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Tari a San Bartolomeo, arriva la stangata

di Leonardo Bianco
Brutta sorpresa per i cittadini del comune di San Bartolomeo in Galdo. E il “regalo” arriva dalla casa comunale. In questi giorni, infatti, presso le famiglie del centro fortorino sono state recapitate le cartelle della Tari con aumenti che vanno dal 20 al 140%. Aumenti che hanno sollevato polemiche e proteste. L’aumento della tassa sui rifiuti è dovuta al fatto che i costi del servizio negli ultimi tre anni sono aumentati di circa del 60%. Si è passati infatti dai 517mila euro circa del 2014 (amministrazione Sangregorio) fino ai 964mila euro del 2017. Aumenti, iniziati nel 2015 (amministrazione Marcasciano) dovuti al potenziamento del servizio.
Potenziamento che però non ha dato i risultati sperati, visto che si è passati da una raccolta differenziata pari al 56% circa del 2014 al 49% circa del 2016. Dunque un aumento dei costi inversamente proporzionale alla raccolta dei rifiuti. Resta il fatto che famiglie e imprese si sono viste recapitare cartelle raddoppiate e in alcuni casi addirittura triplicati.
Una situazione difficile per l’amministrazione Agostinelli, insediatasi a giugno scorso, ereditata dalla precedente gestione dell’ente e che deve rispondere ad alcuni interrogativi che la gente si sta ponendo in questi giorni.
Come mai un aumento dei costi del 60%? Perché si è passati da poco più di 500mila euro a 964 mila euro? A cosa è dovuto l’innalzamento dei costi? E infine: con che criteri sono stati riversati questi aumenti ai contribuenti? Visto che alcuni (pochi) si sono visti arrivare cartelle inferiore all’anno precedente?
Domande alle quali gli amministratori toccherà dare una risposta il primo possibile.
Quel che è certo, secondo fonti interne alla maggioranza, è che l’amministrazione “è stata obbligata a ratificare quello che aveva deciso il commissario prefettizio per i meccanismi che si erano innescati. Era stato redatto un piano finanziario che prevedeva un potenziamento della raccolta differenziata con servizi aggiuntivi con un costo mensile di 15mila euro circa prima per 6 mesi e poi prolungato a 18 e all’attuale amministrazione non ha potuto fare altro che prendere atto di ciò visto che lo impone la legge (secondo le norme vigenti i costi della raccolta dei rifiuti, Tari, va coperta interamente dal contributo dei cittadini)”. Fonti interne alla maggioranza fanno sapere che l’amministrazione è già a lavoro per abbassare i costi per il prossimo anno e per migliorare il servizio (attualmente la raccolta differenziata secondo alcune stime si aggira tra il 46-48%, una delle più basse della provincia di Benevento con il costo procapite più alto, circa 200 euro, inferiore solo a quello del capoluogo sannita).
 
Fonte: il blog di Antonio Bianco
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