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Radio Attiva International: quando i social erano nell’aria.

Sono passati più di 28 anni da quando è calato il sipario su Radio Attiva International. Era fine del 1992 quando dai microfoni della nostra radio Fiorello salutava per l’ultima volta i radioascoltatori. Cessava così una delle più trascinanti epopee che hanno percorso il nostro borgo.

Tutto nacque nell’autunno del 1989, dalla volontà e dall’immaginazione di due ragazzi non ancora maggiorenni: Fiorenzo Apicella (Fiore) e Matteo Pepe (Matteo Alta Tensione).

La loro voglia di comunicare, di parlare al mondo, di esprimere ciò che sentivano, di proporre l’ascolto della musica che preferivano, li portò a fondare una radio: Radio ONE.

Era un’epoca lontana, i social erano sconosciuti e la radio era un megafono per farsi ascoltare, per essere leggeri, ma non frivoli; e così sulle frequenze medie 96,600 mhz, radio One cominciò le trasmissioni.

Di Radio One in Italia ce n’erano moltissime ed allora perché non pensare ad un nome più impegnativo prodromo di un più ambizioso disegno?

Radio One divenne RAI, acronimo di Radio Attiva International con palinsesto che non aveva nulla da invidiare alle radio più blasonate e copriva le 24 ore della giornata.

Tra i programmi quotidiani ricordo: Buongiorno Italia condotto da Antonio D’Andrea, solo musica italiana, “un sovranista prima dei sovranisti” che andava in onda la mattina dalle 8:00 alle 10:00.

Alle 11:00 c’era il “Commentario” di Silvano Del Re, programma di approfondimento di notizie locali e nazionali. Il mitico Silvio con il suo nonsense dava una caratterizzazione leggera ad ogni avvenimento.

Il pomeriggio dalle 15:00 alle 17:00 veniva sparso nell’etere il programma di punta della radio condotto da Fiorello: Discogettone. Si facevano dediche pubbliche e segrete, sorprese per le persone care, messaggi goliardici agli amici, il tutto inframmezzato da buona musica. Ricordo la sigla “A me me piace ‘o blues” di Pino Daniele.

Accanto ai programmi quotidiani, ben presto si consolidò un gruppo di giovani che intrattenevano i radio ascoltatori con i programmi più vari.

C’era anche il più grande di tutti, il leggendario Pascal Megamix, speaker e dj sopraffino che il sabato sera inondava la valle del Fortore con le ultime tendenze dance.

Una voce radiofonica come quella del Pascal io non la ricordo.

Tra le chicche, ci fu una caccia al tesoro mitologica condotta da Giuseppe Groppoli che durò quasi 48 ore e coinvolse oltre 100 ragazzi.

I primi giochi acquatici a SBiG furono organizzati da Radio Attiva 30 anni fa.

Molte serate alla discoteca Magic Fly videro Radio Attiva protagonista, spesso con il loro dj di punta Pascal Megamix.

Si era alla fine degli anni ’80, primi anni ’90, c’era un paese diverso, inimmaginabile per i ragazzi di oggi, le passeggiate per il corso la domenica sera bisognava farle a doppio senso di marcia tanta era la gente. E se buttavi uno spillo dal campanile della chiesa Nuova, non avrebbe raggiunto il terreno. E non esagero, chi c’era potrà confermarlo.

Furono tre anni intensi, ricordati come l’età dell’oro della radio a San Bartolomeo. Il tutto cessò nel 1992 quando una legge Mammì liberticida obbligò le radio libere a dotarsi di strutture complesse e fiscalmente più remunerative per lo Stato, ma seppur Radio Attiva International chiuse, ella non ha mai cessato di esistere nei nostri cuori e nelle nostre menti.

Grazie Fiore, grazie Matt.

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