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martedì, 26 Novembre 2024

Ospedale di Comunità di San Bartolomeo in Galdo e Covid 19

Sono sempre più convinto che uno degli errori peggiori che i nostri governanti potessero fare, fu commesso nel 1860, e fu quello di insistere per essere incorporati alla nascente nuova provincia di Benevento.

Per secoli abbiamo fatto parte della Capitanata, siamo più vicini geograficamente a Foggia, non dobbiamo attraversare l’appennino. Eravamo un’unica grande comunità, quella dei Monti Dauni.

La politica nazionale prima, quella regionale poi, non ha mai favorito i Monti Dauni, si veda l’emblematica storia del Metano di Capitanata e le sue royalties, come non ha mai favorito il Fortore, ma nella gara a chi ha avuto di meno, noi fortorini beneventani, vinciamo per distacco.

Leggo stamane che Volpe, direttore generale dell’ASL BN/1, dà il via libera all’ospedale di comunità di San Bartolomeo, con 16 posti letto. È una bellissima notizia, ovviamente se vi sarà dato seguito, siamo reduci da 60 anni di promesse, pertanto prima di ringraziare Volpe o chi per lui, aspettiamo che si apra il PTA (Presidio territoriale di assistenza), peccato che arrivi sempre in ritardo rispetto alle necessità.

Il nascente ospedale di comunità di San Bartolomeo in Galdo nell’attuale emergenza Covid 19, non servirà ad un tubo.

Io spero che l’emergenza Covid 19, grazie alla scarsa densità della popolazione delle nostre montagne ed al senso di responsabilità della maggior parte delle nostre genti, possa, se non lasciarci totalmente immuni, solo lambirci. Ma se ciò non dovesse essere, noi di SBiG dovremmo essere trasportati a Sant’Agata dei Goti, perché i due centri provinciali deputati all’accoglienza dei malati Covid 19 sono l’ex Rummo e Sant’Agata, do per scontato che se la pandemia dovesse arrivare dalle nostre parti, Benevento e dintorni dovrebbero essere già stati colpiti e i letti del Rummo tutti occupati, sicché noi verremmo trasportati a Sant’Agata dei Goti (se ci sarà posto), a un’ora e 45 minuti da casa nostra.

Incrociamo le dita e dimentichiamo lo scenario “apocalittico” descritto. Andrà tutto bene, ne sono convinto.

Torniamo alla nostra sanità. Volpe stamane parla di apertura dell’ospedale di comunità di SBiG, struttura polifunzionale, non dedicata in alcun modo ai pazienti covid 19.

Spostiamoci in Capitanata. Per affrontare l’emergenza Covid 19, i due più grandi nosocomi provinciali, il Riuniti di Foggia e Casa Sollievo della Sofferenza attivano 231 posti, 100 in Casa Sollievo e 131 al Riuniti.

Inoltre, poiché superata la fase acuta, il paziente affetto da Covid 19, oltre ad essere ancora potenzialmente contagioso, avrà comunque bisogno di riabilitazione polmonare, per decongestionare gli ospedali, la Regione Puglia ha riconvertito i PTA, ospedali di comunità, attivando posti letto post acuzie, post fase acuta covid 19, e 12 di questi posti letto sono stati attivati nell’ospedale di comunità di Torremaggiore.

Se noi avessimo già avuto attivo l’ospedale di comunità di SBiG, forse un discorso analogo poteva esser fatto anche per noi, ma tant’è…

Andrà tutto bene.

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