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ZIBALDONE SULLA PERLA DEL FORTORE Omaggio a San Bartolomeo in Galdo Parte ottava

STORIA ANTICA – 8) Ultima pillola

A mo’ di riassunto, riportiamo quanto scriveva Lorenzo Giustiniani nel Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli (1804, tomo VIII, p. 119) a proposito del nostro paese: «SANBARTOLOMMEO (sic) IN GALDO, terra Regia in provincia di Capitanata, compresa nella diocesi di Volturara, distante da Lucera miglia 18, da Benevento 20. Non è certamente una terra di molta antichità. La voce Gualdus presso i Longobardi non altro volle significare che bosco. Quindi comprenderà che la sua origine fosse stata da una chiesa dedicata a quel martire, e ch’ebbero ad edificare dapprima in luogo boscoso. Crebbe di poi di popolazione senza verun dubbio dopo ché si distrussero alcuni paesi nelle sue vicinanze, come sarebbero Santangelo in Vico, Vatice, Scurella, Castellogrande, Porcara, Montesaraceno, Ripa ecc., quali due ultimi a’ temp di Guglielmo II ciascuno era feudo di un milite, e Castello grande, detto Castrum Magnum erat medium feudum, e l’altro di Santangelo a Vico I militis kliotis. Ritrovomemoria essere stata posseduta questa terra ab antiquo dall’Abadia di S. Maria del Galdo, in Mazzocca, uno de’ più grandi boschi del Regno, e ne’ tempi andati a cagion de’ ladri erano soliti far prima testamento coloro, i quali vi dovean passare. La suddetta Badia, ch’era in mezzo del bosco, dove oggi veggonsi gli avanzi della chiesa, e poche stanze, abitate da un romito, fu pure dismesso da’ monaci per lo continuo assalto de’ ladri. In oggi chiamano S. Giovanni a Mazzocca. Non solo la terra di Sambartolommeo (sic) fu posseduta da  detta Badia ma ben anche le terre di Fojano di Baselice, e i suddivisati sette feudi inabitati, che si andarono distruggendo  dopo i tempi Normanni, non avendoci altro la Regia Corte, che il mero e misto impero, coll’ennimoda giurisdizione criminale o conferma fatta dal Re Ferrante a Guevara di Guevara nel 1458, che ottenuta avea da Alfonzo (re di Napoli  Alfonso II d’Aragona, ndr), nel 1454 non altro che questa avendoli conceduta sulle suddette terre, e feudi. Dalla tassa fatta nel 1447 per tutto il Regno, quella dell’abate di Sambartolommeo (sic) fu per detta terra 3, per Fojano 1, e per Baselice 2, possedendo per allora anche quest’ultima terra. Si ha memoria che nel 1607 fu interposto il Regio assenso per la vendita fatta da Gio. Batista Caracciolo marchese di Volturara ad Annibale Spina con la giurisdizione criminale delle terre, casali, ed luoghi dell’Abadia di S. Maria del Gaudio in Mazzocca, cioè di Sanbartolommeo (sic) in Galdo, Foyano, edelleterredisabitate di detta Abadia, Frisolone, Ripamonte, Saraceno, Porcara, Castello Mando, Santangelo in Vico, Scurcola, e Ventichio, per ducati 21500. Nel detto anno 1607 il suddivisato Annibale Spina fece una tal compra ad istanza del Cardinal Pompeo Arrigone (Arrigoni, ndr), onde promise venderele dette giurisdizionialle persone nominate dal sullodato Cardinale, perché l’avea comprate con denaro del medesimo. Nel 1615 da esso Cardinale Arrigone (Arrigoni, ndr)fu ceduto poi in benefizio del Collegio de Gesuiti di Benevento ildritto, che gli spettava sopra le dette giurisdizioni, come comprate da Annibale Spina ma con suo proprio denaro. Questo paese vedesi edificato in un monte, ove respirasi buon’aria, e gode di un mediocre orizzonte. Al di sotto vi corre il Fortore, che è quasi un torrente crescendo soltanto nell’Inverno, e spesso vi corre pericolo chi lo tragitta. Sonovi de’ buoni edificj e lunga e spaziosa strada da potersi comodamente passeggiare. Vi risiede il Vescovo di Volturara, vi è il seminario, e una chiesa Abbaziale di Patronato Regio. Essendo stata conferita ad Antonio Gürtler vescovo di Tiene, allora confessore della nostra Sovrana MARIA CAROLINA d’Austria, apportò molti vantaggi a quei naturali. La sua popolazione ascende in oggi a circa 5000. Sonovi de’ galantuomini, ed oltre l’agricoltura, evvi della negoziazione de’ loro prodotti. Tra i paesi di quei contorni è uno de’ migliori».

  • Foto Salvatore Picciuto
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