Home Editoriali Spopolamento inarrestabile? C’è chi resiste: Ruggiero e Mignogna

Spopolamento inarrestabile? C’è chi resiste: Ruggiero e Mignogna

L’ISTAT ha reso noto il numero delle nascite nelle province dal 1999 al 2022. La provincia di Benevento ha perso 938 bambini, erano 2710 nascite nel 1999, sono state 1772 nel 2022, un decremento del 34%. Campobasso e provincia, passa da 2084 nel 1999 ai 1180 del 2022, pari ad un decremento di 904 bambini, il 43,37%. Molto peggio sono i risultati della Capitanata che passa da 7935 del 1999 ai 4178 del 2022, sono scomparsi 3757 bambini pari al 47,34%.

Numeri da epidemia di peste nera del 1346. Nel frattempo il Governo italianissimo pensa bene di aumentare l’IVA sui prodotti per l’infanzia compreso il latte in polvere, giusto per incentivare le nascite. In realtà il Governo ha ragione quando dice che l’abbattimento al 5% dell’IVA sul latte in polvere non ha portato ad un abbassamento dei prezzi. Con l’IVA al 10% una confezione di latte Humana 1 costava 25 euro, con l’IVA al 5% costava 25 euro. Invece di riportare l’IVA al 10% bastava qualche controllo. Una confezione di latte Humana 1 ad un neonato con madre senza latte materno, basta per 3 giorni, fate voi i conti su quanto costerebbe solo di latte al mese un neonato.

Lo spopolamento è un problema che colpisce tutta l’Europa, i paesi mediterranei in particolare, l’Italia più di tutti, il Meridione d’Italia nello specifico e le zone appenniniche con colpi mirati, eppure, noi portiamo avanti da anni un’analisi sulla demografia di 14 paesi appenninici tra la Valfortore e la Daunia, in tutti questi anni gli unici primi cittadini che abbiamo sentito parlare e provare ad affrontare lo spopolamento sono stati l’avv. Mignogna di Biccari ed il dott. Ruggiero di Foiano e guarda caso sono i paesi che resistono meglio.

Lo spopolamento è un addio collettivo al futuro e ciò è ben chiaro a chi vuol vederlo, fra qualche anno non ci saranno comunità da amministrare.

I segni dello spopolamento sono evidenti e sono tutti negativi. Una popolazione anziana quale quella dei nostri paesi ha una mortalità alle stelle. A SBiG ogni nascita si porta dietro -5 morti. È di questi giorni la protesta sul dimensionamento scolastico, ma questi non è altro che il primo passo verso la chiusura delle scuole, come a Volturara o Castelvetere, alla formazione delle pluriclassi ovvero classi composte da alunni di età diverse come a Roseto, a San Marco la Catola. I servizi pubblici diventano ipercostosi. A SBiG è stato attivato il servizio navetta per trasportare gli studenti a Ianziti per la modica cifra di euro 30 mensili. Un costo abnorme se paragonato all’abbonamento dei mezzi pubblici per studenti a Roma e Milano dal costo rispettivamente di euro 21 e 22 mensili. A Milano e Roma hanno però, a disposizione migliaia di corse giornaliere tra autobus e metropolitana e non un paio di chilometri verso Ianziti.

Tra i problemi dovuti all’abbandono di zone boschive vi è anche quello degli enormi incendi dei boschi, inoltre si ha l’abbandono della silvicoltura, fino a qualche tempo fa considerata una risorsa delle nostre zone. Un mercato immobiliare che definire asfittico significa mentire a se stessi, perché è fermo ed andrà sempre peggio.

Nella Valfortore e nella Daunia nei paesi sotto la nostra lente di ingrandimento, si sono persi nel 2022, 2 abitanti su 100, volatilizzati, oggi ci sono, domani “puff” scomparsi.

La rarefazione delle risorse umane rende difficoltosa la gestione dei servizi, e senza servizi adeguati un territorio non è più attrattivo.

Il punto di non ritorno è stato superato, qualunque misura per combattere la denatalità bisognava attuarla ieri.

In Italia nel 2009 le donne in età fertile, dai 15 ai 49 anni, erano 13867000, nel 2023 sono  11607000, con una diminuzione di 2260000 unità, sono il 38% della popolazione femminile. Una buona natalità è assicurata quando una nazione ha donne in età fertile pari al 50% della popolazione femminile.

Se partissimo oggi con serie politiche demografiche, che ci permettano di esprimere tutto il potenziale delle nascite a nostra disposizione ci vorrebbero come minimo 15 anni per iniziare ad invertire la tendenza. Fermo restando che l’apporto dei migranti dovrà essere governato e soprattutto aumentato, perché il nostro potenziale è ormai abbondantemente sotto la soglia minima di sopravvivenza.

Per trovare qualcosa di simile in Europa a ciò che sta avvenendo da noi, in Valfortore e nei Monti Dauni, occorre spingersi in Lapponia, oltre il circolo polare artico.

Il problema riguarda noi, ma va esteso all’Italia, all’Europa, ai paesi sviluppati e a quelli che si apprestano a diventare grandi potenze come l’India. Il numero medio per donna in Cina è di 1,3, in Italia 1,24, in India 2 ma in forte diminuzione, se dovesse essere confermato questo trend nel 2100 la popolazione in Cina si dimezzerebbe toccando quota 730ml, l’India perderebbe 800 ml di abitanti, Italia e Giappone si ritroverebbero con 30 e 60 ml di abitanti.

La popolazione mondiale aumenta però, in Nigeria il numero medio di figli per donna è 5,3 e così via in altri paesi africani e del sudest asiatico. Mentre scrivevamo queste righe, la popolazione mondiale è aumentata di 4600 unità, la popolazione italiana ne ha persi 2 passando da 58808446 a 58808444 (www.neodemos.info).

Il problema demografico è duplice, il mondo deve fronteggiare un’esplosione demografica in alcune aree e il rapido invecchiamento in altre.

I dati che ci riporta l’ISTAT sui primi 7 mesi del 2023 sui paesi da noi attenzionati, sono in linea con quanto abbiamo innanzi scritto.

San Bartolomeo in Galdo continua il suo declino demografico, in 7 mesi perde 31 abitanti, attestandosi a 4331, le nascite sono 15, dopo il miniboom di inizio anno siamo tornati in linea con i dati degli ultimi anni. I morti sono 43.

Baselice perde 17 abitanti e registra 2077 residenti, ma ciò che fa preoccupare è il bassissimo numero di nascite, solo 3 in 7 mesi, i morti sono stati 27.

Castelvetere in Valfortore perde 19 abitanti, fermando la discesa a 967, stupiscono le 4 nascite, numero superiore a Baselice, i decessi sono stati 21.

Le prime note positive vengono da Foiano, la comunità amministrata da Ruggiero fa segnare un +5 e passa da 1320 a 1325, le nascite sono state 4 e i decessi 8. Foiano è in linea con i numeri italiani, le donne residenti in età fertile al 1 gennaio 2023 erano 257 su un totale di 672, 38,2%. Mancando coloro che possono materialmente procreare, è quasi impossibile crescere senza un apporto esterno. A meno che non si voglia dare per buono che i bambini nascano sotto i cavoli o li portino le cicogne.

Molinara registra 1449 perdendone 4 rispetto al 2022, le nascite sono 5.

Montefalcone perde 6 abitanti, registrando una popolazione di 1292, le nascite sono 3 e non 20 come avevamo scritto in un primo momento.

San Marco dei Cavoti perde 15 abitanti restando ampiamente sotto quota 3000 a 2967, fa però registrare ben 12 nascite.

Tufara perde altre 20 persone registrando a luglio 2023 773 abitanti la casella nascite fa registrare 2.

Alberona continua nel suo splendido anno demografico, la popolazione cresce, 12 abitanti in più rispetto al 2022, siamo a 858, ma sono le 5 nascite un motivo di speranza.

Biccari non è una sorpresa, le politiche intraprese dal sindaco Mignogna ormai da tre lustri continuano a dare risultati. Il paese dauno guadagna 8 abitanti, arrivando a 2644, le nascite sono ben 14 quasi lo stesso numero di San Bartolomeo ma avendo quasi 2000 abitanti in meno. Il sindaco Mignogna ha dato alle stampe un libro “Ospitare fa bene” nel quale mette per iscritto le sue buone pratiche amministrative. Ci prenotiamo per una presentazione del libro.

Roseto guadagna 3 abitanti passando da 993 a 996, ma la sola nascita non fa ben sperare.

San Marco la Catola perde solo 6 abitanti passando da 879 a 873, ma anche in questo caso le 10 nascite sono un dato eccezionale.

Volturara perde 5 abitanti fermando la discesa a 373, e registra anche una nascita. Il paese di Conte tiene duro.

Volturino dopo il positivo 2022 segna un po’ il passo, perde 17 abitanti segnando un 1537 e registra solo 3 nascite.

Tirando le somme i paesi della Valfortore ad eccezione di Foiano sembrano dei pugili suonati, incapaci di rispondere ai pesanti colpi dello spopolamento, si ha come l’impressione che non abbiano capito il problema e pertanto si rifiutino di provare a trovare soluzioni. Ruggiero invece, sta conducendo una battaglia contro quello che lui chiama “inverno demografico”, ha ben capito cosa sta succedendo e soprattutto cosa succederà e nel suo piccolo cerca soluzioni canoniche ed altre più fantasiose, i fatti gli stanno dando ragione.

I paesi dei Monti Dauni sembrano più vivaci, addirittura 3 fanno registrare un segno positivo.

Ottimo il 2023 di Alberona, il suo più 12 e le 5 nascite non si registravano da 20 anni.

Il +8 di Biccari non è una sorpresa, soprattutto se unito alle 14 nascite.

Visto ciò che sta succedendo in Italia, visto il quasi dimezzamento delle nascite in provincia di Foggia, Campobasso e Benevento negli ultimi 23 anni, quello che stanno facendo Mignogna e Ruggiero ha un sapore epico. Anno dopo anno, hanno rallentato lo spopolamento dei loro comuni, Foiano era l’ultimo paese della Valfortore in termini demografici ora ne ha due alle sue spalle e presto ne arriveranno altri. Biccari era un mondo sconosciuto per noi, il confine regionale sembrava più distante dello stretto di Bering in piena guerra fredda, abbiamo imparato a conoscerlo ed apprezzarlo in questi ultimi anni grazie soprattutto alle buone pratiche del loro primo cittadino.

I cittadini di quei paesi si sentono parti di un progetto, noialtri spaesati, prendendo in prestito le parole del mitico Van De Sfroos, sembriamo i chiodi della storia oramai arrugginiti, sembriamo senza tempo, sembriamo senza pace, riconosciamo il nome del posto in cui viviamo, ma abbiamo perso il codice per capire chi saremo, siam l’ultima frontiera tra il ricordo ed il cambiamento

RESTARE AL NOSTRO POSTO ORMAI È L’ULTIMA VITTORIA

Chissà induè naremm a fini’
Ma semm gnamò partii

Ad Maiora Ariadeno

■ I dati sulla demografia sono presi dal libro “La trappola delle culle” di Cifoni e Pirone

Exit mobile version