La festa più importante dell’Avvento, l’Immacolata Concezione, a San Bartolomeo in Galdo è festeggiata con l’usanza di accendere fuochi. Una tradizione che si perde nella notte dei tempi e che rivive, ogni anno, grazie alla grande capacità di tramandarla.
La consuetudine vuole che ci si organizzi in quartieri e nei giorni che precedono l’otto dicembre i vari comitati decidono dove erigere la catasta di legna, a forma piramidale, che al calar della sera dell’otto viene data fuoco. Alle donne spetta il compito di preparare pietanze legate alla cucina tradizionale, la polenta, la salsiccia, il fritto di maiale e dolci, annaffiati da ottimo vino, vera peculiarità della festa dal punto di vista culinario. La mattina dell’otto, in chiesa il parroco consegna ai capi fuoco un cero acceso e benedetto a significare l’alto valore religioso. Con l’imbrunire c’è l’accensione simultanea dei fuochi, seguita da un momento di preghiera per poi dare luogo all’aspetto festoso. Tutta S.Bartolomeo si illumina di luce naturale, con alte colonne di fiamme e scintille ed i falò acquistano un alto valore socializzante. Il rito dell’accensione di fuochi aveva il significato di esorcismo contro l’inverno e doveva rigenerare la fertilità della terra, come “potenza vivificatrice”. Il tutto rimarcato da quel grande calore sociale generato dal fuoco, lasciando il posto all’incantevole e festosa serata che vede radunati intorno ad esso tutti gli abitanti dei quartieri, anticamente, alla fine della festa, nel rincasare qualcuno ne approfittava per riempire di brace il proprio braciere da portare a casa per scaldarsi o semplicemente in segno di devozione.
fonte: samnium.info