Home Notizie Cronaca P. Lino Iacobucci, la speranza per chi vuole dire “basta alla droga”

P. Lino Iacobucci, la speranza per chi vuole dire “basta alla droga”

In comunità si lavora per la vita, quindi se fai uso di droga e vorresti smettere ma non sai come fare, se hai un amico che non riesce a uscire dal tunnel, se ti senti solo nel tuo problema, la comunità la Valle è il centro a cui rivolgerti.

A poche decine di chilometri da San Bartolomeo vi è la comunità la Valle, voluta dall’impegno di un dinamico frate francescano P. Lino Iacobucci, volta all’accoglienza e al recupero dei tossicodipendenti senza discriminazione sociale, politica e religiosa. L’offerta di questo servizio avviene in modo completamente gratuito. Sempre di più sono i ragazzi che finalmente dicono basta alla droga e scelgono il cammino di vita in comunità, essa è aperta a qualsiasi opinione o esperienza sui problemi derivati dall’abuso di stupefacenti. “La strada a volte può apparirci irta e senza fine, ma insieme è più facile percorrerla”, è un po’ il pensiero degli animatori.
La comunità la Valle si avvale di un modello educativo che si articola in fasi finalizzate ad una progressiva autonomia, responsabilità e libertà e che prevede: un iniziale momento di accoglienza, conoscenza reciproca, una fase finalizzata all’autoconoscenza e all’approccio più consapevole alla vita comunitaria, una fase di responsabilità e di formazione lavorativa, un momento conclusivo di tirocinio lavorativo e di reinserimento sociale. La comunità non vuole essere una realtà artificiale ma il luogo dove vengono vissuti rapporti autentici e dimensioni essenziali della vita. Tutto quello che qui viene sperimentato deve dare senso a tutta la vita.
La comunità è, in sostanza, una palestra dove è possibile riprendere un cammino che si era interrotto a causa dell’uso della droga, esercitandosi a condividere, con persone che hanno vissuto la stessa esperienza, i valori concreti di una vita dignitosa e responsabile. In questo modo, s’insegna a conoscere le proprie potenzialità e i propri limiti e si costruisce gradualmente, ma su basi solide, la nuova vita. La raccolta delle risorse economiche necessarie agli obiettivi della comunità avviene tramite le proprie attività produttive e i contributi pubblici e privati.
L’artigianato del legno, si è dimostrato, sin dall’inizio uno strumento fondamentale nel programma di recupero e di reinserimento sociale proposto da essa, come tra l’altro lo si è dimostrato l’allevamento di mucche, di maiali, di struzzi, di conigli e gallinacei. La sensibilità di alcuni animali ha un profondo valore terapeutico perché riesce a vincere le difficoltà nelle relazioni interpersonali che stanno alla base di molte storie di tossicodipendenza. È la sensibilità, la molla che spesso fa scattare nel ragazzo l’interesse verso il prossimo e la fiducia in se stesso, aiutandolo a rompere quel muro di diffidenza che gli impedisce di entrare in rapporto con gli altri. Proprio per questo alla Valle si allevano da sempre gli animali, i più adatti a stabilire un dialogo silenzioso ma affettivamente significativo con l’uomo.
Oltre ai prodotti derivanti dagli animali quali i formaggi ottenuti con una lavorazione ed una stagionatura completamente naturale, la comunità produce biologicamente mirtilli, more, lamponi e fragole.

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