INDAGINI APPROFONDITE SUI DANNI DEL TERREMOTO A SAN BARTOLOMEO IN GALDO
Si tratta della casa dell’ONMI e della scuola di via Costa – Inagibile un fabbricato adibito a scuola materna – Emesse ben cinque ordinanze di sgombero Pericolo di speculazioni
Dicembre 1980
Un miliardo e duecento milioni, questo l’ammontare dei danni subiti a causa del terremoto dal Comune di San Bartolomeo in Galdo; lo avevano dichiarato gli amministratori in un seduta apposita svoltasi in Prefettura qualche giorno dopo il 22 novembre.
La notizia appara sulla stampa aveva suscitato un certo disappunto nella cittadinanza, la quale avendo considerazione della immane tragedia toccata ai fratelli dell’Irpinia e della Basilicata, riteneva eccessivamente esagerata la stima dei danni dichiarati per S. Bartolomeo.
In effetti nessun cittadino aveva ancora denunciato di aver subito danni, né si era avuta l’opportunità di un controllo da parte dei tecnici di fabbricati privati e pubblici.
Ora invece quadro delle conseguenze del terremoto appare abbastanza complesso, diremmo anche preoccupante.
In base alle informazioni assunte all’Ufficio tecnico del Comune e da quanto ci è dato osservare in paese in questi giorni dobbiamo, infatti, dire che il sisma del 23 novembre ha lasciato i segni anche da noi o per lo meno he costretto ad evidenziare danni dei fabbricati in precedenza a far emergere il problema di parecchie casupole fatiscenti, ubicate per lo più nel centro storico, in cui parte della popolazione vive, ma non certo in condizioni dignitose ed umane.
Su segnalazione dei tecnici è stata così ordinata dal sindaco la demolizione della casa dell’Onmi e il parziale abbattimento dell’edificio scolastico di Via Costa, già dichiarato inagibile da alcuni anni, avendo subito danni rilevanti con il terremoto del 1962.
Nell’abitato del centro storico vengono segnalate crepe di una certa entità nei muri e cedimenti delle strutture portanti orizzontali e verticali.
Un fabbricato privato adibito a scuola materna, dopo una dichiarazione di agibilità provvisoria è stato ritenuto pericolante ed è stato fatto sgomberare.
Sono state emesse alte cinque ordinanze di sgombero, tre per fabbricati urbani e due per fabbricati rurali.
In base a dati presumibili, circa venti fabbricati risulterebbero da demolire, quaranta sarebbero gravemente danneggiati e circa duecentocinquanta le case lievemente danneggiate.
E’ in corso però un accurato censimento, che viene effettuato anche con i tecnici nominati dal Genio civile, per determinare dati più attendibili.
L’Amministrazione è venuta così a trovarsi di fronte a gravi problemi che speriamo potrà risolvere subito nel migliore dei modi.
E’ necessario anzitutto sistemare le famiglie che hanno dovuto abbandonare le case, e tra queste una famiglia di agricoltori che ha urgente bisogno anche di un ricovero per gli animali, non disponendo più della stalla.
E’ necessario trovare ne sollecita sistemazione per i bambini della scuola materna, circa ottanta, che da qualche giorno non hanno più la loro scuola.
E’ necessario ottenere i fondi per la ricostruzione dell’edificio di Via Costa, un complesso capace di ospitare oltre venti classi; è necessario avviare e seguire le pratiche per la riparazione delle case danneggiate.
Speriamo però che non abbiano a verificarsi forme sfruttamento, nel senso the siano dichiarate interessate dal sisma anche vecchie case, per le quali i proprietari avevano avviato o erano sul punto di avviare i lavori di ristrutturazione e riattamento.
Non sarebbe giusto speculare per ottenere contributi destinati diversamente a gente che veramente ha vissuto la disgrazia del terremoto, perdendo abitazione, aceri e familiari.
Alfredo Del re