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Riposa in pace Ciriaco! Ma da sanbartolomeano ringrazio Fiorentino.

Anna Maria Scarinzi era la segretaria di Fiorentino Sullo. Anna Maria Scarinzi per oltre mezzo secolo è stata la moglie di Ciriaco De Mita. Anna Maria Scarinzi è stata il tratto d’unione tra due uomini molto simili.

De Mita ha sostituito Sullo nella gestione del potere nella Democrazia Cristiana in Irpinia a metà anni ’70.

Sullo è stato il più giovane deputato dell’Assemblea Costituente, è stato un innovatore e precursore. Provò da Ministro dei Lavori Pubblici ad azzerare il consumo di suolo e per tale motivo fu oggetto di una campagna denigratoria anche tra i suoi amici di partito. Provò da Ministro dell’Istruzione a recepire le istanze studentesche del ’68 che puntavano ad un superamento della riforma Gentile, ma anche in questo caso, gli ostacoli più grandi li trovò all’interno del suo partito la Democrazia Cristiana.

Sullo era potente, portava voti e la DC non poteva rinunciare a lui, almeno fino a quando qualcun altro non glieli avesse sottratti, e questo qualcun altro fu Ciriaco De Mita che formò il gruppo dei cosiddetti “magnifici sette” insieme con: Antonio Aurigemma, Biagio Agnes, Gerardo Bianco, Aristide Savignano, Nicola Mancino, Salverino De Vito.

A quel punto la carriera politica di Fiorentino terminò. Sullo è ricordato dagli amici, ma soprattutto dagli avversari come un personaggio di “forte caratura politica e intellettuale, un grande innovatore lucido e visionario travolto dai tempi oscuri in cui viveva, un uomo dal cattolicesimo democratico con un robusto senso dello Stato”. E tutti siamo d’accordo, basta leggerne la biografia per capire che davvero Fiorentino era un uomo eccezionale, ma…

C’è sempre un ma.

Prendo a prestito un brano del libro di Generoso Picone “Paesaggio con rovine”, che consiglio a tutti.

Il dott. Picone riconoscendo i meriti di Sullo, non può esimersi dallo scrivere: “In Irpinia, è ricordata la struttura di potere locale realizzata da lui o in suo nome: clientelismo, favoritismo, paternalismo, assistenzialismo, controllo minuzioso degli enti locali e di servizio passando per il calcio che l’aveva visto presidente dell’Unione sportiva Avellino dal 1950 al 1952. Una doppiezza di comportamento – alte riflessioni a Roma, bassi controlli del territorio in Irpinia – che nella provincia vocata all’elaborazione del pensiero e delle strategie della politica è contraddizione esiziale. Decenni dopo, un sindaco di area cattolico – democratica, Antonio Di Nunno, davvero eretico, ribelle al sistema di potere che per questo gliel’aveva giurata, condensa il meccanismo della macchina del consenso in una constatazione di buon effetto: dall’ultimo sagrestano in poi, tutto deve essere approvato e meglio ancora deciso dai leader di turno”.

De Mita ha imparato dal suo illustre predecessore, alte riflessioni a Roma, basso controllo del territorio in Irpinia.

I delfini di De Mita si tengono lontani dalle alte riflessioni a Roma.

Infine, Fiorentino ci ha costruito la variante e la usiamo tutti, e proprio in questi giorni ne capiamo l’importanza fondamentale quale asse viario della Valfortore, Ciriaco ha fatto qualche o molti favori personali a qualche o molte persone di San Bartolomeo.

Riposa in pace Ciriaco! Ma da sanbartolomeano ringrazio e preferisco Fiorentino.

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