In una scena di un noto film si leggeva su di una epigrafe la scritta: “Qui non si muore”. Si dice che fosse stata l’esclamazione di re Gioacchino Murat quando si affacciò dal belvedere di Castellabate.
Ed invece, al Sud non solo si muore, ma si muore prima che in altre parti d’Italia. E ciò è il risultato di quanto si spende per cittadino in campo sanitario a sud del Garigliano.
Se uno nasce in Lombardia lo Stato spende per lui 2582,85 euro all’anno, se hai la sfortuna di nascere in Campania, lo Stato spende per te 1674,78 euro all’anno.
I 1000 euro in meno si traducono in mancanza di prevenzione oncologica, visite specialistiche con file di attesa interminabili, assenza di cure odontoiatriche pubbliche, apparecchiature obsolete in ospedali fatiscenti. Ed allora non ci resta che affidarci al sacro e pregare di stare sempre bene.
Per una semplice curiosità statistica la vita media di un maschio in Italia nel 2020 è stata di 79,7 anni. In Campania noi maschi viviamo un anno e tre mesi meno della media nazionale, avevamo nel 2020 un’aspettativa di vita di 78,4 anni. La Lombardia è vicina alle nostre medie nel 2020, ma ha inciso moltissimo la mortalità per Covid, altrimenti nel 2019 un maschio lombardo aveva un’aspettativa di vita di 81,5 anni.
Il che a leggere i dati ci fa capire che un maschio lombardo viveva prima della pandemia di Covid 19, ben 3 anni in più di un maschio campano.
I dati non sono diversi se guardiamo all’altra metà del cielo. Una donna italiana nel 2020 aveva un’aspettativa di vita di 84,4 anni. Una donna campana di 83,3 anni, un anno e un mese meno della media nazionale, due anni e tre mesi meno di una donna umbra, e se consideriamo i dati del 2019 anno pre pandemico, una donna lombarda aveva un’aspettativa di vita di ben 2 anni e mezzo in più di una cittadina campana.
O si darà maggiore equità a questo paese, oppure fra 10 anni, nascere al Sud sarà sempre un grave svantaggio dal punto di vista economico sociale, ma sarà gravissimo sul piano sanitario.