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Ancora eolico su San Bartolomeo: noi diciamo NO

Noi ci proviamo. Proviamo a resistere, anche se da che mondo è mondo vale la locuzione latina Divide et Impera, e così si sta delineando a San Bartolomeo, sembra che l’Amministrazione e i cittadini vadano in due direzioni diverse. Noi ci proviamo, ma ci vorrebbe l’aiuto di tutti. Siamo sempre stati contro l’eolico, la Valfortore ha già dato, il Sud ha già dato, eppure basta andare sul sito della Regione Campania e del Ministero della Transizione Ecologica per mettersi le mani nei capelli. Se continuano così, un palo eolico lo metteranno anche sul campanile della Chiesa Madre.

Grazie al Fronte Sannita per la difesa delle montagne, siamo riusciti a inviare le osservazioni negative anche per l’impianto denominato “Parco Eolico di Tufara”, impianto da 6 pale eoliche per un totale di MW 30,6, 3 tralicci insistono sul territorio di San Bartolomeo in Galdo.

Ormai la corsa è talmente senza freni che per l’impianto eolico in oggetto, la società proponente nemmeno si è accorta che su quel territorio incidono già le pale eoliche della società Edelweiss. Insomma, è una corsa a chi le pianta per prima.

Solo questo basterebbe a far saltare il progetto, se fossimo in un paese normale.

In un paese normale si tutelerebbe il Regio Tratturo Lucera – Castel di Sangro ove per secoli si è svolta la transumanza considerata Patrimonio culturale dell’UNESCO.

In un paese normale appunto, da noi non si hanno remore ad installare 13 pale eoliche da 200m su quest’importante volano per il turismo nelle nostre zone. L’Emilia Romagna ha costruito dal niente ben 17 vie di pellegrinaggio, noi le abbiamo da secoli, sarebbe possibile convertire i 5 regi tratturi, ormai quasi abbandonati dalla transumanza, in vie da trekking per riempire le nostre zone di camminatori, e credeteci i camminatori portano soldi, se vogliamo ragionare col portafoglio, tralasciando per un attimo la nostra idea romantica di sviluppo rurale del territorio.

La Regione Campania con Regolamento regionale del 28 settembre 2017 n. 3, promuove la tutela, la conservazione, la riqualificazione e la fruizione del demanio armentizio del territorio regionale, regolamenti simili hanno la Regione Puglia e la Regione Molise.

La Provincia di Benevento proprio per la presenza del Regio Tratturo Lucera – Castel di Sangro sul proprio territorio, ha fatto rientrare San Bartolomeo in Galdo nel Progetto Integrato Regio Tratturo stanziando anche fondi POR molto cospicui. Inoltre prevede una fascia di rispetto di 500m vicina al Tratturo, distanza non rispettata da ben 2 pale.

Basterebbe solo questo ad evitare la costruzione dell’eolico, ma nelle nostre osservazioni c’è anche altro, come il pericolo calcolato in caso di rottura dei rotori, e che nella richiesta di autorizzazione è sempre sottodimensionato.

Noi ci proviamo, da soli e controvento, ma ci proviamo.

No mas eolico!

Ad Maiora Ariadeno

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