È giusto nascere in una stessa nazione, ma se hai la sfortuna di farlo sotto Roma hai un rischio di morire durante il tuo primo anno di vita superiore del 50% a chi nasce a nord della Capitale?
La domanda è retorica, la disuguaglianza nel nostro paese parte dalla culla. Se nasci al Nord/Est hai un rischio mortalità pari al 2,29 x 1000, pari a quello norvegese che è il quinto più basso al mondo.
Se nasci a Foggia, Benevento, Campobasso il rischio che tu muoia durante il tuo primo anno di vita sale al 3,68 x 1000, ovvero il 50% in più del tuo coetaneo settentrionale.
Lo studio è in corso di pubblicazione sulla rivista “Pediatria” ed è stato presentato dalla Società Italiana di Pediatria guidata dalla dott.ssa Annamaria Staiano. Il gap è in parte dovuto ad una diversa suddivisione delle risorse.
Qualche giorno fa, in un’intervista ad un giornale, il dott. Locatelli membro del CTS, parlava di inaccettabilità della differenza territoriale, e confidava nella distribuzione delle risorse del PNRR per eliminare la frattura, che in termini di vite umane, equivale a 200 neonati che si sarebbero potuti salvare.
Noi sappiamo, grazie anche a Marco Esposito, che il PNRR sarà l’ennesima occasione persa, si è fatto in modo che cadesse un governo a maggioranza meridionale per poter gestire con i vari Giorgetti, Cingolani, Garavaglia (Lombardia), Franco (Veneto), Patuanelli (Friuli Venezia Giulia), Giovannini (Lazio) i fondi del PNRR.
I fondi verranno spesi per la maggior parte al Nord, si accuseranno i meridionali di aver sperperato l’ennesima occasione e la cosa più grave di tutte è che moltissimi meridionali ci crederanno.