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venerdì, 22 Novembre 2024

Il Comitato No Lombroso: «150 città contro il Museo di Antropologia criminale»

Leggiamo sul Corriere della Calabria il lungo articolo “L’imbarazzante caso del cranio e del Museo. Un appello ai giudici di Catanzaro” di Luca Addante, che già si classifica da sé e meriterebbe solamente un indifferente silenzio se non fosse che in un eccesso di ascarismo vada proprio ad incocciare con i contenuti e le ragioni del Comitato tecnico scientifico No Lombroso, ragioni che ormai sono note a livello internazionale. Perché Luca Addante lo abbia fatto, non è per noi un mistero. Egli è dipendente dell’Università degli Studi di Torino, ossia la proprietaria del Museo di Antropologia criminale Cesare Lombroso ed in quanto tale ben si presta al gioco “ascaro” di sudditanza.
Il Magnifico Rettore Gianmaria Ajani dell’Università degli Studi di Torino, si sarebbe ben guardato dal raccontare in una simile paccottiglia tante falsità su Cesare Lombroso e pure similmente avrebbe fatto Silvano Montaldo, padre, insieme a Tappero, dell’originale progetto museale in onore dello pseudo scienziato veronese. Per loro, si sa, è sempre meglio muoversi in substrato facendo emergere figure cristallinamente “ascare”, meglio se calabresi di nascita, al fine di far sembrare giustissime le ragioni del Museo di Torino. Se perfino i nostri docenti del Sud Italia parlano bene di Cesare Lombroso cosa vuole questo fantomatico Comitato No Lombroso? Come può permettersi il Comune di Motta Santa Lucia di contestare le nostre ovvie, incontrovertibili e superiori verità?
E vi ricordate di Maria Teresa Milicia, quella del libro su Cesare Lombroso? Anche quello, un libro vuoto dentro un nulla… infatti nonostante l’impegno di Barbero (storico medioevale) nel diffonderlo, nonostante Augias e tutto lo sforzo dell’apparato, del libro non c’è più traccia. Anche Milicia è calabrese ovviamente.

Ma noi del Comitato tecnico scientifico No Lombroso abbiamo ben altre ragioni da difendere che sono ben espresse sul nostro sito ufficiale www.nolombroso.org . Stiamo combattendo da sei anni contro l’Università degli Studi di Torino (Museo Cesare Lombroso) e proprio nel Palazzo Lascaris, sede della Regione Piemonte abbiamo consegnato a tutti gli astanti i nostri obiettivi, nonché pubblicati in ogni dove, che sono sotto riportati:
1 – I resti umani ivi custoditi ed esposti sono di tutta Italia e tutti trafugati illegalmente da Marco Ezechia (Cesare) Lombroso e dai suoi allievi. Molti sono del Sud Italia e tra questi campeggia il “Totem” dell’atavismo criminale Giuseppe Villella, contadino sessantanovenne di Motta Santa Lucia (Calabria, morto innocente di ogni crimine, dopo quattro mesi di carcere a Vigevano per gli effetti dell’anticostituzionale Legge Pica, 1863).
2 – Le teorie di Lombroso furono tutte smentite a livello internazionale quando egli era ancora in vita. Egli fu radiato dalla Società Italiana di Antropologia e di Etnologia nel 1882.
3 – La sua dottrina voluta dai governi del tempo, fu applicata fino al 1938, anno della firma delle Leggi Razziali (V.Emanuele III), che unificarono in una unica razza gli abitanti del Nord e del Sud Italia.
4 – Il museo (che non era aperto al pubblico) rimase chiuso dal 1938 al 2009.
5 – Nel 2004 l’Università degli Studi di Torino ottenne un finanziamento milionario dallo Stato Italiano (5.500.000,00 €), in larga parte utilizzato per la sua ricostituzione (Castelli-Berlusconi). Nel novembre 2009 aprì al pubblico e subito dopo nacque il Comitato tecnico scientifico No Lombroso.

Il Comitato No Lombroso vuole:
a) La restituzione alle città di appartenenza di tutte le diverse centinaia di resti umani illegalmente detenuti ed esposti nel museo, e per questo motivo abbiamo già vinto la causa in Primo Grado (Giuseppe Villella) nel settembre 2012 (Codice Mibact ed Icom Internazionale). Attendiamo l’ esito dell’ Appello (20 settembre 2016).
b) A Gennaio del 2013 anche la Città di Torino ha approvato a maggioranza una mozione richiedente la sostituzione delle centinaia di resti umani con calchi o filmati e la loro restituzione alle comunità di origine.
c) L’ inumazione presso il Cimitero delle Fontanelle (Napoli) di tutti i resti incogniti.
d) L’ impeachment costituzionale di tutte le persone che si sono rese responsabili di crimini razzisti.
e) La sostituzione dei resti umani con calchi, fotografie o filmati (senza riferimenti anagrafici), ed una nuova intitolazione del Museo di Antropologia Criminale della città di Torino.
In sei anni di duro lavoro e grande impegno morale di tantissimi cittadini italiani, hanno aderito al nostro Comitato no Lombroso tutte le Città sottoelencate, abbiamo oltre 9.500 sottoscrittori, ben quattro arcivescovi tra cui sua eminenza Cesare Nosiglia della Città di Torino, e diverse centinaia di Testimonial di ogni Ordine, Grado e Disciplina (sezione Testimonial del nostro sito ufficiale). Noi continueremo a crescere giorno dopo giorno, in progressione geometrica, finchè l’assurdità del Museo Cesare resterà lì a Torino, nella forma razzista che ci è stata proposta, a danno del nostro Sud e di tutta L’Italia nel Mondo.
Detto questo, il pensiero di Luca Addante, implorante ascaramente alla Corte d’Appello di Catanzaro, un giudizio favorevole all’Università degli Studi di Torino: dopo aver screditato scioccamente il Primo Giudice Gustavo Danise nonché il sindaco di Motta Santa Lucia, Amedeo Colacino è ancora solo un soffio di vuoto dentro un nulla.
Giuseppe Villella, contadino di Motta Santa Lucia, morto a 69 anni a oltre mille chilometri di distanza dalla sua casa per una legge orribile ed ingiusta quale fu la Legge Pica che sterminò il nostro Mezzogiorno, tornerà nella sua Calabria e per tutti noi sarà un momento di grande gioia!

Elenco delle Città aderenti al Comitato No Lombroso: Motta S. Lucia (CZ), Valmadrera (LC), Bucciano (BN), Malgrate (LC), LECCO, Civate (LC), Bosisio Parini (LC), Mandello del Lario (LC), Cassago Brianza (LC), Garlate (LC), San Pietro Apostolo (CZ), Castiglione di Sicilia (CT), Carlopoli (CZ), Crucoli (KR), San Giovanni in Fiore (CS), Abbadia Lariana (LC), Torre Ruggiero (CZ), Rogeno (LC), Sellia Marina (CZ), Botricello (CZ), Sonnino (LT), Aprigliano (CS), BARI, Bianchi (CS), Lamezia Terme (CZ), NAPOLI , Acquaformosa (CS), Francavilla Angitola (VV), Filadelfia (VV), Cetraro (CS), San Basile (CS), Craco (MT), Platania (CZ), Conflenti (CZ), Martirano Lombardo (CZ), San Giuliano del Sannio (CB), Stefanaconi (VV), Gizzeria (CZ), Aversa (CE), Gerocarne (VV), Mirabello Sannitico (CB), Cicala (CZ), Girifalco (CZ), Feroleto Antico (CZ), Tiriolo (CZ), Jacurso (CZ), Montecilfone (CB), Ferrazzano (CB), Altavilla Milicia (PA), Brancaleone (RC), Scanzano Jonico (MT), Cerveteri (RM), CATANZARO, Binetto (BA), Panettieri (CS), San Pietro Avellana (IS), GROSSETO, Marcellinara (CZ), San Chirico Raparo (PZ), COSENZA, Borgia (CZ), Badolato (CZ), Galbiate (LC), Acquappesa (CS), Falerna (CZ), Aquara (SA), Amato (CZ), Fossato Serralta (CZ), Maruggio (TA), Casteldaccia (PA), Longobardi (CS), Suello (LC), Baselice (BN), Pentone (CZ), Mandatoriccio (CS), Villa San Giovanni (RC), Scigliano (CS), CROTONE, Cammarata (AG), Soveria Simeri (CZ), Annone Di Brianza (LC), Solofra (AV), Fuscaldo (CS), Colosimi (CS), Valverde (CT), Cropalati (CS), Verbicaro (CS), San Bartolomeo in Galdo (BN), Isola di Capo Rizzuto (KR), Locri (RC), Sirignano (AV), Roccasecca dei Volsci (LT), Rionero in Vulture (PZ), Opera (MI), Grumo Appula (BA), Umbriatico (KR), Valenzano (BA), Lucera (FG), Calitri (AV), Sannicandro di Bari (BA), Assisi (PG), Miglierina (CZ), Rodi Garganico (FG), Serrastretta (CZ), Giovinazzo (BA), Formia (LT), Bitonto (BA); Casole Bruzio (CS), Domusnovas (CI), Settingiano (CZ), Giovinazzo (CZ), Terlizzi (BA), Barletta (BAT), Gimigliano (CZ), Drapia (VV), Santo Stefano di Rogliano (CS), Pianopoli (CZ), Gioia del Colle (BA), Velletri (RM), Pizzo (VV), Molfetta (BA), San Marco Argentano (CS), MATERA, Tiggiano (LE), San Benedetto Ullano (CS), Taverna (CZ), Cardinale (CZ), Montalto Uffugo (CS), Siderno (RC), Lavello (PZ), Castrolibero (CS), Montegiordano (CS), Casalduni (BN), Sant’Arcangelo Trimonte (BN), Soveria Mannelli (CZ), Matino (LE), Castelsilano (KR), Savelli (KR), Sellia (CZ), Verzino (KR), Pontelandolfo (BN), Mezzojuso (PA), Cinquefrondi (RC), Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Belvedere di Spinello (KR), Terme Vigliatore (ME), Castroreale (ME), Furnari (ME), Platì (RC) ….e la Regione Calabria!

*Comitato tecnico scientifico No Lombroso

Fonte: Domenico Iannantuoni – corrieredellacalabria.it

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