STORIA MODERNA
1) Dal Dopoguerra ai giorni nostri
Archiviate le vicende più remote (vedi in speciale modo Dai Sanniti ai Romani e Dai Longobardi all’Unità d’Italia), veniamo ora ai nostri tempi partendo dal 2 giugno 1946, con la fine della monarchia costituzionale e la nascita della nuova Repubblica. Infatti, a seguito del referendum istituzionale indetto per determinare la forma di Stato da dare all’Italia, oltre 12 milioni di italiani votarono per la Repubblica, mentre i favorevoli alla Monarchia superarono di poco i 10 milioni. A titolo di cronaca, il primo Governo della nuova repubblica italiana fu presieduto dal democristiano Alcide De Gasperi (1881-1954), che rimase in carica dal 14 luglio 1946 al 2 febbraio 1947.
2) Il “super” sindaco più amato
Di pari passo con il primo governo italiano, abbiamo il primo sënëchë democratico del Dopoguerra di San Bartolomeo in Galdo: il primo aprile 1946 viene eletto, come già riferito, Giuseppe Colatruglio (1907-1964) detto Pinotto, marito di donna Italia Annunziata Vittoria Barbati, figlio di Pietro Colatruglio (1876-1954) ultimo sindaco democratico del PPI che cadde nel 1926, quando incominciò l’era dei podestà.
Definito dagli storici come «un uomo in linea di continuità col vecchio tipo di società», rimase in carica per un solo mandato fino al 22 luglio 1952, stabilendo il record di 6 anni, 3 mesi e 21 giorni, tuttora imbattuto. Nel 1951, durante il suo mandato, la popolazione locale toccò il record assoluto con ben 10.452 abitanti. Mentre in Italia esplodeva il cosiddetto “boom” industriale ed economico, a San Bartolomeo – come negli altri centri meridionali – esplodeva quello migratorio, investendo in special modo la classe contadina, verso le principali città del Nord (vedi soprattutto Milano e Torino), con sconfinamenti in Paesi europei come la Svizzera, il Belgio e la Germania (come del resto era già avvenuto ai primi del Novecento verso Stati Uniti e Venezuela). Questo flusso alleggerì la pressione interna ed elevò, grazie alle rimesse degli emigranti, il livello di vita della nostra comunità. Si riuscì a risolvere il problema della fame, arrivando persino a un discreto boom di nuove costruzioni abitative. Ma il trend negativo continuò e i flussi migratori continuarono: la popolazione scese nel 1961 a 8.767 abitanti e nel 1971 precipitò fino a 6.981 abitanti. Oggi siamo sotto i cinquemila abitanti.
Nell’estate 2013, in merito alle figure che hanno ricoperto la massima carica cittadina, ho effettuato un piccolo sondaggio. A un gruppo di paesani nati intorno agli anni Trenta ho rivolto la seguente domanda, dando loro la facoltà di esprimere tre voti: «Chi è stato il sindaco più amato?». Nel ringraziare i 18 cari amici ottantenni – e più… – da me coinvolti, riporto l’esito di questa piccola indagine: 2 hanno risposto citando il nome di Raffaele Sepe, 7 quello di Giuseppe Colatruglio, 9 i nomi di Giuseppe Colatruglio e Gianfranco Marcasciano. Riepilogando: Colatruglio 16 voti (9 più 7), Marcasciano 9, Raffaele Sepe 2. Una curiosità: il sindaco più amato, Colatruglio, è stato ricordato principalmente per gli alberi di via Pasquale Circelli, mentre Marcasciano (ottimo secondo posto), per il nuovo assetto del cimitero e per l’impegno profuso per la realizzazione della strada “Amborchia”.
3) I successivi “primi cittadini” di San Bartolomeo in Galdo
Dopo Colatruglio, inizia l’era di sindaci appartenenti al partito della DC (Democrazia Cristiana), proseguita fino al 1985 con Raffaele Sepe dopo una breve presenza del blocco social-comunista con Costanzo dal 1952 al 1953, interrotta da Antonio Mascia (nel 1990-91 primo sindaco indipendente di una lista civica) e da qualche commissario prefettizio – come affermano alcuni storici – “di comodo”, per proseguire poi fino al 1995 con l’ultima giunta presieduta dal democristiano Giovanni Palumbo. Da quell’anno fino ai giorni nostri abbiamo solo sindaci che rappresentano liste civiche apartitiche. In segno di doveroso omaggio riporto in ordine cronologico i loro nomi:
01) Giuseppe Colatruglio – 01.04.1946 – 22.07.1952
02) Costanzo Iannelli – 23.07.1952 – 28.10.1953
03) Gaetano Marotti – 07.07.1954 – 01.02.1956
04) Vito Pizzi – 23.06.1956 – 08.07.1957
05) Giovanni Bibbò – 09.06.1957– 08.01.1961
06) Aldo Gabriele – 09.01.1961 – 22.12.1964
07) Francesco Sepe – 23.12.1964 – 04.09.1970
08) Francesco D’Ariano – 05.09.1970 – 27.02.1974
09) Raffaele Sepe – 28.02.1974 – 12.11.1975
10) Nicola Latella –13.11.1975 – 24.09.1976
11) Raffaele Sepe – 22.02.1977 – 31.08.1980
12) Francesco D’Ariano – 01.09.1980 – 01.06.1984
13) Raffaele Sepe –19.10.1984 – 16.05.1990
14) Antonio Mascia – 16.10.1990 – 06.03.1991
15) Giovanni Palumbo – 07.03.1991 – 18.09.1992
16) Erminio Pacifico – 19.09.1992 – 28.09.1993
17) Giovanni Palumbo – 29.09.1993 – 18.04.1995
18) Gianfranco Marcasciano – 04.05.1995 – 12.06.1999
19) Gianfranco Marcasciano – 18.06.1999 – l7.06.2003
20) Donato Agostinelli – 15.06.2004 – 22.12.2008
21) Vincenzo Sangregorio – 08.06.2009 – 25.05.2014
22) Gianfranco Marcasciano – 24.06.2014 – 07.08.2016
23) Carmine Agostinelli – 11.06.2017 – a tutt’oggi
Qualche curiosità
Finita la lunga epoca democristiana, dal 1995 gli abitanti hanno eletto per tre volte (1995-1999-2014) Gianfranco Marcasciano; con un solo mandato, nel 2004, Donato Agostinelli; nel 2009 Vincenzo Sangregorio; nel 2017 Carmine Agostinelli, figlio dell’ex sindaco Donato Agostinelli. Il sindaco più longevo, calcolando i tre mandati ricevuti, è risultato essere Raffaele Sepe con 10 anni, 11 mesi, 20 giorni, seguito a ruota da Gianfranco Marcasciano con 10 anni e 18 giorni. La carica più breve è appannaggio di Antonio Mascia, con 5 mesi scarsi. Infine – come già riferito – il nostro primo cittadino del Dopoguerra, Giuseppe Colatruglio, eletto da un sondaggio come il sindaco più amato di tutti i tempi, detiene il record relativo a un solo mandato: 6 anni, 3 mesi e 21 giorni.