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Li convincimenti der gatto – Una poesia di Trilussa

LI CONVINCIMENTI DER GATTO – Una poesia di Trilussa
di Augusto Colucci

Miriadi di candidati – moltissimi “fasulli”, anche grazie a questa tremenda legge elettorale (al peggio non c’è mai fine!) – ci corteggiano, lusingano e illudono, promettendoci mari e monti. Come distinguere i pochi coerenti e sinceri, dai molti falsi e opportunisti? Come fare, quando non li conosciamo di persona (ed è la massima parte dei casi)? Intanto sarebbe non buona, ma ottima cosa informarsi davvero sulla storia, la personalità e la serietà dei candidati. Ma come si fa? Come può farlo un corpo elettorale di milioni senza una stampa libera che faccia le pulci, sine ira ac studio, ai vari candidati?
Poi mi piacerebbe proprio avere non solo la saggezza, ma anche la necessaria conoscenza e coscienza, che ha il Gatto in questa disincantata poesia di Trilussa. La offro a voi tutti, amici miei, senza alcuna distinzione di genere, di parti, di partiti e di colori. Perché sinceri e insinceri, idealisti e pragmatici, coerenti e opportunisti, anche dell’ultima ora, si annidano dappertutto, ed a maggior ragione si annidano quando non si capisce bene dove soffia o soffierà il vento e il mare è agitato e non consente calcoli precisi…! Buona lettura e buona meditazione.

Un vecchio Gatto mezzo insonnolito,
giranno pe’ lo studio d’un pittore,
je parse de sentì come un rumore
d’un Sorcio che raspava in qualche sito;
Cri-cri, cri-cri… Cercò per tutta casa,
e guarda, e smiccia, e annasa,
finché scoperse che ce n’era uno
de dietro a un quadro de Giordano Bruno.
Provò d’avvicinasse piano piano,
ma er Sorcio se n’accorse; tant’è vero
che disse: – Amico! Stattene lontano.
Porta rispetto ar libbero pensiero!
Abbi riguardo al martire che un giorno
fece la fine de l’abbacchio al forno…
– Va bè’, – je fece er Micio –
farò ‘sto sacrificio… –

Però la sera appresso risentì
lo stesso raspo e ritrovò l’amico
de dietro a un quadro antico
d’un San Lorenzo Martire: cri-cri…
Er Sorcio nun se mosse. Dice: – E adesso
rispetta er sentimento religgioso:
nun sai che questo è un santo
tanto miracoloso?
Nun sai che puro lui
finì su la graticola? Per cui…
– Rispetto un par de ciufoli!
– rispose er Gatto – Tu cor sentimento,
t’arampichi, t’intrufoli,
rosichi, magni e poi
metti in ballo li martiri e l’eroi
che t’hanno da servì da paravento…
Che speri? Che rispetti l’ideali
de certe facce toste
compagne a te, che tengheno riposte
le convinzioni come li stivali?
No, caro: in de ‘sti casi sfascio er quadro,
strappo la tela, sfonno la figura,
finché nun ciò fra l’ogna er Sorcio ladro
che me vorebbe da’ la fregatura.

TRILUSSA

P.S. Più passa il tempo e più sono contento che Mani Pulite abbia “spazzato via” (è un’espressione del tutto impropria) non la Democrazia Cristiana, non il Partito Socialista, non gli altri partitini, ma, con loro, il “personale politico” (accogliamo le loro espressioni) cinico e corrotto che si rifugiava sotto i loro gloriosi simboli e lucrava rendite di posizione, non avendo però più alcun riferimento ai nobili ideali e alla storia di quei partiti. Molti di quei personaggi, anzi quasi tutti, sono ancora in lizza, ma io finalmente (non so quanti altri con me) mi sento e sono libero, come il Gatto di Trilussa, di guardarli, giudicarli e non votarli nella loro evidente nudità e nullità (morale e politica, of course).

Augusto Colucci.

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