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Campania. Pronto il Piano ospedaliero. Ecco la bozza da inviare ai Ministeri vigilanti

18 APR – Per ora è solo una bozza ma il Piano ospedaliero regionale è pronto anche se, per ora, ne hanno preso visione solo gli addetti ai lavori della struttura commissariale e il presidente della Regione Vincenzo De Luca. In settimana il documento che riordina le degenze in attuazione del Dm 70 del 2015 e che siamo in grado di anticipare nei suoi contenuti, sarà sottoposto alle organizzazioni sindacali della dirigenza medica e del comparto e ai rappresentanti delle associazioni di categoria interessate (segnatamente l’Aiop) prima di essere inviato ai ministeri vigilanti cui è sottoposto il via libera definitivo che dovrebbe arrivare entro la fine del prossimo giugno considerando che l’ultima bozza di Piano ospedaliero trasmessa dal precedente esecutivo a marzo del 2015 è stata oggetto di molte osservazioni che ne hanno impedito il recepimento  da parte della struttura commissariale.   

I posti letto
Si parte dal calcolo dei posti letto: il decreto Balduzzi fa riferimento a quelli attivi al 1° gennaio del 2013. In quella data l’offerta tra pubblico e privato accreditato in Campania era pari a 18.924 di cui 16.950 per acuti e 1.974 per post acuti laddove l’offerta rilevata a gennaio del 2015 risulta di 18.356 pari a 3,13 per mille abitanti di cui 2,80 per acuti e 0,33 per riabilitazione e lungodegenza che dovrebbe raggiunge almeno lo 0,35 per mille. 

A fronte di uno standard di 3,7 per mille la dotazione complessiva dovrebbe essere 21.719 (17.610 per acuti e 4.109 per riabilitazione e lungodegenza). C’è però da tenere conto di aggiustamenti vari (migrazione sanitaria e tasso di efficienza) con un decremento di 745 posti letto come pegno per la Mobilità passiva a cui si aggiungono ulteriori 390 unità pari ai posti letto territoriali equivalenti a quelli ospedalieri. In totale dunque la dotazione di posti letto sarebbe di 20.584 pari a 3,5 per mille abitanti di cui 17.006 per acuti e 3.578 per cronici. Tale dotazione corrisponderebbe alla attivazione di 1.660 posti letto aggiuntivi. Quello che rileva è tuttavia il basso tasso di efficienza della rete ospedaliera pubblica dovuto al blocco del turn-over e alla obsolescenza delle tecnologie. In quella privata invece l’inefficienza è legata al basso tasso di occupazione e sacche di inappropriatezza nel ciclo diurno (day hospital e  day surgery) allo stato troppo elevato rispetto agli standard. Pertanto nell’arco di un triennio dei 1.660 posti letto teorici aggiuntivi ne vengono decurtati 650 e quelli residui aggiuntivi al dato attuale diventano dunque 1.010 per un totale regionale di 19.940 pari a 3,4 per mille abitanti di cui 16.780 per acuti e 3070 per riabilitazione e lungodegenza.

 
Tasso di ospedalizzazione
Allo stato attuale in Campania si registra  un tasso di ospedalizzazione (rilevato nel 2014) superiore allo standard atteso pari a 160 per 1000 abitanti. Ciò vale anche per la quota di ospedalizzazione a regime diurno superiore al 25% stabilito come percentuale standard di appropriatezza. I provvedimenti finora adottati per il riequilibrio di questo dato non hanno dato finora i risultati attesi. Su questo fronte ci sono poi una serie di Drg critici ad elevato rischio di in appropriatezza (13,7%), le liste di attesa per alcuni interventi chirurgici (tumori mammella e colon-retto) ancora sotto la media attesa, la spesa per l’assistenza farmaceutica ospedaliera pari a 4,65% rispetto al tetto programmato del 3,5% per finire con la manca approvazione di Pdta pediatrici, il mancato monitoraggio di quelli per il diabete, l’accreditamento istituzionale degli erogatori privati ancora non concluso e lo stop che si registra sul fronte degli accorpamenti nell’ambito della rete dei laboratori privati che vanno a condire la carenze delle reti tempo dipendenti della rete dell’emergenza urgenza e i nodi della riabilitazione ricondotti ad un generale livello di inappropriatezza sebbene in via di miglioramento.
 
Livelli di assistenza
Tutti rilievi che rendono le prestazioni complessive della Regione ben al di sotto di un dato positivo per i Lea che è fermo attorno a un valore di 139 rispetto a quello minimo atteso di almeno 160. A pesare sono il combinato disposto della entità della popolazione, seconda solo alla Lombardia, e gli indici di deprivazione e rendono conto del saldo dell’entità della migrazione sanitaria attestata da anni a circa 300 milioni annui di costo con la necessità di potenziare le reti dell’emergenza, quelle specialistiche e le reti della riabilitazione da portare ad almeno 0,7 posti letto per mille abitanti. 
 
Rete delle Case di cura
Nell’ambito del completamento dell’accreditamento e degli adeguamenti previsti dal punto di vista struttura, strumentale e di personale si procede nel Piano ospedaliero (entro il 30 settembre di quest’anno) alla salvaguardia delle discipline complementari alle attività monospecialistiche con l’ipotesi di accorpamento delle strutture dotate da 40 a 60 posti letto. La rete della 63 Case di cura accreditate (di cui 11 a Napoli) sarà rivista sia nell’ambito della riorganizzazione delle reti dell’emergenza urgenza, in alcuni casi da potenziare e riorganizzare e sia nell’ambito dell’offerta specialistica considerando che con 6 mila posti letto le Case di cura rappresentano circa 1/3 dell’offerta assistenziale erogando allo stato attuale il 40 % delle prestazioni di ricovero. C’è spazio dunque per riconversioni e adeguamenti anche nell’area della riabilitazione di eccellenza laddove sono in corso i processi di riconversione per le strutture neuropsichiatriche. Per gli ospedali classificati gestiti da religiosi per i Fatebenefratelli di Napoli e Benevento sono state decise ulteriori riduzioni di posti letto in alcune discipline mentre il Santa Maria della Pietà di Casoria viene riprogrammato un potenziamento finalizzato ad assicurare le attività di pronto soccorso.
Rivalutato il ruolo di Pineta Grande e Villa dei Fiori di Acerra già oggi sedi di pronto soccorso mentre viene istituzionalizzato il ruolo nella rete cure dell’emergenza per la Mediterranea a Napoli, San Michele a Caserta e Montevergine ad Avellino e dovranno garantire un servizio h 24 integrato nel 118. Lo stesso dicasi per strutture ospedaliere come l’azienda dei colli (con Monaldi, Cotugno, Cto e i due policlinici universitari che dovranno partecipare al sistema dell’emergenza urgenza. Se ciò non fosse sufficiente si prospetta anche la riqualificazione di dette strutture nell’ottica di un pieno inserimento nella rete dell’emergenza-urgenza anche per le sole discipline tempo-dipendenti.
 
Reti dell’emergenza
Complessivamente in Campania in relazione alla popolazione sono prevedibili da un minimo di 5 a un massimo di 9 Dea di II° livello e da 20 a 39 Dea di I° livello e comunque fino a un massimo di 73 punti di accesso alla rete comprensivi dei tre livelli. Nella fase iniziale dunque sono confermati i 5 Dea di II° livello corrispondenti alle aziende ospedaliere provinciali tra cui Salerno (Ruggi) sede anche di università. Carenti restano le attività a Napoli 2 nord e Napoli 3Sud e i territori di Avellino e Benevento. A questi Dea di II° livello si aggiungerà l’ospedale del Mare che insieme al Cardarelli dovrà rispondere alle richieste di un bacino potenziale di 3 milioni di persone. Anche per io Dea di I° livello ci sono carenze e con opportuni interventi sarà possibile configurare non più di 12 presidi alcuni peraltro da adeguare. Infine i presidi di base sede di pronto soccorso sono 28 per complessivi 45 (uno ogni 128 mila abitanti) livello minimo da garantire. In prospettiva, oltre all’ospedale del mare, si profila anche la realizzazione di un ospedale della penisola sorrentina, il potenziamento strutturale dell’ospedale di Pozzuoli (anche con nuove edificazioni), e la valorizzazione del presidio di Aversa per evitare afflussi a Napoli dalla zona Nord. A Caserta dovrà poi contemplarsi la realizzazione del policlinico universitario con 350 posti letto.    
 
Macroarea Avellino-Benevento
Qui l’offerta di posti letto presenta un eccesso rispetto al fabbisogno mentre resta adeguata l’offerta per riabilitazione e lungodegenza. Da riequilibrare gli eccessi dell’offerta di Chirurgia generale, Ostetricia e ginecologia, Oncologia e Pneumologia la cui offerta è già peraltro sterilizzata. Chiuderà Villa Esther.
Confermato il Dea al Rummo di Benevento che sarà anche centro traumi della zona e hub di I° livello cardiologico, per Ictus ed emorragie digestive, spoke per rete pediatrica e terapia del dolore. Avellino è invece Hub di II° livello nella rete Infarto e Ictus e spoke per le stesse discipline del Rummo. Confermati i pronto soccorso a Solofra, Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi (zona disagiata) ai quali si aggiungono i pronto soccorso al Fatebenefratelli e Sant’Agata dei Goti. Sant’Angelo dei Lombardi viene riqualificato integrata in un’area funzionalmente omogenea con 6 posti letto di medicina-cardiologia di cui 2 di sub intensiva (spoke per infarto). Confermato il centro di riabilitazione della Don Gnocchi con 15 posti che saranno dedicati all’alta specialità. Sant’Agata sarà spoke per trauma e implementa la pediatria.  Ariano sarà Hub di I° livello nella cardiologia mentre il Fatebenefratelli sarà centro spoke e inserito nella rete trauma. Destinati alle cure intermedie e ospedali di comunità il S. Maria delle Grazie e San Bartolomeo in Galdo nel Sannio. Confermato il ruolo di riabilitazione di eccellenza per la Maugeri di Telese. A Bisaccia, già convertito in struttura territoriale, ospiterà moduli di Rsa, un Hospice e attività Chirurgia ambulatoriale.
 
Macroarea di Caserta
Ha la più bassa dotazione di posti letto della regione e sconta un’elevata mobilità per cui incrementa i posti letto ai quali saranno aggiunti quelli del Policlinico di Caserta. I posti letto programmati cono 2911 a fronte dei 2263 attuali. (+648). A Caserta confermato il Dea dell’ospedale san Sebastiano Hub di II° livello per infarto, per la rete ictus e trauma. Aprirà un’unità spinale e la neuro riabilitazione anche intensiva. Sarà spoke per la rete pediatrica con il debutto della chirurgia pediatrica. Cede la Psichiatria alla Asl. Arriva anche la Radioterapia e la medicina nucleare.
Dea di I° livello saranno il presidio di Aversa e Pineta grande con i dovuti adeguamenti mentre sono confermati i pronto soccorso a Sessa Aurunca, S. Maria Capua Vetere, Piedimonte Matese, Maddaloni e Marcianise spoke per la rete cardiologica. Ad Aversa arriva la Neurologia sarà spoke per ictus e hub I° livello per rete cardiologica con attivazione di emodinamica. Pronto soccorso di base per traumi e spoke per la rete pediatrica. Potenziata la San Michele di Maddaloni. Teano e Capua saranno ospedali di comunità. Marcianise non confluirà più con Maddaloni, qui restano oculistica, terapia intensiva, confermata l’ostetricia e il centro sterilità, incrementa gastroenterologia. La pediatria va a Maddaloni. Qui, con annesso presidio di San Felice a Cancello apre un centro spoke per la rete cardiologica. Riapre la Terapia intensiva e ricostituite le discipline di Urologia e Orl. Apre i battenti un’unità di Riabilitazione. S. Maria Capua Vetere è inserito nella rete cardiologica-utic, aumenta l’offerta di Ortopedia, lungodegenza e Geriatria. A Piedimonte Matese si prende in considerazione il servizio di Elisoccorso per le attività tempo-dipendenti. Potenziata l’oncologia e arriva la lungodegenza.
 
Napoli 
Oltre al Cardarelli e ospedale del mare (quando sarà attivo) sede di un’emergenza completa, sono conservati e potenziati i pronto soccorso (Dea I° livello) del San Giovanni Bosco, San Paolo, Pellegrini e Loreto Mare che saranno integrati nelle rete per infarto, ictus e traumi compatibilmente con lo sblocco del turn-over.  Al Pellegrini e al Loreto Mare saranno annessi rispettivamente gli Incurabili e l’Ascalesi, l’uno come polo chirurgico e l’altro come polo oncologico. Al Loreto mare resta la ginecologia, unica offerta a Napoli 1 in collegamento con Villa Betania che insieme al Fatebenefratelli è integrato nella rete cardiologica (spoke). Funzione che sarà svolta anche dalla clinica Mediterranea ma con una maggiore complessità (hub di 1° livello).
Con il decollo a regime dell’ospedale del Mare alcune funzioni e specializzazioni andranno riviste. Il Policlinico Federico II e l’Azienda dei colli (col Monaldi) sono individuati come centri di riferimento (Hub) nella rete cardiologica. Il policlinico anche per l’Ictus mentre il Cto coopera con la rete Ictus e traumatologica avendo come centro di riferimento il Cardarelli. La regia sarà affidata al 118.  
Il S. Giovanni Bosco sarà Hub di I° livello nelle reti tempo dipendenti, il San Paolo invece Spoke. Configurazione che lo accomuna al Pellegrini. Strategico il ruolo del Loreto Mare (Dea I° livello) con l’Ascalesi per la ginecologia, sportello antiviolenza delle donne, attività di Ivg. Da integrare con quelle di Villa Betania.
 
Area pediatrica
Il Santobono Pausilipon, centro di riferimento pediatrico regionale, sono valorizzate e diventano centro di riferimento per discipline di eccellenza con l’aggiunta dell’alta specialità riabilitativa, della neuropsichiatria infantile e posti per la terapia del dolore. Tali due ultime attività, svolte dall’Annunziata sono concentrate nel Santobono e nel Pausilipon, con la restituzione dell’Annunziata alla Asl Napoli 1. Resta invece all’Annunziata la Riabilitaizone in quanto recentemente ristrutturata. Negli spazi residui dell’ospedale di Forcella sono realizzata una unità complesse di cure primarie per la pediatria, con osservazione breve diurna gestita da un dipartimento integrato interaziendale ospedale territorio pediatrico da disciplinare con un’intesa tra Asl e Santobono. Potenziate le pediatrie di elezione ed emergenza nei presidi provinciali e periferici di Napoli
 
Isole
Un’attenzione particolare è dedicata all’assistenza sulle isole. Potenziato il «Rizzoli» di Ischia; mentre a Procida è previsto un presidio di primo intervento, con 4 posti di osservazione e la chirurgia ambulatoriale. A Capri ci sarà un pronto soccorso integrato organizzativamente con Pellegrini e Loreto Mare con un laboratorio e il servizio di Telemedicina per la Radiologia. Prevista un’emoteca. Ci sarà un reparto di 20 posti per la medicina e una piccola chirurgia (day surgery) che si appoggia alla Medicina.      
 
Napoli nord
L’unico pronto soccorso complesso è previsto a Pozzuoli che rientrerà nella rete Ictus e trauma e di riferimento Hub di primo livello per la cardiologia. Sarà strutturalmente potenziato per un aumento dei posti letto. A Giugliano sarà attivata l’Oncologia mentre a Frattamaggiore compaiono la riabilitazione e la lungodegenza e un generale potenziamento. Confermata l’offerta di Villa dei Fiori di Acerra mentre il Santa Maria della Pietà di Casoria sarà un pronto soccorso attivo potenziato rispetto all’assetto attuale. Potenziamento previsto anche per il Rizzoli di Ischia. A Procida è previsto un posto di primo intervento con 4 posti di Obi, chirurgia ambulatoriale e l ruolo di ospedale di comunità.
 
Napoli sud
Saranno potenziati i presidi di Nola (con annessa Pollena) dovrà sarà attivata l’Oncologia e l’ematologia e Castellammare inseriti nella rete per Infarto, Ictus e Trauma. La vastità del territorio prevede la realizzazione di un ospedale della penisola sorrentina. Per ora saranno potenziati i pronto soccorso di Sorrento (con Oncologia e Chirurgia vascolare), Vico Equense (con Ortopedia e Psichiatria),  Torre del Greco (Ortopedia e gastroenterologia) e Boscotrecase-TorreAnnunziata inseriti nella rete cardiologica e trauma con l’arrivo della lungodegenza. Confermata la dismissione del punto nascita a Boscotrecase. L’area a confine con la provincia di Salerno usufruisce anche del Ps di Scafati e del Dea di Nocera inferiore. Tutto cambierà con il decollo dell’ospedale del mare.
 
Salerno
L’ospedale di Salerno (accorpato funzionalmente con San Leonardo, Fucito di Mercato San Severino, Da Procida e Santa Maria dell’Olmo di Cava e Castiglione di Ravello) è sede di pronto soccorso completo e riferimento delle reti Ictus, infarto e trauma. Arrivano odontoiatria, chirurgia plastica, reumatologia e il centro trapianti con unità spinale e neuro riabilitazione. Deve inoltre assolvere alle funzioni di didattica e ricerca della scuola di Medicina. A mercato San Severino arrivano dunque odontoiatria e psichiatria, a cava saranno potenziate le attività mediche, Si riattiva a Cava inoltre il punto nascita per confluenza con quello di Mercato s. Severino. 
Gli altri ospedali sede di Dea di primo livello sono Vallo (dove arrivano Neurologia, Gastroenterologia, Neonatologia, Psichiatria e Riabilitazione) inserito nelle rete Cure palliative ed emergenze digestive e Nocera inferiore dove ci sarà un potenziamento globale delle discipline esistenti. Nelle rete dell’emergenza sono inseriti Sarno (trauma e cardiologia), Polla (Ictus, infarto e trauma) con l’arrivo di Oncologia e radioterapia, Battipaglia (con la pediatria e punto nascita), Eboli (potenziata la pediatria e la lungodegenza) e Cava. Confermato il pronto soccorso anche a Oliveto Citra dove arrivano la psichiatria e la riabilitazione. Strutture di accesso in deroga(zone disagiate) con potenziamento dei trasferimenti, saranno Castiglione di Ravello, Roccadaspide e Agropoli. Scafati sarà un ospedale di Comunità.
 
Aree e posti letto:  
Area Av-Bn
– Posti letto programmati dal Piano 2.676 (2.110 acuti, 485 riabilitazione e 81 lungodegenza) 
Area Caserta 
– Posti letto programmati dal Piano 2.911 (2397 acuti, 365 riabilitazione e 149 lungodegenza)  
Area Napoli 1 
– Posti letto programmati dal Piano 6.935 (8.204 acuti, 639 riabilitazione e 92 lungodegenza) 
Area Napoli 2 
– Posti letto programmati dal Piano 1.444 (1.303 acuti, 60 riabilitazione e 81 lungodegenza) 
Area Napoli 3 
– Posti letto programmati dal Piano 2.252 (1.828 acuti, 244 riabilitazione e 180 lungodegenza)
Area Salerno 
– Posti letto programmati dal Piano 3.722 (3.028 acuti, 498 riabilitazione e 196 lungodegenza) 
Regione Campania 
– Posti letto programmati dal Piano 19.940 (16.870 acuti, 2291 riabilitazione e 779 lungodegenza) 
Ettore Mautone

18 aprile 2016
© Riproduzione riservata

fonte: quotidianosanita.it

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