La Giunta ha approvato lo schema di bilancio di previsione del 2014 da proporre al prossimo Consiglio Comunale.
Il documento contabile sconta una serie di difficoltà derivanti dalle modifiche normative intervenute nel corso dell’anno che hanno stravolto la tradizionale architettura politica fiscali. La Legge di Stabilità per il 2014, ad esempio, ha introdotto una nuova forma di tassazione, l’ Imposta unica comunale (IUC) che comprende una componente patrimoniale costituita dall’Imposta municipale propria (IMU) e una componente legata all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali, costituita dal Tributo per i servizi indivisibili (TASI) e dalla Tassa sui rifiuti (TARI). La giunta ha approvato lo schema di bilancio che prevede per le entrate tributarie 2.908.657,05 euro; 139.331,92 euro da contributi e trasferimenti statali regionali e altri enti pubblici; 534.292,04 euro da entrate extra tributarie; 10.156.694,73 da alienazione, trasferimenti di capitali e riscossione crediti; poi vi sono 1.560.814,75 entrate da accensione prestiti e 904.538,00 da entrate da servizi per conto terzi. Per un totale entrate di 16.204.373,49 euro. Riguardo le spese, quelle correnti ammontano a 3.155.803,88 euro mentre quelle in conto capitale 10.910.577,03 euro per un totale di spese finali ammontante a 14.066.380,91 euro. Circa le spese per rimborso di prestiti l’ammontare p di 1.233.409,58 euro, mentre le spese per servizi in conto terzi è di 904.583,00 euro per ul totale di 16.204. 373,49 euro. Al documento viene allegata la relazione previsionale e programmatica per il triennio 2014/2016 e lo schema pluriennale. Lo schema sarà sottoposto all’approvazione del consiglio, seduta in cui lo stesso sindaco Gianfranco Marcasciano, dopo un’attenta verifica, circa la veridicità del consuntivo ed in merito all’avanzo di amministrazione, e dopo aver verificato a quanto potrebbe ammontare una eventuale massa debitoria, ne chiederà un riconoscimento che qualora venisse riconosciuta si procederà ad un rientro decennale, come previsto dalla legge, oppure alla dichiarazione del dissesto. Secondo Marcasciano si è agito in modo da strutturare una manovra fiscale senza compromettere investimenti essenziali per il paese, una perequazione fiscale il più possibile vicina alle esigenze dei contribuenti più deboli, nel segno di quella coesione sociale che resta essenziale per la stessa ripresa economica.
fonte: samnium.info