Tempi lunghi per l’installazione della rete Adsl ed intanto, da parte dei numerosi utenti, non si placano le proteste.
Aziende e professionisti le categorie maggiormente interessate. Intanto, parte una raccolta di firme per sollecitare il Garante per le telecomunicazioni e la stessa Telecom Italia ad attivare tutte quelle iniziative indispensabili alla copertura dell’intero territorio fortorino. Ancora una volta il Fortore torna alla ribalta per una serie di disservizi che in questo caso non consentono di utilizzare le più innovative tecnologie informatiche. Si torna a parlare di diritti negati e di discriminazioni. «Come succedde in tanti altri settori – dicono alcuni cittadini del Fortore – la nostra zona si caratterizza sempre più per una serie di carenze. Ormai siamo rassegnati, pur pagando regolarmente il canone Rai, a doverci sorbire i telegiornali della Puglia e del Molise, su Rai 3. Abbiamo strade da terzo mondo, soprattutto dopo le recenti avversità atmosferiche e figuriamoci se si preoccupano di aggiornare le centrali presenti nei vari comuni, in modo da consentire l’uso della linea Adsl». Si punta, così, il dito contro una classe politica che non tiene in nessun conto dei diritti della comunità fortorina. «Certamente, non ci aspettiamo un servizio fornito su fibra ottica – dice uno dei responsabili della Go-Web, azienda specializzata in servizi informatici e telematici, presente nel Fortore – ma non possiamo rinunciare alle opportunità offerte dal servizio Adsl. I cittadini, i professionisti ed i titolari delle aziende di Baselice, San Bartolomeo, Montefalcone, Castelfranco, Castelvetere, Foiano e Ginestra hanno tutti i motivi per rivendicare l’installazione di nuove apparecchiature, nelle varie centrali, che consentano il transito del servizio. Sappiamo benessimo che i costi per il gestore non sono indifferenti, ma è pur vero che pure nella nostra provincia in alcuni comuni, forse più piccoli di quelli presenti nel Fortore, dai mesi scorsi è possibile utilizzare tale servizio. Nonostante tutto i gestori cercano di vendere nelle zone non servite un Kit in abbonamento, che altro non è che un sistema in grado di ricevere le informazioni cercate tramite un ricevitore satellitare, installato nel computer. Però, alla fine l’utente oltre ai normali costi telefonici deve far fronte ad un abbonamento. Oggi con le normali linee telefoniche siamo limitati all’utilizzo della navigazione WEB ed all’uso della posta elettronica, mentre con l’Asymmetric Digital Subscriber Line è possibile telefonare gratuitamente, effettuare videoconferenza, vedere la Tv , spedire file di grosse dimensioni in pochi secondi, siamo veramente condizionati».
di V. Cocca da “Il Mattino”