La Forestale presso l’impianto di S. Bartolomeo: il percolato è finito nei terreni limitrofi.
Sequestro preventivo della discarica di Serra Pastore di San Bartolomeo in Galdo. Un provvedimento che impedisce da oggi lo sversamento a quattordici camion di rifiuti provenienti dal Cdr di Casalduni. E solo ieri il Cdr ha ripreso l’attività, dopo due giorni di stop, dovuti a un guasto che aveva fatto subito scattare le ripercussioni in città. Infatti l’Asia non è riuscita a fare una raccolta totale sabato, e sono subito sorti cumuli di rifiuti in alcune strade della città.
Ora dopo il sequestro della discarica di San Bartolomeo per il Cdr occorre trovare un sito alternativo, rapidamente, per evitare il blocco dell’impianto che avrebbe conseguenze devastanti sulla città capoluogo e sui comuni che utilizzano attualmente Casalduni. E tra questi comuni non vi sono solo quelli sanniti, ma anche alcuni dell’hinterland napoletano. Il sequestro della discarica lo ha attuato ieri mattina il Coordinamento provinciale del Corpo Forestale dello Stato attraverso l'attività del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale e dei Comandi stazione di San Marco dei Cavoti, Santa Croce del Sannio e San Bartolomeo in Galdo. Il sequestro preventivo della discarica consortile in territorio di San Bartolomeo è gestita dal Consorzio Bn tre. Il provvedimento è scaturito per le condizioni critiche riscontrate per la presenza in particolare di percolato di discarica nel terreno ed in alcuni pozzi presenti nei fondi agricoli adiacenti. Le indagini che sono tuttora in corso accerteranno anche l'eventuale possibilità d’inquinamento della falda acquifera sotterranea. L'attenzione è rivolta al vicino fiume Fortore che alimenta il bacino artificiale della diga di Occhito nelle limitrofe regioni Puglia e Molise. La Forestale ha anche indicato alcuni lavori da eseguire con urgenza. La discarica di San Bartolomeo era stata già dichiarata esaurita. Ma di fronte alle nuove emergenze a novembre era stata riaperta per consentire appunto ai rifiuti già lavorati presso il Cdr di Casalduni di essere sversati, per un quantitativo di trecento tonnellate al giorno. In attesa di procedere alla definitiva chiusura e alla bonifica. Infatti c’è già un progetto con lavori già appaltati e che dovrebbero prendere il via a partire dalla fine di marzo.
da "IL MATTINO" del 13/02/07