Tra i punti all’ordine del giorno, oltre al bilancio vi era anche la programmazione triennale delle opere pubbliche. il sindaco Donato Agostinelli ha annunciato i lavori che a breve interesseranno tutto il centro urbano, l’area artigianale, molti fabbricati comunali e scuole, la rete fognante, la viabilità interna ed esterna, per un importo che si aggira intorno ai 12 milioni di euro. Ma Agostinelli, che è anche presidente del Consiglio provinciale, ha anche illustrato un’iniziativa che non riguarda unicamente le sorti di San Bartolomeo: una lettera con cui invita le più alte cariche istituzionali, in primis Romano Prodi, a rivedere la mappatura delle cosiddette Zone Franche Fiscali previste dal governo nella nuova finanziaria. Zone franche urbane, nuovi incentivi che prenderanno il posto della 488 e infrastrutture, la cui scelta delle aree dovrà avvenire entro il 15 maggio. In vista dell’importante scadenza, Agostinelli si è già attivato affinché la questione venga posta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio provinciale «A mio avviso – dice – l’intero Sannio Beneventano deve essere preso in considerazione come zona franca. La nostra area da sempre soffre una sorta di isolamento politico che ne fa un’area bisognosa di segnali forti. Non possiamo, come Fortore, e Alto Tammaro ad esempio, perdere questa occasione che prevederebbe un rilancio di sviluppo notevole partendo dalle agevolazioni fiscali che consentirebbero maggiori investimenti e ripopolamento delle stesse aree. Ritengo – ha concluso Agostinelli – che ora in modo particolare non possiamo perdere questa occasione». Le Regioni interessate hanno già indicato dieci aree da destinare a questo progetto: Napoli Est, Napoli Centro e Caserta per la Campania; Brindisi, Andria e Taranto per la Puglia; Palermo, Catania e Gela per la Sicilia; Gioia Tauro per la Calabria. Ma per Agostinelli «la finanziaria ha previsto erroneamente l’istituzione delle zone franche fiscali soltanto nelle aree periferiche delle grandi città. Occorre riparare a questo errore anche a seguito delle vibrate proteste dei Comuni montani delle aree interne dell’Alto Fortore e Tammaro, dunque, queste stesse aree devono essere favorite ancora più delle grandi città».
da "Il Mattino" del 8/5/07