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Who is Drazen Petrovic?

È il 24 ottobre 1988 ed al Palacio de los Deportes di Madrid prima della finale per il trofeo McDonald tra i padroni di casa del Real Madrid e i Boston Celtics un giornalista si avvicina a Larry Bird e cerca di provocarlo sulla competizione contro Drazen Petrovic giocatore del Real Madrid, Larry risponde: “Who is Drazen Petrovic?” (Chi è Drazen Petrovic?).

La partita tra Real e Boston resta in equilibrio per 3 quarti, poi Larry decide di terminarla e spara 3 triple consecutive, smazza 4 assist e tira giù tre rimbalzi in pochi minuti. Partita virtualmente finita. Bird chiuderà con 29 punti 6 rimbalzi e 12 assist. Drazen non sfigurerà, chiuderà con un 22 punti 6 rimbalzi e 6 assist, ma il divario tra i due è ancora ampio.

Drazen in testa ha solo la pallacanestro e dopo la partita una sola idea, chiudere il gap con Bird e dimostrare di poter giocare con i migliori in NBA.

I Portland Trail Blazers si assicurano i diritti tramite draft di Arvydas Sabonis e Drazen Petrovic, provate ad immaginare che squadra se i due fossero scesi insieme sul parquet.

Arvydas resterà in Europa ed andrà nella NBA qualche anno più tardi, e seppur con una gamba sola dimostrerà di essere uno dei più grandi centri del gioco; Drazen raggiungerà Portland nel 1989, gli avevano assicurato che il play titolare Terry Porter si sarebbe accasato a Denver e lui avrebbe avuto minuti per poter dimostrare il suo valore.

Lo scambio con Denver non andrà in porto e Porter resterà a Portland chiudendo di fatto lo spazio per Drazen, un allenatore alla prima esperienza come lo era Rick Adelman che non si fidava di questi europei oggetti sconosciuti, farà il resto, Drazen vedrà il campo per pochi minuti, ed il suo compito sarà esclusivamente quello del tiratore.

Un anno e mezzo di pura mortificazione. La fortuna di Drazen furono i numeri. In quell’anno approdò dalla Major League di Baseball in NBA un giovane analista Roger Newell il quale fece notare al manager di Drazen Lagarie che benché Drazen giocasse solo 7 minuti, in realtà era il più efficiente in NBA in due categorie. Roger lavorava ai Nets e convinse Petrovic e Lagarie a trasferirsi in New Jersey nel gennaio 1991.

In pochi mesi passa dai 7,4 minuti in campo e 4,4 punti con i Blazers a 20,5 minuti e 12, 6 punti.

Ormai Drazen è un giocatore dominante anche nella NBA e può dimostrarlo anche al suo idolo Larry Bird.

I due si rincontrano il 13 marzo 1992, al Boston Garden, i Nets sono sfavoritissimi, ma c’è Drazen in missione per dimostrare a Larry di essere un giocatore da NBA. Drazen giocherà 46 minuti su 48, tirerà con il 100% da 3 e con il 65% da due, 100% ai liberi più 2 rimbalzi, 4 assist e 3 palle recuperate, per un totale di 39 punti. La partita terminerà 110 a 108 e Drazen trascinerà i suoi da -12 ad inizio quarto a + 2. Il soprannome Mozart del canestro attribuitogli dal mitico Enrico Campana, soprannome che lui adorava, gli calzava a pennello. Drazen componeva uno spartito ogni volta che scendeva in campo.

L’anno successivo Drazen giocherà 36,9 minuti e realizzerà 20,6, migliori ancora le percentuali nel 1992-1993 38 minuti e 22,3 punti.

Drazen ormai è esploso nel suo talento, è una stella della NBA, ma ci sono gli europei con la Croazia da disputare in estate e poi pensare al suo futuro. Drazen è un free agent. Dovrà decidere se tornare in Europa visto che ormai ha dimostrato di poter competere con i più forti del mondo o sfidare Jordan e puntare al titolo. L’interessamento dei Rockets di Hakeem Olajuwon si fa sempre più insistente.

Che sarebbe successo se Petrovic avesse raggiunto Hakeem in Texas? Ricordiamo che Hakeem, complice il ritiro temporaneo di Jordan portò due titoli consecutivi ai razzi di Houston, probabilmente Drazen lo avrebbe supportato a suon di punti e forse nonostante il ritorno di Jordan Chicago non avrebbe vinto gli altri tre titoli consecutivi.

Domande rimaste inevase da quel maledetto 7 giugno 1993, quando a bordo di una golf rossa guidata dalla fidanzata Klara, in uno stupido incidente perse la vita.

Drazen stava dormendo nel sedile passeggero, posso solo sperare che non si sia accorto di nulla.

Alla domanda a Sergio Tavcar su chi sia stato l’europeo più forte di sempre, dopo un piccolo tentennamento ha risposto Kresimir Cosic.

Per noi invece, il Mozart dei canestri è stato il numero 1 di sempre nel vecchio continente e chissà se il cielo non lo avesse rapito così presto cosa avrebbe combinato ancora.

Provate a richiedere a Bird chi sia Drazen Petrovic.

Morto Drazen, Viva Drazen

Ad Maiora Ariadeno

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