di Leonardo Bianco
A San Bartolomeo si scaldano i motori in vista delle comunali di primavera. Il ministero dell’Interno ha pubblicato l’elenco dei comuni nei quali si voterà per rinnovare il consiglio comunale. Tra questi c’è anche il Comune di San Bartolomeo.Per il ministero, dunque, i cittadini del comune fortorino dovranno recarsi alle urne, anche se sullo scioglimento del consiglio comunale, decretato lo scorso ottobre dal Presidente della Repubblica, pesa come un macigno la pronuncia del Tar. La sentenza dovrebbe uscire proprio in questi giorni. A meno che la giustizia amministrativa, dunque, non accolga il ricorso dell’ex sindaco Gianfranco Marcasciano, e dei consiglieri a lui rimasti fedeli, tra qualche giorno si aprirà il toto-candidati, anche se c’è chi già da qualche mese si sta muovendo per non farsi trovare impreparato per la corsa al palazzo municipale. Per ora si viaggia nel campo delle ipotesi, ma c’è chi è pronto a scommettere sulla candidatura dell’avvocatessa Lina Fiorilli, pronta a scalare lo scranno più alto, dopo essere stata costretta, dalle dimissioni dei sette consiglieri, a lasciare quello da vicesindaco lo scorso agosto.
E sempre secondo i rumors un altro avvocato sarebbe pronto a scendere in campo per conquistare la carica di primo cittadino. Si tratterebbe di Erminio Pacifico, già sindaco all’inizio degli anni ’90.
In tutto ciò per ora restano fuori i partiti, anche perché che ormai da anni sono quasi scomparsi da San Bartolomeo in Galdo. Difatti, l’unico partito che potrebbe essere coinvolto nella prossima tornata elettorale è il Partito democratico.
Però i Dem potrebbero arrivare divisi alle comunali, data la spaccatura tra l’ex vicesindaco e una parte del partito. A questo punto toccherà al commissario del circolo locale, Italo Palumbo, fresco di nomina, ricomporre i pezzi.
Dunque, anche se si è in attesa della sentenza del Tar, qualcosa inizia a muoversi nel comune fortorino. Per ora non c’è nulla di ufficiale, l’unica certezza è che sarà una campagna elettorale lunga e infuocata.
Fonte: il blog di Antonio Bianco