Che qualcosa stesse accadendo, lo avevamo segnalato nel nostro report demografico del mese scorso, ma non ci aspettavamo che l’allarme fosse lanciato subito dagli organi dominanti della stampa.
Le previsioni ISTAT che accreditavano nel 2024 una crescita di 10000 abitanti a Milano, non solo sono saltate, ma il capoluogo lombardo perde abitanti. I motivi possono essere i più vari, non tocca a noi analizzarli, ma i fatti restano: Milano nel mese di luglio 2024 ha perso 988 abitanti, passando da 1371984 a 1370996, pari allo 0,71% della popolazione.
Nello stesso mese il nostro paese demografico di riferimento Biccari perde 2 abitanti, passando da 2620 a 2618, un decremento pari allo 0,07% decisamente migliore della prestazione milanese.
Superfluo aggiungere che la nostra altro non è che un’iperbole demografica, ma il calo milanese non è passato inosservato e sul Corriere della Sera di oggi leggiamo il primo allarme sullo spopolamento definito dal giornalista: “Un tema chiave che però, la politica tende a ignorare”.
Non ci è mai piaciuto il mal come mezzo gaudio, lo riteniamo un alibi per piangersi addosso e non è da noi, ma che finalmente anche gli organi di stampa nazionale si accorgano dei gravi problemi dello spopolamento è un bene.
In realtà Milano ha un saldo negativo nascite decessi che va avanti dal 1976, dai tempi di Seveso, ma ha sempre compensato con gli arrivi di giovani meridionali. Con il Meridione vuoto, i giovani che emigreranno saranno sempre meno. Forse nemmeno Milano si aspettava che il domani è già qui, di certo non se lo aspettavano quelli dell’ISTAT che confidando nell’arrivo di giovani meridionali davano in crescita la demografia del capoluogo lombardo anche per il 2024.
Il Re è nudo, ora bisogna capire se vogliamo vestirlo o almeno provarci insieme, oppure procedere in ordine sparso come sembra vogliano fare le regioni settentrionali.
Noi siamo pronti ad ogni evenienza, sia a collaborare per risolvere il problema tutti insieme, sia ad andare da soli se chi sta meglio di noi, non per meriti loro, ma per una scelta nazionale balorda, ultima la scelta milanese per l’hub del Mediterraneo Microsoft, investimento da 4,3 mlr di euro e 200 posti di lavoro ad alta competenza, quelli che mancano al Sud e costringe i nostri laureati a partire, continuerà nella folle pretesa di risolvere i loro problemi sacrificando la solidarietà nazionale.
Ad Maiora Ariadeno