Un pubblico attento e divertito, visibilmente commosso, per il messaggio finale lanciato dagli attori e dalla testimonianza semplice, discreta e schietta di Raffele Bianco e Leonardo Del Buono, nativo di San Bartolomeo in Galdo. Il teatro comunale ha ospitato un momento di cultura, di solidarietà e soprattutto di arte teatrale curato dalla compagnia Assud, composta da attori impegnati nel superamento del percorso di recupero dalla tossicodipendenza. “La Marcolfa” è una delle prime commedie teatrali comico-brillanti scritte da Dario Fo agli inizi degli anni cinquanta. Le sue opere, pur essendo comiche e leggere, sottintendono sempre una satira sociale tagliente e provocante per lo spettatore che, tra un sorriso e l’altro, viene indotto a riflettere su quello che vede e sente.
In questa farsa, la potenza del denaro rende affascinante anche una donna brutta , anonima e sciatta come la Marcolfa, al servizio del Marchese, di cui nessuno si è mai interessato. Ma quando si scopre che ha in tasca il biglietto della vincita di una ricchissima lotteria, diventa la donna più corteggiata del palazzo. Il fascino del denaro, e il sentirsi corteggiata fa riscoprire in lei, comicamente, la sua femminilità. Ancora una volta dunque Dario Fo incuriosisce e stupisce lanciando il chiaro messaggio secondo cui non dare mai nulla per scontato. Ieri mattina gli alunni delle scuole medie hanno assistito allo spettacolo, in replica dopo venerdì, e l’unica nota negativa è stata l’assenza del liceo Scientifico Medi, ai cui studenti non è stata data l’occasione di vivere una giornata all’insegna della cultura, prevenzione e solidarietà.
Celestino Agostinelli