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Fortore disastrato, la lettera: “Caro Presidente, la toppa è stata peggio del buco…”

“Caro Presidente, da cittadino libero e da montefalconese, ieri mattina ho partecipato alla manifestazione tenutasi nella nostra città capoluogo e, come sa, si è conclusa poi con l’occupazione simbolica dell’aula consiliare della Rocca dei Rettori da parte del comitato di cittadini “Viabilità Negata”.

Sono consigliere del piccolo paesello fortorino, quel comune di montagna più alto della provincia, non solo per la sua posizione geografica, ma soprattutto per altezza di sani principi di civiltà, di cui spero da oggi in poi, lo sia ancor di più e con maggior consapevolezza.

Senza voler fare nessuna polemica, presidente, e senza nessuna intenzione di cavalcare lo scontento per altri fini, sento il dovere morale che mi lega a questa terra, di intervenire a seguito della sua telefonata, ascoltata da tutti, avuta con una delegazione del comitato. Ebbene, poche parole sono bastate per provare a fare una piccola analisi di riflessione al di là della probabile incomprensione sul luogo dell’incontro.

A quanto pare Presidente, sia del tutto evidente che abbia rinnegato completamente le sue radici di “uomo di sinistra” se di sinistra è sempre stato. Mentre sembra che sia il popolo ad essere arretrato, lei è al passo coi tempi. Oramai è noto a tutti che da qualche tempo è una certa “sinistra” che ha rinnegato le proprie radici, evolvendosi e diventando il peggior partito di “destra finanziaria”, con determinazione segue quella ideologia Neoliberista che sta portando il paese alla stessa stregua delle strade del Fortore, cioè al disastro. Quella stessa ideologia dove, il “dio mercato” ha trasformato i cittadini in clienti i malati in utenti le istituzioni in aziende, dove conta la forza dei numeri e i bilanci a posto, dovendo ignorare per il rispetto della legge, che dietro quei numeri ci sono persone, famiglie e aziende. Queste, sono solo e soltanto scelte politiche-economiche messe in atto dalle nuove classi dirigenti.

Tornando alla telefonata e volendo seguire il suo ragionamento, presidente, sembra voler dire che erano “Show” anche i movimenti sessantottini e quelli degli operai degli anni 70’? Può darsi. Allora potremmo andare avanti ad elencare i tanti “Show” fatti dal Popolo sceso in piazza per difendere i propri diritti, ieri ottenuti oggi cancellati. Erano altri tempi, allora avevamo uno Stato Sovrano e la Costituzione non ancora esautorata dai capestri trattati europei. Se poi vogliamo dirla tutta (la verità) e se di “show” vogliamo parlare, presidente, senza dubbio quello più eclatante fu messo in atto con la farsa Risorgimentale(1861). Beh sì, sembra strano ma è tutto collegato, la “Questione Meridionale” nata allora si protrae fino ad oggi e le strade del fortore ne sono un valido esempio. Diciamoci la verità, la viabilità del Fortore è stata sempre la palla al piede del nostro territorio. Vi siete mai chieste per quale motivo? Anche queste sono solo e soltanto scelte politiche-economiche messe in atto dalle vecchie classi dirigenti. Ma torniamo a noi.

Ecco Presidente, a mio avviso, la toppa è stata peggio del buco, invece di cambiare le carte in tavola faceva meglio a scoprirle del tutto. Sinceramente tutto ciò mi mortifica, capisco bene cosa vuol dire amministrare oggi, capisco che non tutto derivi dalle sue responsabilità, perché, quanto detto sopra, l’ente da lei presieduto lo sta subendo, forse anche in modo inconsapevole. Questo stato di sofferenza è sempre stato evidente ai nostri occhi e alle nostre orecchie, quando più volte abbiamo chiesto di intervenire sulle nostre strade per un minimo di manutenzione o quando avevamo bisogno di aiuto per l’emergenza neve di qualche anno fa. Oppure, quando parlando con qualche vostro responsabile tecnico, trapelava il senso di “impotenza” auto costringendoci a non infierire nelle richieste. Nonostante tutto presidente, il popolo ha ragione, fa bene a protestare per vedersi riconosciuto un sacrosanto diritto, quello alla mobilità. E’ illusorio comunque pensare che questo sia l’unico problema che attanaglia i nostri territori, ho l’impressione che questo sia soltanto la punta di un iceberg e, se qualcosa non cambia ai massimi livelli, temo che le proteste si susseguiranno e si allargheranno in tutto il paese. Sono convinto che una sola strada ci porterà fuori dal guado, quella di iniziare a dire la verità su come stanno le cose.

Lasciando stare quelle storiche perché diventa troppo complicato e ritornando al nostro caso specifico, poteva tranquillamente dire che questo disastro proviene da una legge sciagurata, la n.56 del 7 aprile 2014 (Legge Del Rio) che lascia le competenze alle Province senza le adeguate coperture finanziarie. Perché? Centra per caso l’austerità?

In tempi non sospetti, ricordo di aver sentito personalmente dalla sua bocca criticare duramente questo provvedimento. Ancora una volta oggi lo scenario è diverso, il momento storico è particolare e sinceramente non vorrei essere al suo posto tra l’incudine e il martello, tra il popolo e il partito. Voglio concludere questo mio intervento ricordando un breve aneddoto, a dimostrazione che non è mia intenzione fare nessuna polemica ma solamente provare a fare un ragionamento costruttivo di leale confronto. In occasione dell’alluvione dell’ottobre 2015, quando l’intera popolazione della provincia era rammaricata ed arrabbiata dalla mancata visita del premier Rienzi, fui uno dei pochi a prendere le sue difese. Con un articolo su questo stesso giornale, dicevo che il premier aveva fatto bene a non venire, sapeva di non poter promettere nulla, sapeva bene che dai vincoli di bilancio imposti dai trattati europei, quello del 3% prima e patto di stabilità dopo, dal pareggio di bilancio messo in costituzione, scaturiscono le “criminali” politiche di AUSTERITA’ che a sua volta si trasformano in disagi per i cittadini gli stessi che ieri chiedevano un confronto democratico alla Rocca e magari successivamente in altra sede, un consulto della evidenza documentale dei progetti, delle risorse finanziarie disponibili per la viabilità fortorina.
Vede presidente, il popolo si lamenta, brioche ne abbiamo? Buon lavoro presidente”.

(Donato Altobelli – consigliere con delega a cultura spettacolo e turismo del Comune di Montefalcone di Val Fortore)

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