Il grande freddo è arrivato e ciò ha intristito un po’ tutti… ma c’è una parte di popolazione che malgrado i disagi ne gioisce: sono quelli che hanno da poco fatto la salsiccia! Eh sì gente, il protagonista delle conversazioni di fine dicembre-inizio gennaio è lui: il maiale! Peccato che nella nostra situazione il protagonista fa una brutta fine!
Se ascoltate i discorsi della gente siamo sul tipo “ha ‘ccis u porc?” (traduzione “hai ammazzato il maiale?”) oppure “Madonn! putess ca u tempo ammantè accusì, ca teng a sausicchia appes!” (traduzione “Madonna! speriamo che il tempo resta invariato che ho la salsiccia appesa!”). In effetti chi ha fatto la salsiccia da poco è andata bene in quanto il clima è secco ed è l’ideale per far “asciugare” gli insaccati. Ma credete che è roba da poco dare il colpo di grazia a sto povero suino? Per alcuni è un momento di festa, bisogna invitare parenti ed amici per questo evento, comprare dolci e rustici e soprattutto avere il maiale ciotto ciotto. Inutile dire cosa si mangerà, il menu è uguale per tutte le case: maccheroni con le ossa del maiale, fegato e patate, bistecca, il tutto accompagnato da bicchieri di vino rosso perché “fa sang” (“fa sangue”). Anche se bisogna dirlo, non è più come una volta il rito è “du scannag” (“dello scannaggio del maiale”) solo pochi anziani ormai hanno il maiale fai-da-te, ora la maggior parte lo compra da allevatori già bell’e pulito, o solo chi ha famiglie numerose ne alleva molti. In effetti crescere il maiale e metterlo “angrassà” richiede tempo e fatica. Bisogna trattarlo bene, stare attento che non prenda malattie, e soprattutto farlo mangiar bene in modo che metta su chili. Ma credo che tutto sia cambiato, anche i bambini di oggi non sono più quelli di una volta, che si divertivano a giocare e a riunirsi per far festa.. ma poi a chi? A un povero animale che moriva? Fino a due anni fa mio nonno cresceva il suo bel maialetto e poi con gioia parlava dell’evento per decidere chi doveva invitare: amici, nipoti, vicini di casa. Io non ero molto entusiasta, non lo sono mai stata. Premetto che sono una grande consumatrice di insaccati e di carne in genere, ma quando sentivo il maiale piangere mi tappavo le orecchie e per poco non piangevo e mia madre mi diceva “ma a sausicchi ti piac? Ta magn? E allur che m fa moss?” (“ma la salsiccia ti piace? te la mangi? E allora perché sei triste?”) e tutti i torti non aveva. Ma poi non sopportavo tutta quella gente che andava nel fango e po’ entrava in casa e faceva piste e solo perché avevano mantenuto il maiale per un po’ avevano diritto a un pranzo gratis loro e tutta la famiglia.. in caso ve lo state chiedendo: sì, sono asociale. Ma finiva qui, dopo bisognava mettere a posto la casa, pulire, perché anche se la casa era dei nonni toccava a noi rassettare.. ma poi viene il meglio: fare la salsiccia.. ma non voglio parlare delle frustrazioni di noi donne, però quando mangerete gli insaccati pensate anche un po’ al lavoro che c’è intorno. Ma in effetti l’inverno senza maiale è come San Bartolomeo senza i parcheggiatori intelligenti che si mettono attorno alla piazza: vuoto! E allora avanti a tutta forza con salsicce & Co. e vada a farsi benedire la nostra silhouette ci penseremo in estate.
Per restare in argomento voglio finire l’articolo con una frase che mi ha molto colpito (figuratevi l’ho scritta anche sulla mia torta di compleanno!). L’ho sentita pochi giorni fa a “velisti per caso” una trasmissione televisiva di rai 3 in cui Susy Blady e Patrizio Roversi girano il mondo. Quest’ultimo per finire una puntata in cui erano dall’altro capo del mondo e anche là la gente allevava il maiale disse “il maiale così come il mare unisce i popoli!”
Stefania Bianco