Inoltre, si chiede anche la convocazione della conferenza dei sindaci del Fortore per la concertazione necessaria in tema di programmazione sanitaria sul territorio.
Nel documento i sindaci evidenziano che “la soluzione deliberata dall’ASL BN1 nel citato documento, oltre a presentare motivi di difformità rispetto alla normativa vigente in materia di emergenza sanitaria territoriale, possa provocare enormi disagi al territorio di riferimento e alla popolazione interessata per le ataviche e note motivazioni legate alle caratteristiche orografiche ed ambientali”.
Grande attenzione è riservata tuttavia “all’allarme sociale suscitato nella popolazione per il venir meno dei presidi esistenti, che da anni assicurano un puntuale e professionale intervento in materia di emergenza sanitaria, coprendo in modo soddisfacente le esigenze di tutti i paesi anche rispetto ai presidi ospedalieri di accoglienza”.
Nella loro nota, firmata il 7 febbraio a San Marco de’ Cavoti, i primi cittadini lamentano anche che la dirigenza dell’Asl ha preso questa decisione senza avviare con le istituzioni locali alcuna concertazione prevista in materia di programmazione sanitaria territoriale.
Infine, i sette sindaci ribadiscono “il parere favorevole all’apertura dello PSAUT di San Bartolomeo in Galdo (postazione fissa), a patto che questo venga attivato con personale che sia aggiunto a quello già in organico presso i SAUT attualmente in funzione, al fine di determinare un arricchimento piuttosto che un depauperamento del sistema di emergenza sanitaria oggi in essere”.
fonte: NTR24.tv