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Botta e risposta tra Ruggiero ed Agostinelli

Da www.anteprima24.it:

Il consigliere provinciale del Partito Democratico, Giuseppe Ruggiero, ha diramato una nota stampa in merito alla questione relativa alla Samte. Di seguito il testo integrale:  “Finalmente l’Amministratore Unico della Samte, Carmine Agostinelli, e il Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, hanno reso noto l’importo provvisorio per il segmento di competenza provinciale della tariffa dei rifiuti. I Comuni dovranno versare, oltre a ciò chè già pagano per il trasporto e lo smaltimento dell’indifferenziato presso gli Stir individuati, altri 14,57 euro per ogni abitante a copertura dei complessivi costi di gestione che la Samte affronterà per l’anno 2019. Quindi nessuna riattivazione dello Stir di Casalduni per il mese di settembre e nessuna riapertura della discarica di Sant’Arcangelo per quest’anno. I cittadini del Sannio saranno costretti a pagare per la gestione dei siti post mortem di quelle discariche colme di rifiuti provenienti da altre province della Campania. Alcuna azione fino ad oggi è stata intrapresa dal Presidente Di Maria nei confronti delle altre società provinciali che per legge regionale avrebbero dovuto versare alla nostra provincia un corrispettivo proporzionale ai quantitativi sversati nel Sannio. Invece saranno i cittadini sanniti ad accollarsi tutto l’onere di un periodo in cui il Sannio era diventato la pattumiera dell’intera Regione Campania. Trattasi del secondo anno in cui la Provincia di Benevento avrebbe potuto richiedere quanto dovuto, per giunta a società provinciali che versano in pessime condizioni economiche al punto tale da rischiare di non essere nemmeno inseriti in una plausibile massa debitoria. La scadenza di settembre, per il ripristino sia dello Stir che per l’apertura della discarica di Sant’Arcangelo si è quindi dimostrata unicamente una fantasia. Inoltre la stessa Samte, per i lavori di adeguamento della discarica di Sant’Antarcangelo, invece di applicare una procedura che prevedesse quale criterio di aggiudicazione il massimo ribasso, si cimenterà in quella con l’offerta economicamente più vantaggiosa, che da sempre risulta essere più lunga e soggetta a maggiori ricorsi e ritardi. Ma in questi casi i ritardi saranno imputati alle tasche dei cittadini e non comprendiamo se di questo il Presidente De Maria e l’Amministratore Agostinelli ne siano ben consci. Intanto su questa vicenda tutti tacciono. In silenzio è Clemente Mastella che dovrà spiegare però ai cittadini Beneventani l’aumento di circa 870.000 euro sul ruolo dei rifiuti della città capoluogo, o come il Presidente Di Maria dovrà dirà ai sindaci del Sannio, specie a quelli in linea con i pagamenti, che la società Samte è stata affidata proprio ad un Sindaco il cui Comune, San Bartolomeo in Galdo, risulta fra i più morosi e che oggi determina l’aumento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti. La linea amministrativa si riassume in una filiera politica che parte dal Sindaco ceppalonese di Benevento e che si caratterizzata nel tassare i cittadini e poi successivamente non pagare. Intanto il Presidente Di Maria chiede che lo Stir di Casalduni venga riconvertito per il trattamento della frazione organica dei rifiuti, ma contemporaneamente si associa alla protesta contro un simile impianto già in fase avanza nel Comune di Sassinoro. Una totale confusione in cui si è mimetizzato persino l’Ato rifiuti, oggetto misterioso del panorama politico provinciale la cui presidenza è in mano al neo rieletto sindaco di Casalduni, da sempre contrario a questa impiantistica nel proprio territorio. Una tragedia greca in cui le vittime saranno i lavoratori dello Stir, gli amministratori del Sannio e per finire i cittadini, da cui dovranno arrivare i soldi per pagare tutta questa follia”. 

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa dell’Amministratore Unico SAMTE, Dott. Carmine Agostinelli. Di seguito il comunicato: 

“La misura è colma. Abbiamo taciuto fin troppo rispetto agli sproloqui dell’uomo degli inganni. “Fallacia alia aliam trudit”, un inganno tira l’altro. E Giuseppe Ruggiero, accecato da ben altre ragioni, inganna continuamente tutti dimenticando di essere egli stesso la causa dei danni causati fino ad oggi.

Sono Amministratore Unico della SAMTE dal 2 maggio 2019, vale a dire da meno di due mesi. Antonio Di Maria è Presidente della Provincia di Benevento da novembre 2018 ed amministra con il suo Consiglio Provinciale da Marzo 2019, cioè da tre mesi.

Prima di noi c’era il Partito Democratico che ha governato autonomamente la Provincia dal 2008. Giuseppe Ruggiero è Consigliere Provinciale da ben 5 anni e prima della gestione Di Maria era, se non erro, proprio delegato all’ambiente.

La SAMTE viene fuori da un concordato preventivo (che è un fallimento con continuazione dell’attività) di oltre 17 milioni di euro. Il concordato è datato 26 aprile 2016 ed è l’emblema della gestione fallimentare ascrivibile al consigliere Ruggiero. Come se non bastasse la SAMTE dalla data del concordato ad oggi ha già prodotto una mole di debiti indescrivibili, chiudendo il bilancio 2018 con altri 2 milioni e 400.000 euro di perdite.

Un ciclo bloccato. I comuni lasciati allo sbando. La totale incapacità di assumere decisioni. Un’azienda fallita. Questo è lo stato dell’arte che abbiamo trovato io ed il Presidente di Maria.

Le ultime e provvisorie tariffe determinate per il costo del servizio, risultano essere del tutto insufficienti a garantire anche la sola copertura dei costi di gestione degli impianti e dei siti. Per il pareggio dei costi il ciclo di lavorazione del conferimento avrebbe dovuto essere pari ad € 271,80 per ogni tonnellata conferita già nel 2018, cioè prima ancora che scoppiasse l’incendio allo Stir di Casalduni. A prescindere dall’inattività, le criticità traggono origine dalla mole di costi fissi cui la Società deve far fronte, certamente non determinati da noi che siamo arrivati oggi, nonché dalla mancanza di una prospettiva strategica in grado di portare in equilibrio i conti societari. Fin qui la gestione Ruggiero.

Oggi non è più così!

Facendo una corsa contro il tempo, grazie al lavoro sinergico tra la Provincia e la società, siamo riusciti ad elaborare ed adottare un Piano industriale che consente di uscire dallo stallo attuale.

Una sostenibilità del ciclo, dei conti, del nostro territorio e, non da ultimo, dell’attuale organico, è possibile unicamente attraverso la ristrutturazione proposta dal piano industriale. Nel piano (che invito tutti a leggere), si è dimostrato che l’immediata attuazione degli asset previsti, oltre a garantire un mantenimento dell’attuale organico, garantirebbe, da subito, una drastica riduzione della tariffa, che potrebbe addirittura scendere già nell’anno 2020 ad € 173,69 per tonnellata (cioè un risparmio di circa 100 euro per ogni tonnellata), per poi ridursi ancora negli anni successivi.

Il Presidente della Provincia Antonio di Maria, va unicamente ringraziato per la determinazione dimostrata e per la volontà di affrontare, senza se e senza ma, problemi storici della nostra Provincia, frutto di questa pesantissima eredità.

Noi ci stiamo mettendo la faccia. Loro sono il problema, noi la soluzione. Questa è la verità!

Ruggiero mente su tutto. Anche sul debito del mio Comune. Quel debito io l’ho trovato ed anche in quel caso è il frutto del suo partito, quando il mio comune era amministrato da altri e non da me. Sono Sindaco da giugno 2017 ed a Febbraio 2018 (quindi un anno e mezzo fa) ho riconosciuto in Consiglio Comunale l’intero debito verso la SAMTE, rateizzandolo in tre anni e pagando puntualmente.

Le bugie hanno le gambe corte! Personalmente, mi rendo disponibile ad ogni tipo di confronto con il Consigliere Ruggiero: quando vuole, dove vuole, con l’arbitro che vuole. I contadini sanno che raccolgono in base a ciò che seminano, Ruggiero evidentemente no. “Ut sementem feceris ita metes”, mieterai a seconda di ciò che avrai seminato, lo insegnavano già i Romani”.

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