Presenti il senatore Mino Izzo, il deputato regionale Luca Colasanto e numerosi amministratori locali
“La centrale a biomasse a Reino? Non la vogliamo”. Amministratori ed abitanti del centro della valle del Tammaro e dei paesi circostanti si schierano, all’unisono, contro l’inceneritore voluto dal primo cittadino reinese, Antonio Calzone (è anche presidente della Comunità Montana del Tammaro e numero uno dell’Agenzia Provinciale dell’Energia). E per meglio comprendere opportunità e pericoli della centrale che dovrebbe essere localizzata alla località Taverna del Ponte, presso il ristorante l’Area e’Caruso di Reino si è tenuto un convegno-dibattito pubblico con esperti, politici, amministratori locali e cittadinanza. A promuovere l’importante e partecipatissimo evento, il geometra Antonio Verzino, prossimo sfidante di Calzone per la fascia tricolore. “Siamo preoccupati perché a Reino potrebbero arrivare anche i rifiuti, non solo le biomasse”, ha subito esordito Antonio Verzino, infuocando la numerosissima platea. E poi via con un filmato che ha preoccupato la cittadinanza: il funzionamento della centrale a biomasse di Cutro, in Calabria. Fumo, rumore, camion che vanno e vengono, queste le immagini emerse dal video. “Basti pensare che anche a Cutro dovevano essere incenerite solo le biomasse, poi è arrivato un provvedimento che autorizza a bruciare il dieci per cento di rifiuti”, ha attaccato ancora Verzino. Al cui fianco sedevano, tra gli altri, il deputato regionale Luca Colasanto ed il senatore Cosimo Izzo.
A seguire una puntuale e dettagliata relazione del professore Gino Iannace, docente di Fisica Tecnica Ambientale alla Seconda Università di Napoli. “Con quali fondi sarà finanziato il progetto visto che la Regione Campania ha destinato all’opera solo il ventotto per cento della somma necessaria?”, ha chiesto Iannace che ha evidenziato: “Questo impianto immetterebbe in atmosfera una quantità enorme di anidride carbonica, senza tralasciare, poi, la caduta di cenere nelle zone circostanti”. Anche il dottore Gianfranco Turris, medico dell’Isde, si è espresso contro l’impianto, puntando l’indice soprattutto “sui danni che lo stesso arrecherebbe alla salute umana”. Il presidente del Comitato per la Tutela del Paesaggio, sezione di San Bartolomeo in Galdo, Raffaele Iannelli, ha sollecitato un ripensamento dell’Amministrazione comunale di Reino: “E’ incomprensibile il fatto che la società debba guadagnare, così come da convenzione, il novantotto per cento ed il Comune solo il due. Si tratta di un vero e proprio sfruttamento del territorio”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’agronomo Nicola Cocchiarella il quale ha spiegato che “per gli agricoltori del comprensorio non ci sarebbe alcun vantaggio in quanto le biomasse arriverebbero dal mercato estero a prezzi esigui”. Contrario all’aggressione della valle e favorevole “alla tutela soprattutto del fiume Tammaro”, anche il delegato provinciale della Lipu, Marcello Stefanucci. Unica voce fuori dal coro, quella dell’agronomo Carlo Coduto. “Realizzare la centrale sarebbe vantaggioso per il territorio”, ha affermato tra le proteste della cittadinanza. Poi, la parola è passata al sindaco di Reino, Antonio Calzone, artefice e promotore del progetto. “Mai e poi mai accetterei a Reino un impianto che nuocesse ai miei figli. Io sono favorevole a tutte le energie alternative, all’eolico, al solare…”, ha esordito tra le perplessità dei presenti. Poi, ha aggiunto: “Riguardo i rifiuti, è espressamente scritto nella convenzione che non è possibile bruciarli nell’impianto che dovrebbe essere localizzato a Reino. Qui arriverebbero solo biomasse vergini”. Quindi, un affondo contro chi ha organizzato il dibattito: “Non è possibile svegliarsi ad un anno dalla delibera. Questa è un’iniziativa elettorale”. Immediata la replica di Angelo Mario, consigliere comunale di opposizione: “Quello che dice il sindaco è una bugia. Perché noi subito dopo la delibera di Consiglio abbiamo affisso un manifesto con il quale contestavamo tale scelta. E poi anche il cambio del sito, da Montedino a Taverna del Ponte, è sospetto”. Durissimo nei confronti di Calzone il sindaco di Fragneto l’Abate, Lucio Mucciacciaro: “Caro Antonio non ti rendi conto che con questa iniziativa stai danneggiando il tuo paese e quelli circostanti. Realizzare la centrale è un errore madornale. L’impianto non risolve alcun problema alla gente se non quello di arrecare danno alla nostra salute”. Quindi da Mucciacciaro un invito chiaro ed esplicito: “Se Calzone non dovesse cambiare idea, invito tutti gli abitanti di Reino a votare per Antonio Verzino sindaco”. Contrario alla localizzazione della centrale anche il consigliere provinciale nonché componente del civico consesso di Pesco Sannita, Spartico Capocefalo. “Sono convinto che si mascheri un inceneritore per i rifiuti. Per cui invito l’amico Calzone a sospendere il provvedimento”. Poi, il consigliere provinciale ha parlato del suo paese: “Dalla convenzione apprendo che a Pesco Sannita dovrebbe essere realizzata una sottostazione per la interconnessione alla rete nazionale. E’ scandaloso ed assurdo che ciò venga stabilito senza coinvolgere nemmeno gli organi competenti”. A difendere la bontà del progetto è intervenuto il direttore generale della Energethic srl, Giampiero Tombolillo: “La nostra iniziativa rilancerà il comparto agricolo della zona. Ho sentito parlare di rifiuti, nella nostra centrale arriveranno solo biomasse vergini del territorio”. Riguardo l’esigua cifra che verrebbe corrisposta al Comune di Reino, il due per cento, Tombolillo ha spiegato: “All’Ente daremo oltre il diciassette per cento, non il due”. Dati contestati vivacemente dal consigliere provinciale Capocefalo che dalla platea ha parlato “di presa in giro”. Poi, ancora la parola ad un consigliere provinciale, l’udeurrino Angelo Pozzuto: “Sono preoccupato perché oltre all’eventuale danno che la centrale potrebbe arrecare al territorio è mancata la concertazione”. Parole che suonano come un ulteriore ‘schiaffo’ in viso a Calzone che improvvisamente è scattato in piedi ed ha tolto praticamente il microfono dalle mani di Pozzuto per affermare: “Non è vero che è mancata la concertazione, io sono trasparente”. E’ intervenuto nuovamente il sindaco di Fragneto l’Abate, Lucio Mucciacciaro, che ha raggiunto Calzone alla presidenza e lo ha contestato a muso duro: “E’ vergognoso quello che stai facendo, passerai alla storia come Nerone Calzone”. Ritornata la calma, è proseguito l’intervento di Pozzuto: “Non sono contrario a priori alle energie alternative e alle biomasse ma provvedimenti del genere vanno discussi e concertati, senza fughe in avanti”.
Solidarietà alla popolazione di Reino e del comprensorio è stata espressa dal consigliere regionale di Forza Italia Luca Colasanto: “Dobbiamo dire basta con serietà e con forza a questa aggressione selvaggia del territorio. Rifiuti, pali eolici, ecoballe, biomasse: qualcuno vuole barattare questi ‘regali’ di Bassolino e del centrosinistra per opportunità? Facessero pure ma la collettività è alquanto intelligente da capire…”. Ancora toni duri da parte del deputato regionale di Baselice: “Non dobbiamo prenderci in giro. Sapete chi decide queste azioni? I soldi, i maledetti soldi. E’ il danaro che impone queste iniziative”. E via con un lungo applauso della numerosa ed attenta platea. A seguire prima un passaggio sugli elettrodotti che la Terna dovrà realizzare per trasferire l’energia prodotta a Reino e dagli impianti eolici del Fortore – “sarà un ulteriore disastro ambientale” – e, poi, un affondo contro “i mostri d’acciaio. In Regione sono depositate richieste per altri 1.500 pali nel Fortore. Alziamo la testa e diciamo no a tutti questi affaristi – conclude Colasanto – che guadagnano milioni e milioni di euro ottenendo finanziamenti pubblici e sfruttando le nostre zone”. Il senatore di Forza Italia Cosimo Izzo ha chiesto, concludendo i lavori, “un atto di responsabilità” al sindaco Calzone. “La tua scelta è sbagliata, per cui spero che tu la riveda”, ha detto rivolgendosi al primo cittadino il senatore di Airola. Il quale, in seguito, ha attaccato Bassolino e contestato la convenzione sottoscritta tra Comune di Reino ed Energethic srl. “In questa convenzione sono contenute tantissime inesattezze rispetto a quanto affermato dall’ingegner Tombolillo. Egli dice che i suoli saranno acquistati, nella convenzione è scritto, invece, che c’è il diritto di superficie. Altra questione gli introiti per il Comune. Tombolillo afferma che saranno del 17,5 per cento, la convenzione prevede il 2 per cento e comunque per un importo annuo fisso di 100mila euro. Allora o la convenzione è sbagliata o si vuole prendere per i fondelli la popolazione”. Un ultimo passaggio del lunghissimo dibattito – è durato oltre cinque ore – Izzo lo riserva alla questione dell’incenerimento dei rifiuti. “E’ vero che nella convenzione è scritto che non si possono incenerire i rifiuti, ma quelli urbani. Che non potrebbero essere inceneriti da nessuna parte perché umidi”.