Home Notizie Crisi idrica in Valfortore, ma qualcuno soffre meno

Crisi idrica in Valfortore, ma qualcuno soffre meno

Che il Sud stia attraversando un forte periodo di siccità è innegabile, che l’infrastruttura idrica, faccia letteralmente acqua da tutte le parti è un dato di fatto, a volte le condutture sono vecchie di oltre 50 anni, e furono costruite grazie alla tanto vituperata Cassa per il Mezzogiorno.

Nell’attesa che l’inverno faccia la sua parte, innalzi le falde e riempia nuovamente i bacini siamo costretti a subire la razionalizzazione dell’acqua.

Per mitigare il problema, occorrerebbero infrastrutture nuove, condutture a dispersione zero, manutenzione dei bacini e degli invasi, desalinizzazione, recupero delle acque reflue che dopo esser state depurate vengano adoperate per l’irrigazione come sta avvenendo in Emilia Romagna.

In Valfortore, leggiamo su’ Il Mattino di oggi che alcuni paesi: Foiano e Baselice “possono ritenersi fortunati perché godono di riserve idriche proprie”. Noi non parleremmo di fortuna, ma di lungimiranza dei loro amministratori, che si sono mossi per tempo prevedendo il problema siccità e puntando all’autosufficienza idrica.

Gli sfottò verso l’idea del sindaco Ruggiero sulla possibilità di potabilizzare l’acqua del laghetto di San Giovanni sono recenti, ma a questo punto lasciano il tempo che trovano.

Il dato di fatto è questo: San Bartolomeo in Galdo non ha acqua, Foiano in Valfortore si.

En passant, a Foiano hanno già le luminarie natalizie.

Aspettando un nuovo Abate Gurtler che possa dirigere l’Universitas di San Bartolomeo in Galdo, captando l’acqua da una polla sorgiva come fece il vero Abate più di 200 anni fa, chiediamo agli amici di Foiano e Baselice se possiamo usare le loro docce.

Ad Maiora Ariadeno

Exit mobile version