Tutto il mondo è paese e SBiG non fa eccezione. Un po’ come scriveva Cesare Pavese nel suo citatissimo “La luna e i falò”. Se non ci fermassimo alla classica citazione de “Un paese ci vuole”, ma continuassimo la lettura del libro, ci imbatteremmo in un passo molto esplicativo. Anguilla tornato dall’America dice: “Così questo paese, dove non sono nato, ho creduto per molto tempo che fosse tutto il mondo. Adesso che il mondo l’ho visto davvero e so che è fatto di tanti piccoli paesi, non so se da ragazzo, mi sbagliavo poi di molto“.
E come in tutti i paesi del mondo anche a SBiG, nelle famiglie primarie per evitare di spezzettare l’eredità, i figli cadetti erano destinati alla vita religiosa.
Tra le carte da noi visionate, abbiamo trovato una supplica al Vescovo di Lucera di gran parte dei canonici della Cattedrale di SBiG e senza sorpresa ne abbiamo letto i nomi:
- M.R. Don Luca Colatruglio, Primicerio;
- M. R. Don Saverio Braca;
- M. R. Don Giovanni Vadurro;
- M. R. Don Leonardo Catalano;
- M. R. Don Carlo Iafaioli;
- M. R. Don Francesco Catalano;
- M. R. Don Giuseppe Gisoldi;
- M. R. Don Mercurio Catalano;
- M. R. Don Giovanni Gabriele;
- M. R. Don Matteo Catalano, Tesoriere.
La supplica è datata 1867, è facile constatare come il Capitolo era formato esclusivamente da persone appartenenti alle famiglie più in vista del paese e anche la preminenza della famiglia, all’epoca più importante di SBiG i Catalano, che contavano nel Capitolo Cattedrale ben 4 membri. I vincoli di parentela erano ovviamente allentati, Don Matteo e Don Francesco (che non sono i fondatori della Chiesa del Carmine, ma degli omonimi antecedenti) erano lontani parenti di Don Mercurio e Don Leonardo.
Alla prossima pillola, e se riusciremo a terminare il nostro lavoro ci vedremo il 22 agosto in Chiesa Nuova.
P.s. Chi volesse collaborare all’organizzazione dei festeggiamenti per i 700 anni di SBiG, è il benvenuto e per contattarci può usare il form del sito o la mail: sbig@sanbartolomeo.info
