E così, forti di questo stato di cose, gli amministratori si sentono spesso onnipotenti e gestiscono la “Cosa Pubblica” con regole proprie, infischiandosene di quello che prevede la legge, certi della loro impunità essendo (spesso) bene a conoscenza della differenza tra illegittimità ed illiceità!
È così che nel Comune di San Bartolomeo in Galdo si approvano regolamenti importanti in Consiglio senza darne nemmeno lettura, anche se la Minoranza lo richiede, ed il pubblico vorrebbe conoscere i contenuti.
Si mettono anche le legittime richieste di lettura del testo a votazione, cosicché le minoranze sono schiacciate e malgrado, probabilmente, nessun consigliere ha letto o sa quel che sta approvando, ma – di fatto – poi il regolamento diventerà legge per l’ente! Tanto chi potrà fare ricorso al T.A.R. e sborsare quattrini propri a garanzia della legalità?!
Tale sistema è mortificante per i cittadini e ritengo, per amore della democrazia, che abbiamo conquistato dopo tante battaglie, va immediatamente cambiato! In tale quadro si inserisce l’ennesimo ricorso fatto da alcuni Consiglieri della minoranza consiliare inviato al Direttore generale del Comune di San Bartolomeo in Galdo e al Prefetto di Benevento, che di seguito integralmente si riporta e che non necessita di alcun commento.
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Oggetto:
Delibera di Consiglio comunale n.28 del 02-05-2007, avente ad oggetto: Presa atto procedura riflettente le conferenze di servizio, per l’approvazione dei progetti inseriti nel PRUST (Area P.I.P. e progetti privati in ambito urbano)
I sottoscritti Consiglieri comunali del Comune di San Bartolomeo in Galdo, premesso che: in data 02-05-2007 il Consiglio comunale approvava la delibera in oggetto indicata, nonostante che per protesta uscivano dall’aula i consiglieri di minoranza e due di maggioranza forse perché interessati; che in violazione di ogni regola democratica e in ispregio delle leggi vigenti, non essendo stata posta all’Ordine del giorno del Consiglio alcuna variazione delle distanze in area P.I.P., come facilmente si rileva dall’oggetto della delibera, che è il medesimo di quello indicato nella convocazione del consiglio, nella medesima delibera si deliberava addirittura la variazione delle distanze in zona P.I.P., evidentemente per favorire e/o regolarizzare la costruzione di qualcuno a scapito di coloro che già risultano aver realizzato in tale area; che tutto ciò dimostra la violazione di ogni regola di correttezza e di confronto democratico; chiedono un Vs. fermo intervento riguardo a tale deliberazione, e perché venga ripristinato un minimo di legittimità e legalità nel nostro comune, atteso che questo è solo uno dei tanti episodi che caratterizzano l’Amministrazione attiva, come a Voi già noto per le numerose precedenti missive inviate, e che mortificano oltremodo il ruolo e le funzioni dei sottoscritti Consiglieri.
La presente è inviata per quanto di competenza anche a tutte le autorità sopra indicate.