizio presso la Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Caserta. Al Commissario prefettizio sono attribuiti i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale (Pubblicato l’8/8/2016 ore 18,54).

                                                  La voce della politica
In merito alla nomina del commissario Vincenzo Lubrano, riporto il pensiero di Luigi Barone, esponente campano del Nuovo Centrodestra:
«Accogliamo con favore la nomina del Commissario Prefettizio a San Bartolomeo in Galdo, da parte della Prefettura di Benevento. Finalmente viene posta la parola fine a una querelle che si è trascinata per troppo tempo. Formuliamo i nostri auguri di buon lavoro nella certezza che, a differenza del sindaco sfiduciato, ripristinerà un corretto rapporto con il territorio. Il sindaco di San Bartolomeo in Galdo ha esagerato nei comportamenti e la diretta conseguenza è stata le dimissioni in massa della maggioranza dei consiglieri comunali. Nonostante il venir meno della fiducia del civico consesso, il sindaco aveva deciso imperterrito, richiamando inutili cavilli giuridici, di andare avanti, e addirittura surrogare la maggioranza dimissionaria. L’arroganza politica conduce sempre a cattivi risultati».
Nota Bene In data 27 agosto si apprende – tramite stampa locale – che gli avvocati Cancellario, Verruso e Lina Fiorilli hanno presentato, a nome del sindaco Marcasciano e dei consiglieri di maggioranza che gli sono rimasti fedeli, ricorso al Tar contro la sospensione del Consiglio comunale, decretata da parte del prefetto di Benevento Paola Galeone l’8 agosto scorso a seguito delle dimissioni di sette consiglieri comunali con l’invio del commissario prefettizio Vincenzo Lubrano.
Non sappiamo quali siano i tempi necessari per l’esito di questo ricorso, ma tutti ci auguriamo che questa situazione trovi quanto prima una risoluzione definitiva.
Chiusura finale Il 2 settembre interpelliamo in merito all’accaduto il decaduto sindaco Marcasciano. Questa la sua risposta lapidaria: «Non ho nulla da dichiarare. Parlerò dopo il 13 settembre, giorno in cui avremo l’esito del Tar».
Una cosa certa è che, mai come questa volta, la popolazione di San Bartolomeo in Galdo è apparsa spaccata in due. Fino alla data della mia partenza, a metà settembre, quasi la metà delle persone interpellate (un centinaio, con pochi astenuti) auspicava la buona riuscita del reclamo presentato al Tar; l’altra, non vedeva l’ora di andare alle urne per eleggere un nuovo sindaco. Quando ci saranno le elezioni, ne vedremo e sentiremo – mi auguro – delle belle!                                                                             

Paolo Angelo Furbesco

Milano, settembre 2016 
                                                                            

                                                     Appendice                                                                  

                                         IL TAR BOCCIA  IL RICORSO  
Ecco la “notizia bomba” pubblicata alle 17,05 del 29 settembre sul blog internet di Antonio Bianco, a cui vanno i miei complimenti per l’ottimo sito da lui gestito, ricco di esatte tempestive informazioni riguardanti, in special modo, la nostra amata Valfortore:
«Il Tar boccia il ricorso di Gianfranco Marcasciano, contro il decreto di sospensione del Consiglio comunale del prefetto Galeone. Il rappresentante del Governo aveva avviato l’8 agosto scorso il procedimento per lo scioglimento del consiglio comunale del capoluogo fortorino. La decisione era arrivata in seguito alle dimissioni rassegnate da sette consiglieri comunali (Assunta Agostinelli, Sabrina Pepe, Matteo Garofalo, Dororea Russo, Claudio Lupo, Antonio Boffa, Maria-Teresa Cilenti). Alla guida del Comune di San Bartolomeo in Galdo resta dunque il commissario Vincenzo Lubrano, coadiuvato dal sub-commissario Boniello. Ora l’ultima parola sullo scioglimento del Consiglio comunale spetta alla presidenza della Repubblica». 

             Riporto l’Ordinanza con cui viene rigettata l’istanza di sospensiva 
                                                Giustizia amministrativa
                      Consiglio di Stato –  Tribunali  Amministrativi Regionali
                                                 Pubblicato il 28/9/2016 
                                                      n. 01547/2016 REG.PROV.CAU.
                                                      n. 0380712016 REG. Ric.

                                               REPUBBLICA ITALIANA
                        Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania
                                                      (Sezione Prima)

                                  Ha pronunciato la presente ORDINANZA
               sul ricorso numero di registro generale 3807 del 2016 proposto da:
Gianfranco Marcasciano, rappresentato e difeso dagli avv.ti Lina Fiorilli, Camillo Cancellario e Mario Veruso, con i quali elettivamente domiciliati in Napoli alla via Generale Orsini, n. 30 presso l’avv. Antonio Palma;
                                                             contro
Ministero dell’Interno, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato, presso la quale ope legis domicilia in Napoli, alla via Diaz, n.11;
U.T.G. Prefettura di Napoli non costituito in giudizio, in persona del legale rappresentante pro tempore, non costituita in giudizio;
                                                      nei confronti di
Prefettura di Benevento, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura Distrettuale  dello Stato, presso la quale ope legis domicilia in Napoli, alla via Diaz, n.11;
Comune di San  Bartolomeo in Galdo, in persona del  legale rappresentante pro tempore, e Vincenzo Lubrano, non costituiti in giudizio;
Maria Teresa Cilenti e Antonio Boffa, rappresentati e difesi dagli avv.ti Marco Cocilovo , Mauro Di Monaco con i quali elettivamente domicilia  in Napoli al Ponte Tappia, n. 82 presso l’avv.to Di Gianni;
Matteo Garofalo, Assunta Agostinelli, e Sabrina Pepe, rappresentati e difesi dagli avv.ti Gabriella Pepe e Alfonso Fiorilli, con i quali elettivamente domiciliano in San Bartolomeo in Galdo, al vico Gallo, n.22 e perciò domiciliati per legge presso la sede di Napoli;  segreteria del Tribunale Amministrativo Regionale  della Campania;
Dorotea Russo, rappresentata e difesa dall’avv. Erminio Angiolino Pacifico, con  il quale elettivamente domicilia in Napoli via Verdi n. 18 presso l’avv. Fulvio Giordano;
Claudio Lupo, rappresentato e difeso dagli avv.ti Marco Cocilovo e Mauro Di Moaco con i quali elettivamente domiciliano in Napoli al Ponte Tappia, n.82 presso l’avv. Di Gianni;
                                                     per l’annullamento
                                           previa sospensione dell’efficacia
1ͦ  del decreto della Prefettura della Provincia di Benevento prot n. 0031714, notificato tra il 9 e 10 agosto 2016, con il quale è stata disposta la sospensione del Consiglio Comunale di San Bartolomeo in Galdo, avviata la procedura di scioglimento e nominato per la provvisoria amministrazione dell’Ente il commissario prefettizio;
2ͦ di ogni altro atto preordinato commesso e conseguente.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio del Ministero dell’Interno, della Prefettura di Benevento, di Maria Teresa Cilenti, di Matteo Garofalo, di Assunta Agostinelli, di Dorotea Russo, di Sabrina Pepe, di Claudio Lupo e di Antonio Boffa;
Vista la domanda di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via  incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l’art. 55 cod. proc. amm.;
Visti tutti gli atti della causa;
Ritenuta la propria giurisdizione e competenza;
Giudice relatore nella camera di consiglio del 28 settembre 2016 la dott.ssa Ida Raiola e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale.
RITENUTO che il ricorso, all’esame sommario proprio della cognizione cautelare, non sia previsto dal prescritto fumus boni juris (probabile fondatezza dell’esistenza di un diritto, ndr), avuto riguardo alle formalità richieste per la presentazione delle dimissioni dei consiglieri comunali nella fattispecie (regolate dall’art. 141 comma 1 lettera b) n.3 (dimissioni della metà più uno dei componenti del consiglio; cfr Cons. Stato sez. III, 1ͦ Aprile 2015 n.1721 TAR Puglia, Lecce, sez. I, 16 Febbraio 2012 n.282);
RITENUTA la sussistenza di giusti motivi di equità, in considerazione della natura degli interessi coinvolti, per compensare tra le parti le spese della presente fase cautelare;
                                                              P.Q.M.      

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania sede di Napoli (Sezione Prima), RIGETTA l’istanza di sospensiva.
Compensa tra le parti le spese della presente fase cautelare.
La presente ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Napoli nella camera di consiglio il giorno 28 settembre 2016 con l’intervento dei magistrati:
                                           Salvatore Veneziano, Presidente
                                           Paolo Corciulo, Consigliere
                                           Ida Raiola, Consigliere, Estensore
In attesa del decreto, ecco quanto è apparso in data 13 ottobre 2016 sempre sul blog di Antonio Bianco: San Bartolomeo in Galdo, il Presidente della Repubblica  Mattarella scioglie il Consiglio comunale. “Visto le dimissioni  rassegnate – si legge nel decreto – con atto unico acquisito al protocollo dell’ente, da sette consiglieri su dodici assegnati al comune, a seguito delle quali non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi”.
In merito a quanto sopra, riportiamo quindi l’atto conclusivo di questa vicenda.  Gazzetta Ufficiale dello Stato n. 23 del 17 ottobre 2016:
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 3 ottobre 2016
Scioglimento del consiglio comunale  di San Bartolomeo in Galdo e nomina del commissario straordinario:
IL PRESIDENTE
DELLA  REPUBBLICA 

«Considerato che nella consultazione del 25 maggio 2014 sono stati rinnovati  gli organi elettivi del comune di San Bartolomeo in Galdo (Benevento);
Visto le dimissioni rassegnate, con atto unico acquisito al protocollo dell’ente, da sette consiglieri su dodici assegnati al comune, a seguito delle quali non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi;
Ritenuto, pertanto, che ricorrono gli estremi per dar luogo allo scioglimento delle suddette rappresentanze;
Visto all’articolo 141, comma 1, lettera b, del decreto legislativo 19 agosto 2000, n.267;
Sulle proposte del Ministero dell’interno, la cui relazione è allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante – Decreta:
Art. 1 – Il consiglio  comunale di San Bartolomeo in Galdo (Benevento) è sciolto.
Allegato – al Presidente della Repubblica
Nel Consiglio comunale di San Bartolomeo in Galdo (Benevento) rinnovato nelle consultazioni elettorali del 25 maggio 2014 e composto dal sindaco e da dodici consiglieri, è venuta a determinare una grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate da sette componenti del corpo consiliare, con atto unico acquisito al protocollo dell’ente in data 5 agosto 2016.
Le citate dimissioni, che sono state presentate per il tramite di un consigliere dimissionario, all’uopo delegato con atto autenticato, hanno determinato l’ipotesi dissolutoria dell’organo elettivo disciplinata dall’artt. 141, comma 1, lettere b, n.3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Pertanto il prefetto di Benevento ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale sopracitato  disponendone, nel contempo,  con provvedimento dell’ 8 agosto 2016, la sospensione, con la conseguente nomina del commissario prefettizio per la provvisoria gestione del comune.
Considerato che nel suddetto ente non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi, essendo venuta meno l’integrità  strutturale minima del consiglio comunale compatibile con il mantenimento in vita dell’organo, si ritiene che, nella specie, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento.
Sottopongo, pertanto, alla firma della S.V. l’unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di San Bartolomeo in Galdo (Benevento) ed alla nomina del commissario per la provvisoria  gestione del comune nella persona del dott. Vincenzo Lubrano.
Roma,. 17 settembre 2016
Il Ministro dell’interno Alfano

Art. 2 – Il dott. Vincenzo Lubrano è nominato Commissario straordinario per la provvisoria gestione del comune suddetto fino all’insediamento degli organi ordinari,  a norma di legge.
Al predetto commissario sono conferiti i poteri spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco.
Dato a Roma, addì 3 ottobre 2016
Mattarella
Alfano Ministro dell’interno».

                                   CALA DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO     
Con il rigetto del Tar e il successivo Decreto della Presidenza della Repubblica, testé citati, termina questo mio diario politico. Parafrasando una famosa canzone scritta da Franco Califano con musica di Umberto Bindi, «Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno…».
Difficile trovare le parole adatte per analizzare e commentare quanto è accaduto in questo ultimo ventennio. Arduo decifrare il comportamento dei nostri amministratori locali, e io non sono all’altezza di tracciare analisi politiche; senza citare il fatto che risiedo in un altro luogo, e quindi le mie possono essere soltanto le note di un osservatore appassionato.
Ma c’è una cosa, forse, che posso suggerire ai residenti sanbartolomeani, nonostante sia certo che non ne hanno bisogno: di ripercorrere con la mente il lungo elenco delle persone che hanno fatto parte dei vari consigli comunali in questi ultimi vent’anni, di sottolineare i nomi che ritornano, di iniziare a valutare in una prospettiva storica più profonda quanto successo.
All’ormai ex Sindaco Marcasciano, col senno di poi, vorrei chiedere se valesse davvero la pena di allungare la crisi e l’agonia della sua giunta con il ricorso al Tar Perché tutto ciò è accaduto? Le voci della piazza lo dipingono prigioniero del suo “cerchio magico”, mal consigliato, così come è accaduto per alcuni protagonisti delle vicende della politica nazionale italiana. È davvero così?
Si ricorda, signor Sindaco, che cosa mi disse il 2 settembre scorso? «Attendiamo la riposta del Tar…». Ora le risposte sono arrivate. Sarebbe bello se ci fosse un momento di trasparenza e di verità; purtroppo, questo, con mio grande rammarico, non è ancora avvenuto. Verso la metà di ottobre, ho appreso a San Bartolomeo che nessuno della maggioranza (né tantomeno della minoranza) aveva pubblicamente spiegato ai cittadini i motivi delle varie dimissioni e della crisi (ndr l’ex Consigliere Comunale Claudio Lupo avrebbe parlato pubblicamente spiegando le sue ragioni alla fine dello scorso ottobre).
Da osservatore appassionato delle vicende del nostro paese, mi piacerebbe che, nel tempo che ci separa dalla prossima campagna elettorale, quanto è accaduto in questa strana estate sanbartolomeana venisse chiarito, almeno in parte, così che gli elettori possano avere i giusti elementi per esprimere al meglio, secondo coscienza, un voto di preferenza giusto e adeguato alle esigenze della comunità.

Ad meliora et maiora semper! Watanka! – Paolo

  Fine 

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