Il 2023 è l’anno del “Turismo delle radici”, in molti paesi si costituiscono “Comitati temporanei di scopo” per il sostegno ad attività del progetto attraverso servizi locali per i cosiddetti viaggiatori delle radici ovvero i discendenti dei tanti italiani emigrati all’estero che vogliono riscoprire i luoghi da cui sono partiti i propri avi.
Il “Turismo delle radici” dovrebbe abbracciare vari ambiti, oltre all’offerta di beni e servizi come alloggi, eno – gastronomia, visite guidate alle bellezze architettoniche e culturali, bisognerebbe arricchirla attraverso la conoscenza della propria storia famigliare, tour genealogici veri e propri, costruzione di mini alberi genealogici per invogliare il discendete degli italiani partiti a volte oltre un secolo fa a tornare per saperne di più sulla propria famiglia.
Moltissimi paesi stanno puntando su tale turismo, i soliti Biccari e Foiano Valfortore, ma anche altri paesi dei Monti Dauni versante pugliese come ad esempio Sant’Agata di Puglia.
Anche il comune di San Bartolomeo con delibera di Giunta comunale del 17 marzo 2023 ha manifestato interesse “…a partecipare in qualità di soggetto partner alla proposta progettuale presentata dal gruppo informale “Campania Roots In” al fine della partecipazione al bando delle idee “TURISMO DELLE RADICI” pubblicato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI)”, progetto appunto presentato al Comune dal “gruppo informale” capitanato dal dott. Vessichelli Gaetano e non ritenuto idoneo a ricevere finanziamenti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (https://www.esteri.it/wp-content/uploads/2023/05/2023-05-29-Graduatorie-finalifirmato.pdf). Poco male, come insegnava il de Coubertin: L’importante nella vita, non è il trionfo ma la lotta. Più prosaicamente: l’importante è partecipare, anche se saremmo stati curiosi di visionare il progetto “Campania Roots In”.
Noi nel nostro piccolo e senza presentare progetti e progettini, qualcosa la stiamo facendo, sacrifichiamo il nostro tempo libero nella digitalizzazione degli archivi e soprattutto nella loro indicizzazione, così da poter ricostruire velocemente ai tantissimi emigranti che ci scrivono i loro alberi genealogici. Il lavoro da fare è immenso e richiede anni, ma non per questo ci tiriamo indietro.
Di seguito riportiamo un mini albero genealogico totalmente incompleto, perché un albero genealogico come quello seguente richiederebbe 128 esavoli, 64 pentavoli, 32 quadrisavoli, 16 trisavoli, 8 bisnonni, 4 nonni e 2 genitori, il che significa che dovremmo fare solo quello di professione, ma che vuol essere un omaggio, speriamo gradito, ad un nostro affezionato lettore: il dottor Nicola Gabriele.
Approfittiamo di questo articolo per lanciare un nuovo appello a prestare qualche ora del vostro tempo nell’immane opera di indicizzazione dei registri. Chi volesse ci contatti attraverso il form sul sito o alla mail sbig@sanbartolomeo.info
Il sindaco Ruggiero con discendenti foianesi