Non bisogna attendere la fine dell’anno per le statistiche demografiche sulla popolazione, ormai sono aggiornate quasi in tempo reale.
Il paragone del 2017 con l’anno 2016 lo faremo a giugno 2018, ma è possibile una prima lettura parziale dei dati aggiornati a giugno 2017.
I paesi da me esaminati sono 13. Avendo come punto fermo San Bartolomeo in Galdo, ho analizzato i paesi confinanti e altri che affini a noi, avevano dati sorprendenti nel 2016, come ad esempio Biccari.
Il decremento di popolazione in questi primi sei mesi colpisce quasi tutti i paesi della Valfortore e della Daunia. Uso l’avverbio “quasi” perché vi sono delle eccezioni che lasciano sperare, dei flebili segni di vita. Partiamo dai segni positivi. Foiano Valfortore aveva 1405 abitanti il 1 gennaio, ne ha 1405 al 30 giugno. Non ha subito decremento, né aumento, ma ciò che colpisce è il suo tasso di nascita, il più alto dei paesi da me analizzati: 5,6‰, inferiore a quello già drammatico dell’Italia 8‰, il più basso dei paesi comunitari, ma altissimo se raffrontato a quello degli altri paesi. Insomma, Foiano resiste e resiste meglio di altri. Sorprendente è Roseto Valfortore, l’unico paese insieme a Tufara Valfortore ad avere aumentato la popolazione, entrambi di una sola unità, Roseto è passata da 1083 di inizio anno ad un 1084 di giugno, ma con un tasso di natalità del 4,61‰, inferiore solo a Foiano, Tufara è passato da 899 abitanti a 900, ma ha il penultimo tasso di natalità dei paesi da me esaminati, l’1,1‰, superiore solo ad Alberona, che nei primi sei mesi del 2017 non ha visto nessuna nascita in paese.
Alberona è il borgo che sta vivendo la crisi peggiore, ha subito un decremento assoluto di 22 abitanti, passando da 980 a 958, segnando un -2,2%, in percentuale il dato più alto insieme a San Marco la Catola, da 990 a 968, un – 22 abitanti, pari ad un – 2,22%.
Il dato di Tufara, paese che ha aumentato di una unità la sua popolazione, non può esser considerato positivo, visto il tasso di natalità dell’1,1‰ superiore solo allo 0 di Alberona, resiste Biccari, la sorpresa del 2016.
Biccari ha perso 13 abitanti, da 2768 a 2755, un -0,5%, ottimo dato, che fa il paio con 9 nascite, tasso di natalità del 3,25‰. Non altissimo, ma nemmeno drammatico.
Baselice con un -0,8% di decremento della popolazione e un tasso di natalità del 3,42‰, si piazza a ridosso dei primi.
Volturara (-1,2%), Volturino (-1,0%), Montefalcone (-1,1%), Castelvetere (-1,6%) subiscono decrementi consistenti, ma hanno un tasso di natalità che va dal 2,4‰ di Volturara a 3,3‰ di Castelvetere. Bassissimo, ma che dà speranza.
San Marco dei Cavoti fa registrare dati pessimi. Abbiamo un -29 abitanti a giugno 3317 rispetto a gennaio 3346, un decremento percentuale dello 0,9%, ma un tasso di natalità del 2,3‰. Forse è ora di smetterla di lamentarci per le strade, San Marco ce l’ha, a me sembra che non serva ad attrarre nuovi abitanti, ma a far scappare più comodamente quelli che ha.
Ed ora veniamo a noi, SBiG ha subito un decremento di 37 abitanti, siamo passati dal 4791 di gennaio al 4754 di giugno, ben 37 abitanti in meno, e non ci sono elezioni che tengano, un – 0,8%, lontano dal -2,22% di San Marco la Catola, ma anche lontano dal +0,09 di Roseto.
La drammaticità per SBiG è dovuta al suo tasso di natalità, solo 2,0‰, il più basso dopo Alberona e Tufara.
Parafrasando Cormac McCarthy, il nostro è un paese per vecchi.
Foiano e Roseto ci danno speranza. Il mancato decremento della popolazione, ma soprattutto un “decente” tasso di natalità ascrivono questi due borghi in quelli che resistono e provano ad invertire la tendenza.
Non so quanto merito possano avere le amministrazioni comunali nel modificare questi dati, la situazione è drammatica a livello nazionale, ma forse incidendo sui tributi locali, non possiamo pagare la TARI come se fossimo a Venezia, ma senza il Canal Grande, organizzando eventi non solo d’estate, rendere almeno economicamente conveniente vivere in questi borghi. Forse Foiano, Roseto e Biccari si stanno muovendo in tale direzione, noi dobbiamo invertire la tendenza al più presto, rendere conveniente economicamente e attrattivo il nostro borgo, non solo 15 giorni ad agosto.