Home Editoriali Cronache dall'Entroterra 1 anno di Covid a San Bartolomeo dal 1° contagio

1 anno di Covid a San Bartolomeo dal 1° contagio

E’ ormai passato più di 1 anno da quando il Covid-19 ha fatto la sua comparsa e speravamo tutti che a distanza di 1 anno avremmo avuto un ricordo, solo un brutto ricordo, ed invece, oggi, siamo quasi nella stessa situazione di 1 anno fa, chiusi in casa con la speranza che quest’incubo finisca il prima possibile.

E’ vero, ora lo conosciamo meglio ma non del tutto, e il Covid ha fatto si che ci abituassimo ad uno stile di vita diverso, senza contatti fisici, con meno interazioni vis a vis, senza tante di quelle cose e quei gesti che ormai erano così naturali e spontanei. Abbiamo cambiato le nostre abitudini sperando che a distanza di poco tempo saremmo tornati alla nostra vita “normale” ed invece il Covid-19 circola ancora e pare che non ci voglia lasciare… almeno per ora.  

Ripercorriamo insieme, in breve, quello che è successo nel nostro borgo in quest’anno, in questo terribile anno e ritorniamo con la mente a quel 26 febbraio 2020 quando i giornali ed i telegiornali annunciarono che il 375° caso in Italia di Covid era stato registrato in Campania. Si è vero, noi di SBiG non abbiamo mai sentito un legame forte con la nostra regione, con il nostro capoluogo di regione e nemmeno con il nostro capoluogo di provincia, per tanti motivi che è inutile qui riportare, tuttavia è esattamente quel giorno, che anche noi a SBiG abbiamo capito che questo virus si stava avvicinando sempre di più, e non era una “cosa” solo del nord, ma il Covid si stava  avvicinando a noi.

E così De Luca, in via preventiva, chiude per 3 giorni tutte le scuole della Campania per sanificarne i locali. Non passano nemmeno 2 giorni dall’annuncio di De Luca che riceviamo la preoccupante notizia: il virus  è arrivato anche nella nostra provincia (precisamente il 28 febbraio). Un ragazzo proveniente dal nord e rientrato a Guardia Sanframondi è risultato positivo.

Non passerà una settimana, che tra i primi DPCM ed Ordinanze Regionali, chiudono i mercati comunali (permessi solo generi alimentari), le scuole, le discoteche ed i luoghi di svago. Si lasceranno aperti i bar ma con regole stringenti per il distanziamento. L’uso di mascherine, guanti ed igienizzanti sarà sempre più stringente.

E’ il 10 marzo quando l’Italia intera entra in zona rossa, nello stesso giorno nel nostro paese viene attivato il COC comunale e la Misericordia attiva i servizi per di pronto spesa e pronto farmaco ed altri servizi per stare al fianco della popolazione. Si effettueranno sanificazioni notturne per le strade del borgo per alcune settiamne.

Il virus ci circonda sempre più. E’ il 15 marzo quando Ariano Irpino viene messa in quarantena insieme ad altri comuni del salernitano poiché si contano numerosi contagi. Sempre più casi sia nella vicina puglia che nella nostra provincia.  A Benevento e nei 76 comuni della provincia se ne contano “solo” 2 (in Campania  200). 

Parte su tutte le reti televisive ed in radio la campagna informativa “anti-covid” e negli stessi giorni, per le strade del paese gira l’auto comunale che invita a non uscire di casa ed a seguire le regole che il ministero della salute ha comunicato. Sono giorni difficili, regna l’incertezza e in Tv trasmetteranno uno dei servizi che ci ricorderemo per sempre: una fila di camion militari che trasportano bare. Non ci sono posti nelle chiese, negli obitori e nelle palestre. I centri di cremazione lavorano notte e giorno, è il 19 marzo 2020.

Nel contempo, nella vicina Riccia si registrano numerosi casi ed il paese sarà sottoposto a quarantena. Il giorno seguente si registra il 1° decesso a causa del Covid nella nostra provincia, mentre in Campania arrivano le prime truppe dell’esercito e si contano più di 700 casi.

Ormai pare che il virus ci circondi, e tra i vari DPCM ed ordinanze Regionali  è il 23 marzo quando il sindaco emana un’ordinanza che istituisce i controlli ai varchi principali del paese (con il supporto di varie associazioni locali) per evitare spostamenti senza giustificati motivi, impone la quarantena per chi rientra in paese da luoghi a “rischio”, la chiusura di determinate attività nel pomeriggio e la sospensione delle attività non essenziali.

A distanza di pochi giorni, De Luca proroga la zona rossa in Campania fino al 14 aprile. Tutto sembra peggiorare repentinamente anche nei dintorni, è il 27 marzo quando si registrano i primi casi a Pesco Sannita, a San Marco dei Cavoti, a Pago Veiano e Castelfranco, e sempre nello stesso giorno preoccupa il possibile focolaio della clinica Villa Margherita a Benevento.

Il giorno seguente in Italia si contano 92.500 contagiati, in Campania 1.592, in Provincia di Bn 37 e a SBiG nessuno. 

Mentre in paese si mormora per possibili casi di contatti dalla clinica di Benevento e dai paesi limitrofi, arriva il messaggio del Sindaco che ormai si aspettava. In realtà, anche se tutti sapevamo che sarebbe successo, ognuno di noi sperava di non dover leggere mai che anche a SBiG si registrava il primo caso. E’ esattamente 1 anno fa’, il 30 maro 2020, quando il sindaco annuncia il primo caso di Covid a San Bartolomeo.

L’8 aprile, contiamo altri 2 casi a SBiG, legati al primo caso e salgono anche i contagiati in provincia: 133.

Arriva Pasqua, ma sarà una Pasqua diversa dal solito, tutti chiusi in casa, vietato uscire, nelle strade del paese il weekend di Pasqua non girano nemmeno i cani. Le uniche auto che passano sono quelle delle forze dell’ordine e dei ragazzi che sono ai varchi. 

Il 12 aprile De Luca, vedendo che i contagi non calano proroga le restrizioni fino al 3 maggio. Il 17 aprile, il nostro comune, che aveva acquistato i test rapidi, effettua uno screening rilevando 4 positivi che, in seguito, non saranno confermati dai test molecolari. 

In concomitanza con il 25 aprile c’è la sentita festa dell’Incoronata, che come per la Pasqua sarà vissuta “rinchiusi” nelle proprie abitazioni, ma la messa (in diretta dal santuario) sarà molto seguita in streaming.

 Arriva negli stessi giorni la notizia che il 1° positivo di SBiG si è negativizzato e pare che la curva dei contagi in Italia sia arrivata all’apice e inizi la discesa. Infatti dal 27 aprile si cominciano ad allentare le restrizioni per i bar (solo da asporto) e per l’attività motoria nei pressi delle abitazioni. Dalla Regione arrivano delle mascherine che la protezione civile distribuirà casa per casa. 

Arriviamo al 1° maggio e si contano 2 positivi nel nostro borgo, dovremo attendere l’8 maggio per avere la bella notizia che i 2 positivi si sono negativizzati e nella nostra provincia conteremo 66 positivi e 108 guariti.

 Dal 4 maggio inizierà la fase 2, non un liberi tutti, ma un allentamento graduale delle restrizioni a partire dalla ripresa del mercato domenicale da metà maggio (solo per i generi alimentari) passando per la riapertura dei bar e parrucchieri dal 4 giugno fino alla riapertura completa del mercato domenicale.

Ovviamente, tutti gli esercizi commerciali hanno dovuto rispettare nuove norme per quanto riguarda orari, distanziamento, sanificazione. Ma si inizia ad intravedere la luce.

Il 20 maggio, nel parcheggio del campo sportivo sarà effettuato a cura dell’IZSM – della Regione Campania uno screening di massa sui soggetti più esposti, e alla fine su 417 tamponi effettuati si conteranno 2 positivi di SBiG ed 1 di fuori paese, si dovrà attendere il primo giugno per vedere negativizzati anche questi 2 paesani.

La curva è in netta discesa, sono giorni di speranza e pare che “l’andrà tutto bene” abbia sortito gli effetti sperati, il 26 giugno la provincia di BN conta 0 casi che resisteranno fino al 3 agosto dove si registrerà il 1° caso a San Giorgio la Molara. Tutto sommato i mesi di luglio ed agosto passano in una quasi normalità, anche la festa del Santo patrono, benché ridimensionata si farà. 

E’ il 1 settembre e si contano in provincia di Benevento 28 casi e 6 guariti. A metà settembre conteremo un nuovo caso a SBiG mentre in provincia si conteranno 64 contagi e 25 guariti.

I contagi tornano ad aumentare, si attende la seconda ondata che preoccupa ancor di più anche le regioni del sud poiché nei mesi estivi c’è stato un forte spostamento dal nord al sud. Verso fine settembre, viene nuovamente resa obbligatoria la mascherina all’aperto a qualsiasi ora del giorno e non più solo la sera. L’unico positivo a SBiG si negativizza.

 Il 15 ottobre e il 24 ottobre si registrano nuovamente positivi a SBiG, per contare al 30 ottobre 2 casi a SBiG su 662 in provincia (al primo ottobre in provincia se ne contavano 131). Di qui in avanti, sarà un via vai di DPCM ed ordinanze regionali che pian piano restringeranno nuovamente tutto, i casi sono sempre più in salita e la situazione preoccupa anche il sindaco che nella prima decade di novembre torna a chiudere nuovamente il mercato.

Nel contempo, scoppia un focolaio nella RSA di SBiG, il 20 novembre si contano circa 43 contagiati, di cui 24 all’interno della RSA, 13 collegati alla RSA e ben 6 al di fuori. E quasi in contemporanea, nella vicina Volturino (fino ad allora senza contagiati) scoppia il caso della RSA dove si contano almeno 39 contagiati.

Sono momenti difficili e preoccupanti per il nostro borgo che a fine novembre conterà poco meno di 40 contagiati ( il numero più alto durante quest’anno) per arrivare a contarne “solo” 17 il 13 dicembre.

Il Natale ed il capodanno saranno in zona rossa. Ad inizio 2021 (il 2 gennaio) ne contiamo ancora 12 che scenderanno a 5 il 12 gennaio. Tra il governo che traballa e la situazione Covid che preoccupa, in attesa dei vaccini il 6 febbraio a SBiG si conta 1 solo contagio. Per diventare nuovamente Covid Free attenderemo  il 15 febbraio.

Il sollievo però dura poco, fino a quando il sindaco, precisamente il 6 marzo, comunica alla cittadinanza la sua positività. Alla fine i risultati dei tamponi sia per chi ha avuto contatti con il sindaco sia per sospetti casi non a contatto con il sindaco ci restituiranno, a distanza di alcuni giorni,  7  contagiati totali. Anche a Baselice il mese di marzo è stato deleterio, tant’è che il sindaco Ferella ha disposto delle misure ancora più stringenti (valide fino al 10 aprile) rispetto alle direttive nazionali/regionali per cercare di contenere l’espansione del virus. 

Speriamo che l’anno venturo, il 30 marzo, racconteremo un’altra storia.  


Michele Pepe

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