Il provvedimento si è reso necessario in quanto, e come si evince dal deliberato, il comune, proprietario dell’immobile adibito a casa di riposo per anziani, situato lungo la provinciale in località Ponte Capuano, aveva concesso, nel 99, la gestione all’ATI che a sua volta avrebbe dovuto rispettare alcuni impegni economici previsti nel contratto.
Secondo gli obblighi sottoscritti nella concessione con l’articolo 6 veniva stabilito che l’Ati avrebbe dovuto versare un canone annuo per comodato d’uso e per la gestione della struttura e per i primi dieci anni pari a 6.197,48 euro, con un aumento a partire dall’undicesimo anno in poi pari a 7.746,00 euro. L’Ati non ha provveduto al pagamento dei canoni stabiliti e maturati poi negli anni per un presunto importo di 90.000,00 euro.
Per questi motivi l’amministrazione comunale ha ritenuto necessario avviare la procedura per recuperare i canoni con conseguente risoluzione del contratto di concessione. L’incarico è stato affidato all’avvocato Gabriella Pepe da San Bartolomeo in Galdo. Il mancato versamento del canone, pare sia avvenuto perché la cooperativa avrebbe dovuto eseguire lavori di ultimazione e adeguamento delle strutture interne, la cui spesa si sarebbe dovuta scomputare dal canone annuo. Quindi la vicenda avrà i suoi risvolti chiarificatori. La casa di riposo, o Centro Geriatrico, sin dalla sua istituzione ha risolto numerosi problemi derivanti dalla forte emigrazione cui tante famiglie sono state assoggettate. Da circa venti anni infatti sono aumentati gli anziani costretti a vivere soli ma che grazie all’ospitalità, dietro pagamento, presso il centro geriatrico, sono riusciti a trovare assistenza adeguata e compagnia, grazie alla qualificata e professionale prestazione fruita dal personale d’istanza al centro, che trattano gli anziani ospiti con cura ed affetto, instaurando con loro un rapporto familiare. Viene garantita la presenza medica frequentemente e anche da un punto di vista religioso i cari nonni possono contare sul conforto spirituale dei sacerdoti presenti. Spesso anche le associazioni locali di volontariato organizzano feste e tombolate per rendere più vivibile il soggiorno degli anziani ospiti. E tutti questi fattori hanno contribuito al forte aumento della domanda da parte delle famiglie, ma che l’attuale struttura, per ragioni di spazio, non riesce a soddisfare costringendo molte famiglie a far ricorso a strutture limitrofe come quella di Volturara Appula.
Il centro geriatrico di San Bartolomeo è riuscito contrastare casi, per fortuna limitati, di anziani soli, non autosufficienti e indifesi, spesso lasciati nelle mani di persone ciniche e violente, una realtà orribile che fortunatamente da queste parti non ha ancora attecchito.
Celestino Agostinelli