Eâ ancora emergenza rifiuti in provincia di Benevento e nellâintera regione Campania. I fortorini avevano chiesto un confronto con i tecnici del Consorzio Bn3 per discutere della discarica: ma finora nulla di fatto. Il timore dei cittadini è che in questi giorni potrebbero arrivare tonnellate di immondizia
Dopo la mastodontica sfilata di sabato scorso attraverso le vie di San Bartolomeo in Galdo di migliaia di cittadini della Valfortore, preceduti da tanti trattori guidati dai coltivatori della Coldiretti, per protestare contro lâeventualità di sversare nella, ormai quasi satura, discarica di Serra Pastore i rifiuti della Provincia di Benevento che nessuno vuole, continua il presidio dinanzi alla stessa e lâoccupazione della Sala consiliare ad oltranza. Si vuole evitare nel modo più fermo che la zona fortorina diventi una pattumiera. In questi giorni, potrebbero arrivare non solo le tonnellate di rifiuti che hanno il nome di âfosâ (le frazioni organiche stabilizzate, cioè le parti umide derivate dalla lavorazione effettuata presso il Cdr di Casalduni), ma anche altri tipi di rifiuti. Si acuisce sempre di più lâemergenza rifiuti non solo nel Sannio, ma in tutta la Campania. Anche a Piano Borea di Benevento, a Ceppaloni e a Paolisi la collettività di quelle aree è in allarme, come pure in altri Centri. A Ceppaloni non vogliono lâeventuale realizzazione di un sito, sia pure provvisorio, per lo stoccaggio dei rifiuti. I cittadini che abitano nelle vicinanze di Piano Borea vigilano, invece, affinché lâex vasca consortile, già bonificata, non sia riaperta. A Paolisi, dove câè un sito di trivagliatura, non è stato consentito per decreto sindacale che alcuni camion sversassero colà i rifiuti, âper motivi igienici e di ordine pubblicoâ. Come si ricorderà , i cittadini di San Bartolomeo hanno chiesto, nei giorni scorsi, con un documento scritto, al commissario prefettizio, dott. Fiorentino Boniello, affinché si facesse portavoce presso la Prefettura ed il commissario straordinario per i rifiuti, dott. Corrado Catenacci, delle istanze dei fortorini. Si era chiesto pure di tenere âun tavolo tecnico con i tecnici del Consorzio BN3 ad horas e del Comune di San Bartolomeo in Galdo, per eventualmente controbattere altre motivazioni tecniche che prevederebbero lâutilizzo della Discarica diverso da quello attualeâ. Sinora, però, non è stata indetta alcuna riunione.Ricordiamo che lo sversatoio di Serra Pastore può contenere ancora circa cinque mila metri cubi di rifiuti. La vasca fu costruita in 90 giorni nellâanno 1997. Si disse che dopo tre anni sarebbe stata chiusa invece⦠La Prefettura di Benevento, ottenuto il consenso, dopo lâindividuazione del suolo, appaltò direttamente i lavori. Grazie alla Legge per lâemergenza rifiuti (anche allora si era in piena emergenza) ed ai poteri del Prefetto di Napoli, quale commissario straordinario nominato dal Consiglio dei Ministri, la Discarica fu presto realizzata. Seguì lâopera il dott. Pironti, sub commissario prefettizio di Benevento. La Discarica di prima categoria per lo stoccaggio dei rifiuti solidi urbani della capacità di 60 mila metri cubi, è lunga 125 metri per 80 nella base superiore ed 80 metri per 32 in quella inferiore. Già da tempo sarebbe dovuta essere bonificata con la copertura di uno strato impermeabile e con terreno vegetale. Costò un miliardo e 800 milioni di lire. Vi furono, anche, allora delle proteste da parte dei cittadini, poiché la Discarica è ubicata a poche centinaia di metri da alcune abitazioni e perché poco più a valle scorre il fiume Fortore, le cui acque riempiono la diga di Occhito che disseta la Daunia. La Diga, realizzata dalla ex Cassa per il Mezzogiorno, di materiali sciolti è situata in una stretta determinata da una formazione del miocene che attraversa la valle. Costituita da una serie di strati di calcari, alternati a strati di marne e di argille marnose, discendenti, con pendenza di 55° – 70°, verso monte; formazione rocciosa che è affiorante ai fianchi della stretta, mentre sul fondo valle, situato a 142 metri sul livello del mare, è ricoperta da un potente materasso alluvionale.
di Benedetto Canfora da “Il Sannio Quotidiano>