È inutile girarci intorno, quando oltre 150 anni fa, i notabili di San Bartolomeo spinsero per entrare nella nascente provincia di Benevento, ci trascinarono nelle stalle invece di portarci nelle stelle.
Non ce la sentiamo di condannarli, loro fecero dei calcoli utilitaristici, ragionando sullo sviluppo in toto dell’Italia. Avremmo avuti servizi, strade, ferrovie, eravamo il centro più grande della nascente provincia e di diritto ci sarebbero toccate moltissime infrastrutture, tra l’altro la nostra posizione centrale in mezzo all’Appennino Meridionale era felicissima.
Qualcosa è andato storto, si è capito ben presto che le infrastrutture le avrebbero costruite solo al Nord e poi al Sud, le stiamo ancora aspettando. Nel 1970 il colpo di grazia con l’istituzione delle Regioni, i confini regionali sono diventati più impenetrabili del 38° parallelo.
La Puglia nonostante le risorse in meno che invia lo Stato rispetto alle regioni del nord dà segni di vitalità e mostra anche una certa tutela per le zone interne. Probabilmente a chi vive sull’appennino Dauno versante pugliese sembrerà poco, ma rispetto al totale disinteresse della Campania per le sue zone interne è davvero molto.
Un esempio banale sono i fondi per le Pro Loco, in Campania siamo fermi all’erogazione dei fondi al 2018, in Puglia vengono elargiti con regolarità e permettono a queste importanti istituzioni di promozione del territorio di poter svolgere egregiamente la loro attività.
Ciò di cui invece vogliamo parlare oggi è una notizia che abbiamo letto su un quotidiano locale: sul Gargano arriva la teledialisi.
Vista la mancanza di nefrologi, si è pensato di attivare una postazione di teledialisi a San Nicandro Garganico. I pazienti che devono essere sottoposti a dialisi invece di recarsi a San Severo, sono sottoposti all’emodialisi nel paesino garganico, il servizio è iniziato l’8 dicembre, monitorati in remoto da un nefrologo e assistiti in loco da personale sanitario qualificato, che segue le indicazioni del medico.
La postazione di teledialisi attivata in Puglia è la prima nel sud Italia, mentre al nord ve ne sono moltissime, anzi, in molti casi vi è la teledialisi domiciliare, per dare qualche dato, l’USSL 1 Dolomiti di Belluno ha 100 pazienti in dialisi, ben 30 sono in teledialisi domiciliare e se non bastasse ha attivato due punti di teledialisi a Pieve di Cadore e ad Agordo, che distano rispettivamente 48 e 31 minuti da Belluno.
Un dializzato in Veneto ha una qualità della vita migliore rispetto ad un dializzato del Fortore che dovrà recarsi a Campobasso, Lucera o Benevento. Eppure basterebbe davvero poco, i nostri politici sono anni che si riempiono la bocca con la telemedicina, ma risultati ad ora non ve ne sono. I nostri dializzati sono costretti a viaggi (dato lo stato della nostra viabilità) interminabili per poter sopravvivere.
Sentiamo parlare di autonomia differenziata, di fatto nella sanità già c’è. In Veneto si spende per la sanità 2190,90 euro a persona, in Campania 1718,94.
Un cittadino campano vale 471,96 in meno di un cittadino veneto. E se chiedete ad un dializzato campano e ad un dializzato veneto, ve lo confermeranno.
L’Italia è duale e non dovrebbe essere così. E il peggio deve ancora arrivare.
Ad Maiora Ariadeno
https://www.foggiatoday.it/salute/attivazione-teledialisi-san-nicandro-garganico.html
https://portalecpt.agenziacoesione.gov.it/EASYCPT/spese/EASYCPT_Spese.html