La notizia era nell’aria, ma non ci voleva una zingara. La regione Piemonte ha potenziato il vecchio ospedale di Tortona e l’ha dedicato solo ai pazienti affetti da coronavirus.
La regione Sicilia sta pensando di riattivare il vecchio ospedale dismesso di Santa Marta.
Il nuovo decreto legge sul coronavirus prevede la possibilità per i Prefetti di requisire alberghi ove far trascorrere il periodo di quarantena a persone in “sorveglianza sanitaria”.
Inoltre lo stesso decreto prevede la possibilità di reclutare temporaneamente medici specializzandi e personale infermieristico pensionato da poco tempo.
C’è poi una norma che riguarda le regioni: se una di queste non attua le misure del decreto sulla sanità, il Presidente del Consiglio, sentiti i ministri competenti, “diffida la Regione a provvedere entro dieci giorni. Ove la Regione non adempia il Presidente del Consiglio dei Ministri”, dopo aver sentito i ministri della Sanità, dell’Economia e degli Affari regionali, “nomina un commissario ad acta, anche nella persona del Capo della protezione civile”.
Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici dichiara: «Se arranca la Lombardia, che non ha fatto tagli nei posti letto e ha il rapporto tra popolazione e ospedali maggiore d’Italia, figuriamoci cosa può succedere al Sud, dove abbiamo enormi svantaggi in termini di attrezzature e di personale », dice
Noi la struttura l’abbiamo, e magari non occorrerebbe nemmeno una grossa cifra per renderla adeguata alla degenza dei malati.
La sanità italiana ha ordinato ad un’azienda di Bologna di produrre macchine per la ventilazione polmonare, l’azienda riesce a produrne 500 al mese, qualcuna al nostro ospedale allevierebbe di non poco la pressione sugli ospedali provinciali.
Alessio Pacifico ha lanciato una petizione su change.org per richiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’apertura del nostro nosocomio. Firmiamo tutti e facciamo firmare.