Inclusione, partecipazione e responsabilità sociale la cornice tematica della Settimana per il benessere psicologico, organizzata per il quinto anno consecutivo dall’Ordine degli Psicologi della Campania in collaborazione con l’ANCI Campania.
L’incontro di S.Bartolomeo, ha visto il coinvolgimento degli alunni del Liceo Scientifico Medi e tra i relatori: Salvatore Marcasciano, (nella foto), del Dipartimento Salute Mentale del Distretto Sanitario Locale, Luca Picciuto, psicologo logopedista, Raffaella Reino, responsabile Centro Geriatrico di San Bartolomeo in Galdo, Luisa Leone, psicologa ed organizzatrice, ed il Capitano della Locale Compagnia dei Carabinieri Fabio Ficuciello. L’accento posto nell’evento è stato sulle metodologie attraverso cui si possono promuovere comportamenti pro sociali, i quali a loro volta aumentano le probabilità di generare una reciprocità positiva e solidale nelle relazioni interpersonali e sociali, migliorando l’identità, la creatività, l’iniziativa positiva e l’unità delle persone o di tutti i gruppi implicati. Riguardo a ciò si vedono protagonisti soprattutto i giovani, ma non solo, che hanno l’opportunità di fare esperienza diretta e di sviluppare nuove competenze e capacità che possono portare ad una maggiore consapevolezza di sé e attivare processi di cambiamento che si basano sulla cooperazione e nell’azione civica assunti fondamentali di una cittadinanza attiva. Un esempio concreto quindi, che prevede percorsi di inclusione e orientamento attraverso la sinergia tra educazione formale e non formale. Tra gli interventi dei medici presenti quello del dottore Salvatore Marcasciano ha destato maggiore attenzione sia per l’argomento trattato che l’approccio. Il medico ha tracciato una dettagliata descrizione su come e di cosa è composto il cervello umano, giungendo ai danni che esso subisce in caso di assunzione di droghe e alcol. Il professionista si è soffermato con grande capacità comunicativa sulla droga spaziando da chi dice che fa male e continua la sua battaglia, chi ne sostiene invece l’innocuità e addirittura l’utilità in alcune malattie, come la sclerosi multipla o il dolore cronico, battendosi per renderla legale: sulla cannabis (hashish e marijuana) la ricerca scientifica lavora senza sosta, nella speranza di arrivare a una conclusione certa. Meno chiaro è però come hashish e marijuana scatenino la malattia psicotica: tra le ipotesi, il ruolo di fattori genetici o ambientali, o il risultato di una ‘interferenza’ sul cervello durante il periodo di maturazioni neurologiche importanti, come l’adolescenza. Certo è che, secondo alcuni, lo spinello di oggi sarebbe talmente potente (perché geneticamente modificato) da non poter essere più classificato come “droga leggera”. Uno dei più autorevoli studiosi di cannabis, lo psichiatra di Harvard Lester Grinspoon, ha però più volte affermato in passato che una malattia mentale non può essere provocata da sostanze come la marijuana. Si tratterebbe, invece di essere o meno dei soggetti a rischio e “l’erba” potrebbe avere un ruolo nel rendere evidente disturbi preesistenti.
fonte: Samnium.info