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Il pluriennale immobilismo della comunità montana del Fortore – Un danno per i cittadini

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa a firma di Ruggiero Giuseppe Antonio – Democratici Alto Sannio

La Comunità Montana del Fortore langue nel più completo immobilismo senza programmare alcunché per il territorio. Un Ente ormai anestetizzato, come il Comune amministrato dal suo Presidente, Zaccaria Spina.

In questi giorni abbiamo più volte letto i commenti del Presidente Zaccaria, e di qualche suo accolito, sulle condizioni della viabilità provinciale, quasi come se egli fosse un novello Commissario ANAS inviato da chissà dove a prendere coscienza dei disagi di un territorio. Un territorio che, invece, egli governa da dodici anni quale Presidente del più importante Ente sovracomunale del Fortore, la Comunità Montana. Senza dimenticare come egli, da quasi un trentennio, sia anche sindaco del piccolo borgo di Ginestra degli Schiavoni, borgo che ha visto nello stesso lasso di tempo un drastico calo della popolazione pari a circa il 40%.

Sono anni che l’ente montano fortorino non produce, a differenza di altre Comunità regionali, nessuna programmazione progettuale. Il nulla cosmico. Grazie anche ad una giunta inesistente, composta da due assessori fantasma, la cui presenza nella sede della Comunità Montana pare abbia una frequenza di comparizione non dissimile dalla Cometa di Halley.  Un decennio di false illusioni, a partire dai famosi Accordi di Reciprocità e dei tanti «fakemilioni» di euro millantati dal Presidente; poi il fallimento del GalFortore nella programmazione 2000/2006 che lasciò i soli comuni fortorini sprovvisti di un gruppo d’azione locale. Potremmo richiamare altresì, cosa politicamente gravissima, l’assenza di qualsiasi istanza presentata nell’ultimo parco progetti regionale, ovvero ricordare come l’unico intervento finanziato nella scorsa «accelerazione della spesa» sia stato un progetto «preso in prestito» dal Comune di Foiano di Val Fortore. Anni di sofferenze inenarrabili per gli operai idraulico forestali durante la Giunta Caldoro. Giunta sostenuta a man bassa dal Presidente Spina, a tal punto che egli stesso figurava attivo candidato tra le fila dell’Udeur alle Regionali del 2010. Adesso la nuova terra promessa pare si chiami Area Vasta, e anche in questo caso siamo pronti a raccogliere messi di milioni di euro. Ci attrezzeremo per l’abbondante raccolto.

La storia, in verità, è sempre la stessa, da oltre dieci anni. Mirabolanti promesse e zero fatti per il territorio e i suoi cittadini. Quella posta in essere, anche stavolta, dal presidente della più immobile tra le Comunità Montane del Mezzogiorno d’Italia, è la nota e consumata tecnica dell’alibi e delle altrui responsabilità, ovvero è sempre colpa di qualcun altro! Trattasi di vere e proprie «armi di distrazione di massa» per celare i fallimenti di un ente inoperoso ed assolutamente autoreferenziale da un decennio. Purtroppo i cittadini del Fortore ne pagano le conseguenze.

La Provincia di Benevento (come tutte le altre) non ha vissuto tempi felicissimi, è cosa nota. Doveva essere addirittura soppressa. Nel frattempo, ha subito il dimezzamento del personale e il (quasi) azzeramento delle risorse. Per cui sarebbe da irresponsabili nascondere le criticità della viabilità provinciale e fortorina, nello specifico. Tuttavia ci si è rimboccati la maniche e, appena si sono presentate un minimo di condizioni di praticabilità finanziaria, è stato compiuto un intenso e financo certosino sforzo per porre in essere sul territorio tutto quanto possibile. Trattasi di interventi di una notevole portata. Fondovalle Tammaro, Bonifica della discarica di San Bartolomeo in Galdo (già completata), l’avvio del risanamento della discarica di Sant’Arcangelo, la riconversione dello STIR di Casalduni, 22mln di euro per gli istituti superiori, il completamento della diga di Campolattaro, la programmata manutenzione della viabilità provinciale grazie ai quattro milioni investiti quest’anno e ai 13 milioni del prossimo triennio, la messa in sicurezza del fiume Calore in località Pantano, il Ponte sul fiume Ufita ed altre decine di interventi effettuati dopo la tremenda alluvione che ha colpito il Sannio. Inoltre,c’è da menzionare il lavoro instancabile del Sottosegretario Del Basso De Caro che ha dedicato la sua azione di governo alla realizzazione di un asse viario fondamentale, la Fortorina, che lotto dopo lotto, avanza verso la nostra area interna. Quale progetto invece può avanzare la CM del Fortore se non il vuoto totale?Altre Comunità Montane continuano a presentare e a vedersi finanziati progetti ed iniziative di notevole portata. La misura è ormai colma. È giunto il momento di avviare una seria verifica sullo stato in cui versa l’Ente Montano, sul suo fossilizzato inattivismo, a parte una certa premura a conferire incarichi legali in decine di contenziosi, la cui tipologia ed il cui esito sono sempre gli stessi.

Ruggiero Giuseppe Antonio

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