Home Notizie Politica Psaut S.Bartolomeo in Galdo, nuove polemiche. Cacciano (Pd): ‘Scelta irrazionale’

Psaut S.Bartolomeo in Galdo, nuove polemiche. Cacciano (Pd): ‘Scelta irrazionale’

ospedale

Ancora polemiche e lamentele dopo l’apertura del Psaut di S.Barolomeo in Galdo dello scorso febbraio. Stavolta c’è da registrare l’intervento del coordinatore del Pd Alto Sannio, Giovanni Cacciano, che ha scritto una lettera al prefetto di Benevento, Ennio Blasco, per denunciare le criticità dei servizi di assistenza e urgenza territoriale nel Fortore.

“Esigiamo che venga superata questa illogica organizzazione istituendo al più presto due Centri di Assistenza ed Urgenza Territoriale da collocare in posizioni oggettivamente baricentriche rispetto agli effettivi tempi di percorrenza, con l’unico obiettivo di garantire il primo soccorso entro 30 minuti in tutto il territorio del distretto sanitario BN Nord-Est. La riorganizzazione della Rete Sanitaria Emergenziale (Primo Soccorso) del Fortore Beneventano si sta rivelando una scelta irrazionale dai risvolti drammatici per la popolazione locale. Con delibera n.13 del 06/02/2013, l’ASL BN 1 ha disposto la chiusura dei due SAUT (Servizi di Assistenza ed Urgenza Territoriale) di Foiano di Val Fortore e Ginestra degli Schiavoni, a fronte dell’istituzione di un unico PSAUT (Presidio di primo Soccorso Ambulatoriale Territoriale) a San Bartolomeo in Galdo. Si è lasciato così intendere, nelle settimane precedenti le elezioni politiche, che nel più grande comune del Fortore, dopo decenni di mirabolanti promesse, avesse finalmente visto la luce un pronto soccorso ospedaliero. Per la verità va anche precisato come al di là del nome, lo PSAUT di S. Bartolomeo, oltre ad essere attualmente ubicato in «locali non idonei», non risulta a tutt’oggi dotato delle necessarie attrezzature diagnostiche e terapeutiche coerenti e pienamente rispondenti alle finalità di Soccorso Territoriale Avanzato riducendosi a svolgere le medesime funzioni dei SAUT, occupando però il doppio del personale (n.12 medici). In ogni caso, – aggiunge l’esponente dei democratici – quella sciagurata decisione dell’ASL BN 1 è stata assunta non solo in barba a tuttora vigenti provvedimenti Regionali ma anche e soprattutto in spregio a qualsiasi reale conoscenza del territorio e delle sue peculiarità. Rispetto al primo punto, basti ricordare come il Commissario ad Acta per il Piano Regionale di Rientro del Settore Sanitario (Deliberazione CdM del 24.04.2010), con Decreto n. 49 del 27/09/2010, confermando quanto previsto dalla Delibera Regionale n. 1268/2009, stabiliva per la Provincia di Benevento un totale di 12 postazioni emergenziali (10 SAUT e 02 PSAUT). In attuazione dei suddetti criteri programmatici, il Commissario Straordinario dell’ASL BN 1, in data 27.09.2010, licenziava il Piano Attuativo Aziendale che ribadiva la presenza in Valfortore di un presidio PSAUT ed una postazione SAUT per un totale di 18 medici e due ambulanze medicalizzate. Per quanto concerne invece il secondo punto, – continua Cacciano – è sin troppo facile rinviare alle particolari connotazioni strutturali del Fortore: la sua orografia, le tipiche condizioni meteo, i normali tempi di percorrenza ed una viabilità storicamente carente. Si tratta di un territorio che, esteso per circa 450 Km quadrati ed un’altezza media s.l.m. di 655 metri, è noto per essere l’area più impervia della Provincia, soprattutto nei lunghi mesi invernali. È conseguentemente evidente come, date queste specificità, l’area in questione risulti logicamente impossibile da raggiungere, in «tempi di soccorso ragionevoli ed utili», da un’unica postazione di emergenza che disponga, per di più, di una sola ambulanza medicalizzata effettivamente fruibile. Tuttavia la logica pare non alligni presso la direzione sanitaria che, con atto monocratico, ha ridisegnato la rete dell’emergenza sanitaria, sostanzialmente dimezzandone le potenzialità di intervento. Purtroppo, quanto era agevolmente prevedibile non ha tardato ad accadere. Già si sono sciaguratamente verificati gravissimi episodi di «malasanità» – finanche casi di decesso – legati al fatto che i malcapitati sono pervenuti presso i Pronto Soccorso Ospedalieri a distanza di ore dagli eventi traumatici che li hanno colpiti. La popolazione fortorina viene così a trovarsi nella non invidiabile condizioni in cui, alle difficoltà di accedere alle opportunità sociali ed economiche tipiche di territori più fortunati, vede altresì grevemente lesi perfino i fondamentali diritti alla salute ed all’eguaglianza. Il PD Alto Sannita rivendica semplicemente quei sacrosanti diritti costituzionalmente sanciti. I cittadini del Fortore devono poter ricevere il servizio di primo soccorso in tempi e modi identici a quelli di qualsiasi altro cittadino italiano. Pertanto, risultando impossibile servire questo territorio, per le sue peculiarità, con un’unica postazione di emergenza sanitaria, – conclude Giovanni Cacciano – rivendichiamo fermamente l’urgente necessità di applicare la delibera regionale 1268/2009 ed il piano attuativo aziendale. In ogni caso ed in subordine, esigiamo che venga superata questa illogica organizzazione istituendo al più presto due Centri di Assistenza ed Urgenza Territoriale da collocare in posizioni oggettivamente baricentriche rispetto agli effettivi tempi di percorrenza, con l’unico obiettivo di garantire il primo soccorso entro 30 minuti in tutto il territorio del distretto sanitario BN Nord-Est”.

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