Qualche giorno fa ho letto l’intervista del sindaco rilasciata sul Mattino e l’articolo di Ariadeno (l’Avv. Sergio Truglio) pubblicato sul sito sanbartolomeo.info, entrambi hanno analizzato i dati demografici del 2022 giungendo a risultati diametralmente opposti, il che, per gli amanti e gli appassionati dei numeri e delle statistiche lascia basiti.
Come può essere che il primo cittadino parla di “controtendenza” e un semplice cittadino (che da anni studia e analizza i dati demografici di San Bartolomeo) parla “di buio profondo” e “bagno di sangue”?
Ebbene, leggendo i dati (che possiamo trovare sul sito dell’ISTAT) ed analizzandoli, la prima cosa che vien fuori è che San Bartolomeo, nell’anno 2022, ha perso 55 abitanti e pertanto, a meno di cambiare il Treccani alla voce “Controtendenza”, di cui parla il sindaco, la stessa non si rileva. La tendenza generale e dominante in Italia è il calo demografico e nel nostro paese si conferma la tendenza, avendo appunto perso 55 abitanti.
Inoltre basta un semplice confronto con il 2021 (dove San Bartolomeo vedeva diminuire di 54 i propri abitanti) per capire che i 55 abitanti in meno del 2022 sono addirittura aumentati, sebbene solo di 1, rispetto al 2021.
Ma più che concentrarsi sulle perdite nette che abbiamo subito e stiamo subendo, io mi concentrerei sulle nascite, poiché il dato sulle nascite è sicuramente uno degli indicatori che racchiude in sé un duplice aspetto:
1) più nascite ci sono e più il futuro del paese dovrebbe essere longevo;
2) più nascite vuol dire, più coppie giovani, che vuol dire una popolazione residente in età lavorativa, che vuol dire creare reddito e capacità di spesa e di consumo all’interno del paese.
Volevo appunto associare ai dati rilasciati dall’ISTAT i dati che rilascia ogni anno il MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) riguardo i redditi dichiarati nel nostro borgo.
Orbene, a SBiG nel 2010 (dichiarazioni dei redditi del 2011) contavamo n. 3.825 contribuenti e nel 2020 (dichiarazioni dei redditi del 2021) siamo scesi a 3.346, un calo del 12.5% dei contribuenti. Abbiamo perso, in 10 anni, la bellezza di 479 contribuenti.
Nel 2020 rileviamo ben 1.664 pensionati (in netto calo rispetto ai 2056 del 2010) con un reddito medio dichiarato di € 10.186, ed è la famiglia più numerosa in quel di SBiG. E questo non è un buon segnale.
In seconda posizione troviamo 1.425 contribuenti che dichiarano redditi da fabbricati (1.697 se ne contavano nel 2010) con un reddito medio dichiarato di € 700.
A seguire troviamo 1.087 lavoratori dipendenti (in lieve calo rispetto al 2010 dove se ne contavano 1.143) e dichiarano mediamente € 15.188.
Passiamo ai contribuenti che dichiarano redditi da partecipazioni e se ne contano 149, unico dato che si mantiene stabile dal 2010, quando se ne contavano esattamente 149. Mediamente, questi contribuenti, hanno dichiarato redditi per € 9.524 cadauno.
Sono 110 invece i contribuenti che dichiarano redditi di spettanza dell’imprenditore in contabilità semplificata (rispetto ai 119 nel 2010) con un reddito medio dichiarato di € 7.105.
I lavoratori autonomi sono 31 (nel 2010 erano 54) e hanno dichiarato mediamente € 29.368 euro, senza ombra di dubbio è la famiglia che, mediamente, dichiara di più in quel di San Bartolomeo.
Infine, in fondo alla lista, ci sono gli imprenditori in contabilità ordinaria, e se ne contano 27 (in fortissimo calo rispetto ai 72 che se ne contavano nel 2010) e hanno dichiarato mediamente € 8.154.
Da questa prima analisi viene fuori un paese che si tiene in piedi grazie ai pensionati, che, benché in forte calo, restano la platea più numerosa nel nostro paese. Un altro dato che mi ha sorpreso sono i 1.425 contribuenti che dichiarano redditi da fabbricati, che sebbene numericamente in “tanti” dichiarano, mediamente, solo 700 € annui.
Invece, se analizziamo più nel dettaglio il dato, stabile, dei 149 contribuenti che hanno dichiarato redditi da partecipazione, possiamo constatare come sia anch’esso in calo, sebbene rispetto al 2010 perfettamente identico. Infatti nel 2015 erano ben 173, nel 2016 169, nel 2017 159, nel 2018 una piccola risalita fino a 167, per poi passare ai 157 del 2019 e ai 149 del 2020.
Volendoci soffermare invece sugli scaglioni di reddito dichiarati, di seguito una tabella di sintesi:
2020 | 2010 | |
Reddito complessivo da 0 a 10000 euro – Frequenza | 1725 | 2464 |
Reddito complessivo da 0 a 10000 euro – Ammontare in euro | 7.494.262,00 | 12.067.440,00 |
MEDIA | 4.344,50 | 4.897,50 |
Reddito complessivo da 10000 a 15000 euro – Frequenza | 583 | 542 |
Reddito complessivo da 10000 a 15000 euro – Ammontare in euro | 7.058.933,00 | 6.579.213,00 |
MEDIA | 12.107,95 | 12.138,77 |
Reddito complessivo da 15000 a 26000 euro – Frequenza | 524 | 508 |
Reddito complessivo da 15000 a 26000 euro – Ammontare in euro | 10.237.587,00 | 10.118.512,00 |
MEDIA | 19.537,38 | 19.918,33 |
Reddito complessivo da 26000 a 55000 euro – Frequenza | 332 | 240 |
Reddito complessivo da 26000 a 55000 euro – Ammontare in euro | 10.955.309,00 | 7.847.738,00 |
MEDIA | 32.997,92 | 32.698,91 |
Reddito complessivo da 55000 a 75000 euro – Frequenza | 18 | 24 |
Reddito complessivo da 55000 a 75000 euro – Ammontare in euro | 1.188.148,00 | 1.613.448,00 |
MEDIA | 66.008,22 | 67.227,00 |
Reddito complessivo da 75000 a 120000 euro – Frequenza | 18 | 10 |
Reddito complessivo da 75000 a 120000 euro – Ammontare in euro | 1.600.769,00 | 894.633,00 |
MEDIA | 88.931,61 | 89.463,30 |
Reddito complessivo oltre 120000 euro – Frequenza | 0 | 0 |
Reddito complessivo oltre 120000 euro – Ammontare in euro |
È facile constatare come circa il 50% dei contribuenti si trova a dichiarare tra 0 e 10.000 euro, con una media di € 4.344 dichiarati. Se spostiamo l’analisi fino ai 26.000 euro, e quindi tra 0 e 26.000 euro dichiarati, sono 2.832 contribuenti che rapportati ai 3.346 contribuenti totali fa balzare all’occhio come l’84 % della popolazione contributiva si trova in una fascia medio/bassa.
Se invece guardiamo la fascia media, e cioè i redditi da 26.000 a 55.000 euro vediamo come in 10 anni sono aumentati i contribuenti, di ben 92.
Passando alla fascia medio/alta che va dai 55.000 ai 120.000, anche qui notiamo un incremento di un contribuente. Possiamo parlare di sostanziale stabilità.
Per quanto riguarda invece la fascia superiore ai 120.000 euro dichiarati, San Bartolomeo non presenta negli anni 2010 e 2020 contribuenti che possiamo definire “ricchi”, anche se nel 2015, abbiamo registrato ben 4 contribuenti che hanno dichiarato mediamente € 153.268 cadauno.
Infine, il reddito complessivo dichiarato è in lieve calo, sostanzialmente stabile, per cui, con meno contribuenti il dato medio è in aumento, ma se lo destagionalizziamo con l’inflazione, vediamo come il potere d’acquisto medio rimane pressoché quello del 2010.
Ebbene, cosa possiamo leggere in questi numeri?
Sicuramente, oltre al calo demografico San Bartolomeo registra anche un calo dei contribuenti. Il nostro paese resta ancora legato ai pensionati, che sono il numero maggiore di contribuenti, quasi il 50% dei contribuenti totali. E la cosa ancora più grave è che circa il 50% dei contribuenti ha dichiarato redditi per meno di 10.000 €, con una media pro-capite che si assesta ad € 4.344 per singolo contribuente.
Il quadro che ne viene fuori è più o meno questo:
siamo un paese che sta perdendo cittadini, ci sono poche nascite (nel 2010 se ne contavano 37, nel 2022 19), buona parte della popolazione è in pensione e non possiamo definirci un paese ricco o quantomeno benestante, contando che 1 contribuente su 2 ha dichiarato mediamente 4.344 €.
Un quadro molto incoraggiante, non c’è che dire.