Dove sono i placidi paesaggi della mia infanzia? Dove sono i boschi pieni di cinciallegre che con le loro melodie allietavano il paesaggio? E le cinciarelle dalle tonalità azzurrine che animavano con le danze gli antichi vicoletti? Dovâè il silenzio del mio paesino di collina? Dove sono i fiori dai tenui colori, che germogliavano lungo i torrenti dalle acque limpide e chiare? Dovâè il bianco della neve, vive soltanto nei dipinti? Sono forse lâultimo degli esseri umani che sospira per la bellezza delle stagioni che cambiano? Eppure dobbiamo tenere ben presente che il volto della Terra è simile a quello di un essere umano, e che in questo momento visto dalla Luna è triste, e non dobbiamo mai dimenticare, neanche per un istante che siamo soltanto viaggiatori su questo pianeta e che niente ci appartiene.
Abbiamo impoverito il nostro pianeta cosicché oggi ci troviamo innanzi ad una grande crisi ecologica. Ci lamentiamo e brontoliamo sullâabbassamento della qualità della vita, determinato dalla distruzione della nostra ecologia, eppure ciascuno di noi con le proprie piccole comodità contribuisce quotidianamente alla sua distruzione. La mia cultura religiosa mâinsegna che a noi è stato dato il dominio sulla Terra, ma che dobbiamo amministrarla saggiamente. Non possiamo dire ânon lo sapevamoâ, nella parabola del servo infedele, che dorme mentre il ladro saccheggia la casa del padrone, non è sufficiente che il servo dica âdormivo padroneâ. Stanno saccheggiando la nostra casa, il nostro pianeta. Non possiamo scusarci con lâignoranza, siamo responsabili. Abbiamo lâobbligo di rispettare la vita in se, lâobbligo di capire e di rispondere ai legami inestricabili fra giustizia e protezione ambientale. Il problema di primaria importanza è il cambiamento della relazione fra gli esseri umani e il sistema ecologico del pianeta. à tempo che in ciascuno di noi si risvegli il rispetto e lâattenzione che il nostro pianeta merita, dipende soltanto da noi che lâacqua rimanga pura e lâaria pulita affinché la vita possa continuare.
Bisogna tenere ben presente che non si può toccare un fiore senza disturbare una stella.