Nel pomeriggio di ieri il Comunicato di Giuseppe Antonio Ruggiero, Circolo PD Alto Sannio:
“”Il presidente della Comunità Montana del Fortore, non potendo addure alcuna evidenza fattuale che contraddicesse la conclamata apatia ed autoreferenzialità dell’ente da lui governato, si cimenta, prima, in analisi psicologiche da bignami, poi, giunto il soccorso del suo luminare vice, statista di lungo corso la cui opera in favore delle genti del fortore sarà presto oggetto di studio dei più noti think tank del pianeta, la butta in caciara. L’espediente non regge. La comunità montana ha un ruolo che deve svolgere al meglio, nell’esclusivo interesse del territorio. Buttare fumo negli occhi può occultare la vista per qualche minuto. Al diradarsi della nube, le responsabilità restano intonse. Come resta, nella sua plasticità, il danno arrecato al territorio ed ai suoi abitanti. Non governare un ente, o lasciarlo vivacchiare, è un atto politicamente grave. A pagare, purtroppo, sono i cittadini. Non possiamo permetterlo.
Passiamo, quindi, ad una ricognizione fattuale di quanto prodotto dalla Provincia di Benevento sulla viabilità fortorina, la cui condizione è giustamente oggetto delle rivendicazioni del locale Comitato. Nelle prossime settimane saranno pronti i progetti esecutivi inerenti le sedici arterie di competenza provinciale vertenti sul comprensorio Fortorino. In questa settimana, inoltre, l’Ente completerà tutte le procedure di gara attualmente in essere ed avvierà l’iter amministrativo di devoluzione delle somme residue dei vecchi mutui. Trattasi di somme già oggetto di delibera presidenziale ed indirizzate, immediatamente ed unicamente, alla viabilità del fortore per un totale di circa un milione ed ottocentomila euro. Tutti da spendere entro l’anno. La rete stradale fortorina è pari a 266 km. Gli interventi deliberati corrispondono ad una media di oltre settemila euro a Km. A queste somme, già disponibili, si aggiungeranno i 13 milioni e 400.000 euro che la Provincia potrà investire in manutenzione nel triennio 2019-2021. La Provincia, pertanto, farà la sua parte al meglio delle sue possibilità, e ben venga il controllo vigile del Comitato. Attendiamo, nel frattempo, che la Comunità Montana batta un colpo, dimostrando la sua esistenza in vita. Altre comunità montane del Sannio e della Campania sono state capaci di intercettare importanti finanziamenti per la realizzazione di opere infrastrutturali, anche grazie ad accordi di programma con la Regione e con il Ministero delle Infrastrutture. Il nostro territorio invece cosa propone? O meglio, cosa ha prodotto il nostro ente montano? Il «servizio civile e il progetto POST IT», ci informa l’assessore Brancaccio, le cui imbarazzanti vicende giudiziarie, apprese dai giornali, finiscono per fiaccare oltremodo l’immagine di un Ente che già non brilla per capacità di governo e lungimiranza (assenza) delle scelte programmatiche.
I fatti urlano la propria incontrovertibile verità. La Comunità Montana del Fortore è da qualche anno un ente estraneo alle politiche di sviluppo del territorio, incapace di presentare anche un singolo progetto esecutivo all’attenzione della Regione Campania o di qualsiasi altro ente finanziatore. Gli scaffali sono privi della benché minima progettualità, ma ricolmi di centinaia di atti legali (contenziosi) di cui in settimana chiederemo di estrarre copia. Proseguire questo andazzo sarebbe esiziale per un’area che necessita invece di una forte e lungimirante azione di governo. E pensare che l’organigramma dell’ente presenta una serie di professionalità di altissimo profilo, manca purtroppo una guida politica all’altezza delle sfide che ci attendono. È la triste realtà.
L’Assessore Brancaccio e il Presidente Spina dimenticano inoltre (o fanno finta) che, anni orsono, ci dimettemmo dalla giunta proprio per denunciare il modus operandi in vigore sull’ente montano. Come è noto, l’attuale esecutivo non ha avuto la nostra approvazione. Fummo peraltro facili profeti.
Non ci risulta che, oltre ad una delibera consiliare, una gita in Regione Campania e qualche nota al Prefetto, il Presidente Spina abbia prodotto qualcosa di concreto, dimenticando persino che all’ente da lui amministrato competa un aspetto rilevantissimo della gestione del territorio: la salvaguardia idrogeologica. Purtroppo, anche in questo caso, egli non è stato in grado di elaborare un minimo di programmazione. È cosa nota che le condizioni della viabilità, al di là della penuria di risorse, sono legate allo stato di abbandono del reticolo idrografico del territorio ed alla mancata manutenzione delle strade comunali ed interpoderali afferenti e contigue la rete viaria provinciale. Opera di manutenzione che compete per lo più alla Comunità Montana. Però, il caro Presidente Spina, tra una gita e l’altra, pare si sia dimenticato anche di questo…
Giuseppe Antonio Ruggiero“”
Nella serata di ieri segue la controreplica del vicepresidente della Comunità Montana del Fortore, Salvatore Brancaccio:
“Pur essendo onorati di essere stati scelti dal consigliere Giuseppe Ruggiero come involontari interlocutori privilegiati per i suoi sfoghi e le sue repressioni con sconclusionate e personalissime esternazioni, sento la necessità di porre fine ad una diatriba che francamente non interessa a nessuno, anche per non fargli raggiungere lo scopo di distrarre dai veri problemi di cui lui è responsabile”.
“Per sua serenità gli spieghiamo che la nostra Comunità Montana, così come tutti gli enti locali della Regione, aspetta con ansia l’apertura di bandi che la riguardano per presentare progetti di propria competenza. Allo stato, dopo i fondi della cosiddetta “accelerazione della spesa” della precedente Giunta Regionale, nulla si sta muovendo; quindi, quando parla di progetti da presentare deve attaccare la sua parte politica a livello regionale e nazionale, che fino ad oggi, tranne le chiacchiere, non sta facendo assolutamente nulla per farci presentare progetti”.
“Sui dissesti idrogeologici, poi, dimostra una gravissima forma di ignoranza, in quanto non sa che la Comunità Montana non ha un proprio territorio di proprietà su cui progettare ma si muove su delega o autorizzazione dei comuni, molti dei quali sono pronti a presentare interventi tramite il nostro Ente ed aspettano, pertanto, l’apertura dei famosi bandi. Così come aspettiamo i famosi fondi per l’alluvione, visto che fino ad oggi nonostante i soliti proclami e sproloqui non si è visto un solo euro, né per le aziende agricole, né per la viabilità rurale e comunale”.
“Si dovrebbe poi solo vergognare a parlare di problematiche giudiziarie visto il partito a cui appartiene… Vicende giudiziarie, per di più strettamente personali, ma ciò non mi meraviglia più di tanto. Ma tant’è: Lo stile è l’uomo! La mia vicenda giudiziaria attiene alla sfera professionale e non a quella politica, allo stato non fiacca l’immagine di alcunché e per il momento rappresenta solo un dato processuale. La giustizia farà il suo corso: sono stato chiamato a processo e nel processo, secondo la legge e la Costituzione, eserciterò le mie difese, senza tiri mancini e senza imbarazzo di sorta. Il partito di cui fa parte il solone Foiano ha più persone, ed a vari livelli, coinvolte con problemi di giustizia: ma ciò non gli crea, guarda caso, alcun imbarazzo. Se poi egli vuole consumare una qualche vendetta, solo perché si sente colto in fallo, sappia che la vendetta è un piacere abietto che appartiene ad una mente abietta. Io non mi sono mai professato né statista, né luminare, non sono mai andato alla ricerca di fantasmi; però di fronte a tanto sprezzo provo quasi una certa simpatia”.
“Ruggiero è semplicemente alla frutta! Nella disperazione cerca di non prendere coscienza della realtà delle cose. Per cercare di parare il tiro, fa valutazioni sconclusionate, afferenti alla sfera personale e privata, su cose che non gli appartengono e sulle quali dovrebbe avere, se non il pudore, quanto meno la decenza di starsene zitto.
Salvatore Brancaccio””