In questo pezzo di terra, sempre più abbandonato: deturpato dagli impianti eolici che spuntano sui dorsali sempre più in basso, come e più rapidamente dei funghi (senza nemmeno che piova); la mitica leggendaria strada chiamata Fortorina che oramai è diretta sempre più verso le rotte indiane o pakistane, ho perso traccia del suo percorso quasi come la cometa di Natale; il riavvio del funzionamento della discarica di Serra Pastore di San Bartolomeo in Galdo, che si dice essere propedeutica alla definitiva bonifica (speriamo …); la sempre annunciata apertura del Nosocomio di San Bartolomeo in Galdo (l’ospedale, per intenderci), che non avrà nessun Pronto soccorso attivo e diventa “struttura sperimentale pubblico-privata” per quali prestazioni e cure???
In questo quadro dalle prospettive così “rosee”, credo sia giunto il momento di lanciare l’offerta di liquidazione della zona, così che gli eventuali futuri acquirenti potranno a loro piacimento realizzarci quanto di meglio riterranno. Per evitare di essere annientati o di abbandonare questa “riserva” senza ricevere un euro di indennizzo, credo che convenga costituire un Comitato incaricato di svendere l’intera zona, prevedendo un importo minimo medio di 500.000,00 euro a persona (effettivamente residente da almeno 5 anni), per gli immobili il riferimento sarà il valore catastale rivalutato, mentre, per coloro che hanno beneficiato di contributi statali, regionali, comunitari (vedasi Legge 488 ed altre provvidenze pubbliche), il valore degli immobili e dei manufatti industriali dovrà essere valutato al netto dei contributi e elargizioni pubbliche ricevuti per evitare che realizzino una plusvalenza o creino disparità di trattamento.
Aspettiamo proposte. No perditempo.
di Leonardo Pappone* del 07/01/07 da "Il Sannio Quotidiano"
*consigliere comunale indipendente di San Bartolomeo in Galdo