La mattina della domenica, all'alba si andava a messa, poi si faceva una capatina al mercato, per acquistare indumenti, animali e attrezzi di lavoro, e si ritornava in campagna. Da qui la ragione del mercato domenicale che nel tempo, e nonostante i mutamenti sociali e abitativi, oltre a quelli economici, non si è mai modificato sia per estensione che per la giornata. A S. Bartolomeo, la domenica mattina è una vera festa, e lungo il mercato si socializza meglio che in piazza, soprattutto perché questo grande bazar all'aperto richiama migliaia di cittadini dei paesi limitrofi, con i quali avvengono scambi di ogni genere. Ma più di una volta i commercianti locali, hanno manifestato il loro malcontento sul mercato domenicale che vedrebbero invece di buon occhio durante i giorni infrasettimanali. I commercianti ritengono di dover esercitare il diritto di chiusura per poter godere del week end, oltre al fatto che restare aperti la domenica, a sentir loro, non è motivo di vantaggio economico, tutt'altro. E per due domeniche, quelle scorse, a prendere una posizione, da molti ritenuta impopolare, sono stati alcuni fornai, i quali hanno chiesto e ottenuto che il sindaco emettesse una ordinanza di chiusura domenicale per i panificatori. Ma non tutti i fornai erano d'accordo nel restare chiusi la domenica, che invece sembra molto più redditizio dal momento che alcuni di essi ritengono di guadagnare molto di più la domenica. Il fatto che non tutti erano d'accordo sulla chiusura ha determinato il dietrofront del sindaco il quale ha emesso una ordinanza che ”deroga all'obbligo di chiusura domenicale e festiva di tutti gli esercizi al dettaglio in sede fissa”. Alla fine tutto sembra tornare come prima, con il placet della popolazione la quale pur non chiamata ad una consulta ha comunque manifestato entusiasmo nel poter rivedere aperti i forni.
di C.A. da "IL MATTINO" del 27/03/07